All'OrioCenter lo schermo IMAX più grande d'Italia

All'OrioCenter lo schermo IMAX più grande d'Italia

La sala IMAX con il primo IMAX con sistema laser in Italia verrà inaugurata presso il cinema UCI Cinemas Orio con la proiezione di Transformers: L’ultimo cavaliere girato quasi interamente in IMAX

di pubblicata il , alle 18:36 nel canale Multimedia
 

IMAX e UCI Cinemas hanno organizzato nella giornata di oggi un evento stampa volto a presentare la nuova avveniristica sala cinematografica IMAX all'interno dell'OrioCenter di Azzano, in provincia di Bergamo. Questa sala, che ha richiesto un investimento di 1,5 milioni di euro solo per la realizzazione del sistema di proiezione e del sistema audio, è stata ideata per fornire l'esperienza più coinvolgente possibile per gli appassionati di cinema sfruttando le tecnologie più all'avanguardia. Si tratta, infatti, della prima sala in Italia ad essere dotata del sistema IMAX Laser, tecnologia che, come vedremo, garantisce risultati superiori in termini di nitidezza, definizione e contrasto, oltre che un audio decisamente immersivo.

IMAX

Lo schermo ha una dimensione di 29,5 metri se misurato da parete a parete e un'altezza di 16,5 metri, per un totale di poco meno di 490 metri quadri. Numeri che consentono a IMAX e a UCI di definirlo come lo schermo più grande d'Europa. Non si tratta di un vantaggio netto, perché altri cinema come il BFI di Londra Waterloo presentano misure di poco inferiori.

Nell'avveniristica sala dell'OrioCenter si trovano due proiettori Laser 4k nativi, che garantiscono un'immagine finale a una risoluzione di fatto leggermente superiore al 4K, e un sistema audio che si compone di 12 canali. Una sala mastodontica che si compone di elementi peculiari anche considerati individualmente: il telo, ad esempio, proviene dal Canada ed è stato trasportato nel naso dell'aereo perché non sarebbe entrato in altre parti del velivolo. Solo questa componente ha avuto un costo di circa 50 mila euro. Lo schermo presenta un raggio di curvatura importante e non ha cornici laterali per incrementare la sensazione di coinvolgimento degli spettatori.

IMAX

La programmazione nella nuova sala inizia domani, sabato 24 giugno, con Transformers: L’ultimo cavaliere, un film girato con cineprese IMAX. A seguire, sempre nella stessa sala, avremo altri film ottimizzati per il formato IMAX come Spider-Man: Homecoming e il nuovo film di Christopher Nolan Dunkirk. Quest'ultimo, come il precedente di Nolan, è stato girato quasi interamente con la cinepresa IMAX 70 millimetri, una soluzione che ha fatto la storia del cinema e che ancora oggi rappresenta uno dei metodi di ripresa cinematografica a risoluzione più alta. È stata usata da tantissimi registi, da Christopher Nolan e da Quentin Tarantino per il recente The Hateful Eight (nella variante offerta da Panavision), oltre che per i film della più recente trilogia di Star Wars.

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La sfida, riguardo alle tecniche di registrazione, ha riguardato il passaggio al digitale, il quale ha richiesto un'evoluzione della classica cinepresa da 70 millimetri: con l'arrivo della sua variante digitale, di fatto, vari registi hanno iniziato a fare diversi tipi di sperimentazione. Michel Bay, ad esempio, nel caso del nuovo film della serie Transformers ne ha usate due per ottenere la registrazione delle immagini in 3D nativo.

IMAX è un formato di proiezione che è associato a garanzia di qualità soprattutto nel Nord America. Fondata nel 1967 IMAX Corporation si assicura la maggior qualità possibile in tutta la filiera di produzione del film, dal momento in cui vengono effettuate le riprese fino alla riproduzione presso l'esercente. In opposizione al proliferare di standard relativi a specifici elementi, si tratta di una garanzia di qualità che riguarda l'intera sala e tutte le tecnologie che vi sono dentro.

