Download illegale: il pirata è il miglior cliente
Una recente indagine nel Regno Unito giunge ad una conclusione interessante: chi scarica maggiormente materiale illegale dalla rete è anche la persona con maggiore propensione all'acquisto legale
di Alessandro Bordin pubblicata il 03 Novembre 2009, alle 08:46 nel canale MultimediaCNet riporta una interessante notizia riguardante il dibattuto tema del download illegale di contenuti dalla rete. Una recente indagine nel Regno Unito, condotta da Ipsos Mori su richiesta di Demos, ha messo in mostra una realtà scomoda per legislatori e major discografiche: chi scarica illegalmente contenuti digitali dalla rete è anche il miglior cliente, stando almeno alle dichiarazioni raccolte nel corso dello studio.
Alla base del sondaggio circa 1000 persone con età compresa fra i 16 ed i 60 anni. Circa il 10% non si fa problemi ad ammettere di aver scaricato materiale musicale coperto da copyright in modo illegale dalla rete, ma sono proprio questi stessi utenti ad avere una maggiore propensione all'acquisto legale degli stessi contenuti. La passione per la musica, insomma, spinge i migliori clienti delle major discografiche sia a scaricare illegalmente i contenuti che ad acquistarli. In questo 10% infatti ricadono utenti che dichiarano una spesa media di circa 80 Sterline all'anno, contro i poco più di 30 di quelli che non scaricano illegalmente (o non lo dichiarano).
Il recente giro di vite contro i pirati della rete, a cui si assiste da qualche tempo in Europa e nel mondo ed ottenuto dal pressing delle major sui legislatori, potrebbe quindi di fatto andare a colpire i propri migliori clienti, andando a creare una situazione grottesca e imbarazzante.
Non è ovviamente nostra intenzione dilungarci in questa sede nell'analizzare il problema, estremamente complesso e spinoso. Quello che emerge dall'indagine non è una grossa sorpresa per gli appassionati di tecnologia, ma lo è probabilmente per chi tende a vedere il mondo della discografia come cristallizzato ad una ventina di anni fa, con modelli di business completamente differenti ed ignorando una rivoluzione chiamata internet nel mezzo.
Resta ora da vedere se a questa indagine ne seguiranno altre, se verrà ignorata o se ne seguiranno commenti interessanti, soprattutto da parte di chi si è fatto paladino della difesa, legittima, dei diritti d'autore, utilizzando però armi molto spesso inadeguate o del tutto inutili.
135 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infopiù che pressing, direi bustarelling
mah non sono pienamente convinto, perchè ormai tra un mp3 e l'originale la qualità musicale è pressochè identita togliendo gli audiofili più accaniti.
Poi se si mette il "gusto" di possedere la confezione originale allora sì....la si acquista, ma ne sono pochissimi.
Ciao e Buona giornata
Attenzione però a non usarlo come scudo
insomma, se devo vedere un film in base al trailer, o comprare un album in base a una canzone data alla radio (e in genere è la più orecchiabile, le altre si riducono spesso a 45 minuti di musica a 20 euro...) rischio di restare "fregato", e a botte di 20 euro (film o musica) o peggio (software) passa in fretta la voglia di acquistare!
da amante del suono di qualità posso dire che anche pur essendo buona la qualità di un mp3 (anche a 320kbps) la differenza con l'originale in wav e palese.. tutta un'altra profondità, altro che pressochè identica..
poi già se si ascolta musica dalle casse del supermercato..
c'è da dire che a volte magari quello che uno cerca non lo trova nel proprio paese (città o stato che sia), e magari arriva dopo mesi e mesi.. nel frattempo..
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