Una seria ristrutturazione per Intel è in corso

Una seria ristrutturazione per Intel è in corso

Inizia un periodo di forte ristrutturazione interna per Intel, alla ricerca di quei settori che hanno portato ai deludenti risultati degli ultimi periodi

di pubblicata il , alle 10:47 nel canale Processori
Intel
 

Paul Otellini, CEO di Intel, ha anticipato che i prossimi 90 giorni saranno per l'azienda americana un periodo di importante verifica e ristrutturazione interna. Alla base, la necessità di superare una fase difficile, caratterizzata da risultati finanziari inferiori alle aspettative e a una perdita di quote di mercato in segmento importanti.

L'obiettivo di Otellini è quindi quello di eseguire una seria verifica di tutte le attivitò svolte da Intel, in modo da ottenere una superiore efficienza complessiva dell'azienda nel suo complesso.

Analizzando in dettaglio la situazione delle varie divisioni interne ad Intel, si evidenzia come alcuni settori siano capaci di generare profitto, mentre per altri la situazione non sia così rosea. Un esempio del primo caso è quello del settore processori, mentre nel secondo possiamo raccogliere il segmento delle memorie flash NOR, che nel primo trimestre 2006 ha generato una perdita di 108 milioni di dollari.

Questa settimana Intel ha prima annunciato il proprio nuovo marchio per i sistemi indirizzati al mercato dei professionisti, quello VPro, e in seguito anticipato le date di lancio delle nuove generazioni di processore server, workstation e desktop.

Se da una parte, quindi, Intel mira a migliorare le proprie vendite proponendo nei prossimi mesi numerose nuove tecnologie, in grado di superare i problemi che hanno afflitto le cpu Pentium e Xeon in commercio sino ad ora, dall'altra deve intervenire anche a ridurre i propri costi complessivi, mediamente superiori a quelli dei concorrenti stando alle rilevazioni degli analisti.

E' questo, in ultima analisi, l'obiettivo di Paul Otellini nei prossimi 3 mesi: cercare di evitare costi che non conducono a profitti, così da evitare che queste spese non giustificate possano creare problemi più gravi di quanto non abbiano già fatto sin d'ora. Otellini non ha tuttavia parlato di una riduzione della forza lavoro, ma solo di una verifica dettagliata divisione per divisione alla ricerca di segmenti non profittevoli.

43 Commenti
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norfildur28 Aprile 2006, 10:50 #1
E' questo, in ultima analisi, l'obiettivo di Paul Otellini nei prossimi 3 mesi: cercare di evitare costi che non conducono a profitti, così da evitare che queste spese non giustificate possano creare problemi più gravi di quanto non abbiano già fatto sin d'ora.