Tornando alla sala qui oggetto di analisi, anche se esteriormente sembra un cinema normale, al di là delle dimensioni dello schermo, dietro le quinte è pieno di tecnologie e strutture di ultima generazione. Il solo schermo poggia su una struttura che ha un peso di tonnellate. Inoltre, se nel mondo si trovano più di 1200 sale IMAX, in Italia ne abbiamo solamente 4, di cui quella appena inaugurata all'OrioCenter è la più competitiva sul piano tecnologico.

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Il sistema di proiezione IMAX Laser è il più grande progetto di Ricerca e Sviluppo nella storia del gruppo IMAX, che segue il sistema a 70 millimetri già menzionato e famosissimo per qualità, prestazioni in termini di rapporto di contrasto e colorimetria. Il sistema laser, invece, ha richiesto un investimento di oltre 60 milioni di dollari, 3 laboratori di ricerca, 240 specialisti e oltre 240 brevetti.

Si tratta di un'architettura completamente ridisegnata, considerata come l'unico proiettore DLP a non usare un prisma. Sia il contrasto on/off che quello ANSI sono superiori al già citato IMAX 70 millimetri, mentre la tecnologia IMAX Image Enhancer HDR è in realtà la capacità di rendere luminosità e scene scure nello stesso fotogramma.

La caratteristica rivoluzionaria del sistema laser IMAX consiste nell'eliminazione del tipico prisma e nella sua sostituzione con il sistema IMAX "KLIP". I chip non sono più montati su un prisma di vetro: in questo modo si eliminano l'instabilità causata dai cambi di volume del prisma consentendo di proiettare immagini molto nitide e i riflessi interni del vetro, favorendo il contrasto. Nel nuovo apparato i chip con gli specchietti su cui rimbalza la luce per mandare i pixel sullo schermo non sono montati più a contatto del vetro del prima ma proprio sull'apparato che si compone di un materiale particolarmente stabile che si chiama Invar. Questo comporta una corrispondenza diretta fra i colori primari e i chip, eliminando il vetro.

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"L'utilizzo del prisma non consente lo sfruttamento totale dei benefici della tecnologia Laser", , ha detto Giovanni Dolci, Managing Director Europa & Africa e Vice Presidente, IMAX Corporation, in un'intervista ad Hardware Upgrade. "Impone di far convergere i laser in rosso, verde e blu per creare una luce bianca che poi entra nel prisma per poi essere di nuovo separata in rosso, verde e blu. Si tratta di un processo che porta alla perdita di nitidezza. Essendo poi fatto di vetro, il prisma è anche soggetto a cambiamenti di volume con il cambiamento di temperatura, il che genera instabilità. Anche se non viene percepita direttamente dal pubblico, questa instabilità fa si' che l'immagine non sia così nitida come vorremmo che fosse. Il terzo problema è quello che riguarda i riflessi interni. Quindi, nel caso di un'ipotetica immagine metà nera e metà bianca, gli specchi del chip montati sul prisma si aprono a metà nella parte in cui vogliamo l'immagine bianca e si chiudono nella parte in cui vogliamo l'immagine nera. Ma i riflessi interni del prisma provocano un bleed della luce fra il chiuso e l'aperto, e questo impedisce di ottenere un nero realmente definito e un bianco così definito come lo vorremmo nello stesso fotogramma".

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Notevole anche il sistema audio, ancora più immersivo grazie agli altoparlanti sul soffitto e sulle pareti laterali. Usa la considdetta tecnica di Phantom Imaging e altoparlanti di tipo IMAX point source.

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Parlando di rapporto d'aspetto, in contrapposizione al 2.4:1 Scope classico, nelle sale IMAX gli spettatori possono ammirare il rapporto d'aspetto 1.9:1. Sostanzialmente, dunque, nelle sale IMAX c'è una parte del fotogramma aggiuntiva in modo da ottenere un rapporto d'aspetto esteso. Non viene richiesta una registrazione differente all'autore originale, ma è il sistema di proiezione che garantisce una parte a schermo supplementare. IMAX, infatti, fa un lavoro di post-produzione per assicurarsi che tutti i parametri vengano ottimizzati a seconda del sistema di proiezione, ovvero Xenon o Laser. L'ottimizzazione riguarda la pulizia dei fotogrammi in termini di riduzione della grana e rumore digitale, e miglioramento dei parametri colorimetrici.

