SIAE, un tavolo di monitoraggio con AIRES e ANCRA sul tema copia privata

SIAE, un tavolo di monitoraggio con AIRES e ANCRA sul tema copia privata

Protocollo di intesa fra SIAE, AIRES e ANCRA, finalizzato a contrastare azioni scorrette che possano compromettere la raccolta della tassa su copia privata

di pubblicata il , alle 10:50 nel canale Multimedia
 

Firmato un protocollo di intesa fra SIAE e due enti, AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) e ANCRA (Associazione Nazionale Commercianti Radio Televisione Elettrodomestici Dischi e Affini), siglando un impegno per rilevare scorrettezze nella riscossione della controversa tassa sulla copia privata. Se di ANCRA non si sa praticamente nulla, non avendo nemmeno un sito web ufficiale, AIRES è di fatto un colosso, visto che riunisce le principali aziende e gruppi distributivi specializzati di elettrodomestici ed elettronica di consumo.

Fra gli associati, giusto per fare qualche nome noto, figura il Consorzio Elite (insegne Carretti, Comet, Disalvo & Della Martira, Grancasa, Jumbo Master, Sme), Euronics (insegne Euronics e Euronics Point), Expert, GRE (insegne Trony e Sinergy), Mediamarket (insegne Mediaworld e Saturn), Unieuro. Questo gruppo era fra quelli più critici nei confronti della SIAE, del Ministro Franceschini e della tassa sull'equo compenso per copia privata, fatto che può sulle prime far pensare ad un accordo che possa aver riportato sulla via del buonsenso molti dei temi controversi che circondano l'assurda tassa.

Niente di tutto questo. Nel comunicato SIAE si legge che l'obiettivo è quello di monitorare il mercato dei prodotti per i quali è previsto il compenso per copia privata, e fin qui si capisce il tema ma poco altro. Poco più sotto le cose si fanno più chiare: "L'accordo è nato con l’intento di contrastare azioni scorrette che possano compromettere la giusta raccolta e la conseguente distribuzione dei diritti d’autore ai titolari e al tempo stesso creare forme di concorrenza sleale a discapito degli operatori commerciali onesti".


Gino Paoli (SIAE) con Alessandro Butali (AIRES)

I più attenti al tema della copia privata ricorderanno le parole di del Ministro Franceschini, nelle quali si esponeva l'intenzione di creare all'interno del Ministero un tavolo di monitoraggio per osservare la risposta del mercato alla legge sulla copia privata. Passato qualche mese non solo questo ipotetico tavolo viene spostato al di fuori dell'ambito ministeriale, ma nei fatti sembra che sia stato dato mandato alla SIAE di istituirlo, come in un ipotetico "pensateci voi". Il protocollo d'intesa infatti prevede un gruppo di lavoro formato da quattro persone (non retribuite), due SIAE e una per ognuno degli enti citati in precedenza. 

Leggendo gli intenti si capisce la finalità del tutto: non certo quella di capire se è stata calcata troppo la mano, quanto quella di trovare e denunciare chi, sul territorio nazionale, ha trovato vie più meno legali per non pagare la tassa. Oltre al "ribaltone" di AIRES sull'argomento, quindi, che probabilmente se ne è fatta una ragione non avendo alternative, nasce un comitato di controllo con funzione di spia.

Sia chiaro: se una legge viene approvata è sacrosanto che venga rispettata, ma al solito c'è il rischio che chi legifera e si fa venire certe pensate è evidentemente al di fuori della realtà. Questo comitato probabilmente scoverà piccoli o grandi rivenditori online che hanno trovato un modo per aggirare la legge, ma probabilmente nulla potrà con aziende che vendono sul territorio nazionale ma hanno sede all'estero. Insomma, difficilmente colpirà Amazon, per citare un esempio. Cosa si risolve quindi?

Ovviamente staremo a vedere, dato che le nostre sono ipotesi, pur rafforzate dalle parole stesse della SIAE; certo è che in passato non è stato difficile individuare i veri obiettivi, ovvero di fare cassa a tutti i costi anche a scapito di chi acquista beni tecnologici che nulla hanno a che fare con la copia privata, rivendicando come sacrosanta la riscossione della tassa anche per questi.