Fra le varie soluzioni un accurato sistema di ricalibrazione dei parametri visivi e per quanto attiene l'audio basato su una camera industriale e una serie di microfoni. "Ci siamo resi conto che con l'avvento degli impianti digitali, il sistema tende a perdere la calibrazione dei parametri se non si procede a ricalibrazione periodica", ci ha detto Dolci. "Normalmente in un cinema tradizionale un proiettore e un impianto audio vengono ricalibrati una volta all'anno da un tecnico che manualmente verifica la colorimetria e i parametri del suono. Noi, invece, abbiamo l'esigenza di garantire una visione assolutamente costante, perché ci viene richiesto dai registi e dagli autori che vogliono che il film sia goduto esattamente come l'hanno pensato. Inoltre, IMAX fa un grosso lavoro di post-produzione sui film compatibili con il formato IMAX, e questo è possibile solo conoscendo esattamente come si comporta il sistema. I proiettori tradizionali, inoltre, si caratterizzano un decadimento naturale della lampada. Noi, invece, sia nel caso dei Laser, che con il proiettore Xenon, facciamo in modo di avere una lampada sovradimensionata, a cui diamo meno energia all'inizio e più energia durante il processo di decadimento. All'interno delle tecnologie di calibrazione abbiamo anche dei microfoni in sala: si trovano ai lati e all'interno della cabina di proiezione e registrano in real time i parametri dell'impianto. Sullo sportello di proiezione, inoltre, si trova una camera industriale ad altissima definizione che cattura quanto viene proiettato sullo schermo".

"Ogni giorno, quando il proiezionista accende la macchina di proiezione, la sala deve essere assolutamente buia e senza spettatori. A quel punto c'è un processo di autocalibrazione che dura 20 o 25 minuti in cui l'impianto audio emette dei suoni e vengono proiettati sullo schermo punti e griglie in modo che l'immagine e i colori vengano ricalibrati. Inoltre, viene ricalibrato anche l'allineamento dei due proiettori. Anche un cambiamento di temperatura nella cabina, infatti, potrebbe portare a un disallineamento di una delle due macchine, il che pregiudicherebbe la nitidezza dell'immagine".

La ricalibrazione è importante anche perché IMAX vuole fornire un'esperienza cinematografica identica fra sale diverse.

Durante l'evento stampa IMAX ha mostrato una demo di circa 25 minuti che alternava i trailer dei prossimi film IMAX previsti nella programmazione e demo tecnologiche riguardanti vari aspetti come l'audio e il 3D. Proprio quest'ultimo ci ha colpito particolarmente, rivelandosi nettamente più luminoso, con colori decisamente brillanti, rispetto a quanto normalmente capita di vedere nelle sale cinematografiche predisposte alla visione sterescopica.

Il sistema è basato su occhialini 3D semi-attivi di tipo 6P molto comuni nelle sale cinematografiche basate su tecnologia Laser. Questi occhialini bloccano o fanno passare a seconda delle circostanze delle specifiche fasce di colore. In questo caso tutto il lavoro viene fatto sulla lente e, a differenza degli occhialini completamente attivi, non c'è una comunicazione tra l'occhiale e un sistema di riferimento. Nel caso dell'occhiale attivo c'è un sensore infrarosso e una batteria installata sull'occhiale stesso.

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"IMAX ha nel 3D uno dei suoi punti di forza da molto tempo grazie alle sue sale esclusivamente dedicate ai documentari per i musei e gli science center", dice Dolci. "Per il 3D è essenziale la luminosità, perché aiuta moltissimo sulla resa dei colori. Però, allo stesso tempo pompare troppo la luminosità rende l'immagine slavata. Per ovviare a questo problema facciamo un master specifico al fine di trarre i maggiori vantaggi dalla luminosità, ma mantenendo i colori il più fedeli possibile. Anche lì gran parte del lavoro viene dunque fatta in post-produzione. E, infine, abbiamo una nostra tecnologia proprietaria per la quale aiuta moltissimo avere un sistema a doppia proiezione. Noi usiamo, infatti, un proiettore per un occhio e un altro proiettore per l'altro occhio".

Come sanno bene tutti i cinefili che risiedono in Lombardia il punto di riferimento per quanto riguarda le sale cinematografiche è la famosissima Sala Energia del cinema Arcadia di Melzo. Se quest'ultima rimane comunque imbattuta in termini di resa uditiva, grazie al recente impianto installato capace di rendere al meglio i flussi audio nello standard Dolby Atmos, proprio la qualità del 3D del cinema dell'OrioCenter è da considerarsi su un livello superiore.

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"Si tratta di un'esperienza di visione completamente diversa rispetto a quella di un cinema tradizionale", conclude Dolci. "Qui si tratta di una differenza sostanziale tra l'esperienza in casa e la visione nella sala cinematografica. Abbiamo tutta una serie di elementi e di fattori che concorrono a offrire un'esperienza di visione del film che non ha uguali. Lo spettatore che vuole veramente godersi il suo film preferito può beneficiare di un lavoro fatto in termini di proiezione dei contenuti e di un lavoro fatto insieme ai filmmakers e ai creatori dei contenuti. Così come della qualità del sistema di proiezione, del comfort offerto dalla sala e del fattore spettacolarità dato dalle dimensioni dello schermo".

11 Commenti
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*Pegasus-DVD*23 Giugno 2017, 19:16 #1
O______O
NickNaylor23 Giugno 2017, 19:19 #2
un sacco di pippe tecnologiche ma resta il fatto che la distanza tra le poltrone in rapporto alla dimensione dello schermo è per me assolutamente inaccettabile, e infatti tutti vogliono sedersi il più indietro possibile. qualsiasi fila sotto alla 3/4 della sala è una fucilata per gli occhi mentre l'ultima fila è la prima come confort. per me se ce ne fossero altre dietro mi metterei pure più lontano.
Bestio24 Giugno 2017, 02:40 #3
Punti di vista, a me piace che l'immagine copra tutto il mio campo visivo, e quindi tendo a mettermi verso la 5'/6' fila, rigorosamente al centro. quando possibile.
Ork24 Giugno 2017, 07:49 #4
predator8724 Giugno 2017, 10:52 #5
Gran schermo veramente, sono andato a vedermi l'ultimo pirata dei caraibi qualche giorno fa, audio e qualità visiva a dir poco eccellenti.. Ero seduto verso le ultime file, lo schermo rientrava perfettamente nel mio campo visivo
Bartsimpson24 Giugno 2017, 11:25 #6
Io sapevo che all'Arcadia di Melzo, nella sala Energia, lo schermo è di 30 x 16,5... sbaglio?
Nhirlathothep24 Giugno 2017, 22:23 #7
peccato che i film recenti non siano di mio gradimento.
Ton90maz24 Giugno 2017, 22:41 #8
Originariamente inviato da: NickNaylor
un sacco di pippe tecnologiche ma resta il fatto che la distanza tra le poltrone in rapporto alla dimensione dello schermo è per me assolutamente inaccettabile, e infatti tutti vogliono sedersi il più indietro possibile. qualsiasi fila sotto alla 3/4 della sala è una fucilata per gli occhi mentre l'ultima fila è la prima come confort. per me se ce ne fossero altre dietro mi metterei pure più lontano.
Il cinema non è la televisione, e lo stesso vale anche per l'audio giudicato da molti "alto".
thx25 Giugno 2017, 21:48 #9
Originariamente inviato da: Bartsimpson
Io sapevo che all'Arcadia di Melzo, nella sala Energia, lo schermo è di 30 x 16,5... sbaglio?


Esatto, e rimane il piu' grande d'Italia non Imax. Questo di Orio non e' piu' grande d'Europa,viene dopo il BFI di Londra
Wonder26 Giugno 2017, 11:52 #10
Balle! lo schermo più grande c'è da anni ed è all'Arcadia di Melzo, con audio THX e bass reinforcment sotto ad ogni sedile oltre all'intera fila montata su un sistema vibrante.
E poi il sipario che si apre sullo schermo è un'esperienza unica

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