30 Commenti
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qboy23 Ottobre 2014, 11:16 #1
semplicemente vergognoso, povera Italia
~efrem~23 Ottobre 2014, 11:17 #2
provo fastidio solo a guardarli...
Axios200623 Ottobre 2014, 11:33 #3
Non so se mi ricorda il Padrino o Jurassic Park....
franzing23 Ottobre 2014, 11:34 #4
Eeehh ma il monitoraggio avrà dei costi...quindi che fanno, aumentano ancora l'equa porcata?
gd350turbo23 Ottobre 2014, 11:47 #5
Azz. fortuna che non mangiato a breve !

Altrimenti a vedere quel dinosaruro incartapecorito, mi avrebbe bloccato la digestione !

Anzi un dinosauro incartapecorito che è a capo di una SPA che comanda l'Italia !

Non se sia relativo al fatto della tassa sulla copia privata o un errore nei loro listini:

Tempo fa volevo un hard disk 4 tb...

Cerco su amazon.it 162 euro...
Cerco su amazon.es 147 euro...
acerbo23 Ottobre 2014, 12:07 #6
Originariamente inviato da: gd350turbo
Azz. fortuna che non mangiato a breve !

Altrimenti a vedere quel dinosaruro incartapecorito, mi avrebbe bloccato la digestione !

Anzi un dinosauro incartapecorito che è a capo di una SPA che comanda l'Italia !

Non se sia relativo al fatto della tassa sulla copia privata o un errore nei loro listini:

Tempo fa volevo un hard disk 4 tb...

Cerco su amazon.it 162 euro...
Cerco su amazon.es 147 euro...


Il prezzo finale no é determinato solo dall'obolo da pagare alla siae, dipende dall'iva e da altri fattori commerciali, ad esempio ci sono prodotti piu' cari in francia rispetto all'italia e viceversa, eppure la natura degli oggetti é la stessa.
Ci fu la famosa polemica contro Apple ad esempio, ebbene su apple.fr l'ipad air costa di piu' che su apple.it, tutto é relativo.
montanaro7923 Ottobre 2014, 12:09 #7
@gd350turbo
ma le spese di spedizione quanto ti costano su amazon.es?
perche a sto punto ci faccio un peensiero pure io
gd350turbo23 Ottobre 2014, 12:23 #8
Originariamente inviato da: acerbo
Il prezzo finale no é determinato solo dall'obolo da pagare alla siae, dipende dall'iva e da altri fattori commerciali, ad esempio ci sono prodotti piu' cari in francia rispetto all'italia e viceversa, eppure la natura degli oggetti é la stessa.
Ci fu la famosa polemica contro Apple ad esempio, ebbene su apple.fr l'ipad air costa di piu' che su apple.it, tutto é relativo.


Si, penso anch'io siano politiche commerciali
djfix1323 Ottobre 2014, 12:33 #9
Siae siete dei ladri e dei pirati!
prima di tutti quelli che generano copie non autorizzate e gestiscono mezzi illeciti sul copyright Voi succhiate milioni di euro ogni anno agli autori e ai gestori di locali e proloco che organizzano Sagre di paese!! voi state rubando euro su ogni dispositivo che non conterrà MAI contenuti illeciti o piratati! Voi rubate a chi di lavoro genera grandi moli di dati ma che non ha niente a che fare con musica e film pirata!
Voi rubate ai vostri stessi iscritti che per fare un concerto con le loro canzoni DEVONO pagare la Siae ricavandone il 10%!!!

LADRI e BASTA!
LMCH23 Ottobre 2014, 12:36 #10
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade

Protocollo di intesa fra SIAE, AIRES e ANCRA, finalizzato a contrastare azioni scorrette che possano compromettere la raccolta della tassa su copia privata


Traduzione: Vogliono trovare modi per colpire gli acquisti fatti all'estero (sia da paesi dell'Unione Europea che da quelli extracomunitari) di prodotti soggetti all' ovino compenso (mi rifiuto di chiamarlo "equo" quando è smaccatamente mirato a tosare gli acquirenti per tener su il baraccone SIAE) sperando che questo di riflesso aiuti le vendite presso negozi italiani.

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