Ma va? Un genio, questo Otellini! Se poi alla Intel i costi che non portavano profitti li avessero proprio evitati fin dall'inizio magari sarebbe stato meglio...
YYD28 Aprile 2006, 11:04 #2
Sul modo di porsi di AMD e Intel si potrebbe anche vederla in questi termini...
Intel tende a fare tutto da sola, dal silicio al prodotto finito. Non collabora acquisendo o scambiando tecnologie quasi con nessun'altra azienda. Al più acquisisce qualche licenza se proprio ne vede la convenienza ( come nel caso Rambus-Rimm ) ma cerca di proporre ( imporre ) le tecnologie da essa stessa create come standard industriali e talvolta vi riesce viste le dimensioni dell'azienda e la notorietà del marchio. Volendo fare tutto da sola ha una poderosa ( e costosa ) sezione Ricerca e Sviluppo che concepisce prodotti che sebbene a volte ricevano argomentate critiche negative da analisti imparziali sono sempre adeguati a riscuotere vasti consensi.
AMD, in diversi aspetti, sembra in un certo senso lo "xor" di Intel. Collabora con altre ditte scambiando o acquisendo tecnologie ( es. IBM ), assume personale qualificato e preparato ( es. ingegneri ex Digital o Intel ) o rileva interamente un'azienza, se può farlo (es. NexGen ). Collabora a progetti "aperti" come l'HyperTransport, una delle tecnologie che ha decretato il successo della linea di prodotti x86 64 bit, acquisisce senza remore licenze di valide tecnologie da impiegare nei suoi prodotti ( es. link memorie da Rambus o cache da Z-RAM ). La sua divisione Ricerca e Sviluppo ha dimensioni probabilmente inferiori, anche rispettando le proporzioni, a quella di Intel. Visto il modo più "aperto" di condurre lo sviluppo dei propri prodotti non ha bisogno di una divisione R&D più consistente, focalizzando le sue risorse forse meglio della concorrente sulle tecnologie, sviluppate o acquisite, essenziali alla buona riuscita dei prodotti che propone, che di fatto ad una accurata analisi offrono meno spunti di critiche negative. Si può dire che AMD integra le proprie tecnologie con quelle di altre ditte molto avanzate nel loro ramo di competenza, con la conseguenza che, oltre alla ripartizione dei costi di R&D, al proprio sviluppo e profitto segue un indiretto analogo beneficio dei soggetti con cui collabora, contribuendo alla crescita tecnologica di settore NON in senso egemone.
Quale delle due "politiche di gestione" sia migliore, sopratutto a lungo termine, lascia ampio campo di discussione, non dimenticando che lo scopo di un'azienda è il proprio benessere e che i benefici goduti dai clienti sono principalmente frutto della concorrenza commerciale. Personalmente preferisco il "modello" della ditta più piccola, finora ha dato buoni frutti per industria e clienti e ha contribuito nel suo piccolo alla crescita non monopolistica dell'indotto. In futuro... chissa?

edit - @Norfildur, due post avanti.
la mia citazione sulla "poderosa ( e costosa ) sezione R&D" non attribuisce alla Sezione medesima la responsabilità delle perdite. Semplicemente, è poderosa perchè deve seguire tutto il processo produttivo dal silicio grezzo al prodotto pronto all'uso, un compito immane, e naturalmente costosa proprio per la sua completezza. Se poi l'abbiano impiegata male impegnando notevoli risorse in ricerche senza esito favorevole è una cosa che, anche se è possibile fare supposizioni in merito, non mi è dato sapere.
MiKeLezZ28 Aprile 2006, 11:04 #3
fanno esattamente ciò che manca a sony
norfildur28 Aprile 2006, 11:30 #4
@YYD
Qui non c'entra il fatto se hai una "poderosa" sezione di R&S da mantenere o meno, c'è il fatto che negli ultimi cinque anni Intel si è buttata a capofitto in progetti con cui si è impiccata da sola.
Un esempio su tutti: il NetBurst.
Che questa tecnologia, fin dall'inizio, fosse un'emerita vaccata, l'avevano capito anche loro: assolutamente poco performante rispetto le attese, costosissima e, oltretutto, con consumi (e calore dissipato ) elevati.
Invece di cambiare redicalmente rotta alle prime avvisaglie di debacle competitiva nei confronti di AMD, Intel si è incaponita a sostenere il NetBurst, perdendo la faccia (e soprattutto quote di mercato!) praticamente dappertutto...
A conti fatti, il costo dovuto alla perdita di clientela e alla completa revisione del NetBurst (tra l'altro avvenuta solo con l'accoppiamento alla tecnologia sfruttata dal prossimo Conroe) ha pesato molto di più che se Intel avesse buttato direttamente a mare il NetBurst perseguendo una via migliore.
E la cosa bella è che questa soluzione l'avevano già in casa: Yonah!
Non avrebbero dovuto far altro che modificarlo ad hoc per i sistemi desktop (come si sono poi decisi a fare, vedi Conroe ).
E invece hanno cercato di "rivitalizzare" quell'aborto del NetBurst in ogni modo (esempio: l'HyperTrading... ) che non ha fatto altro che forzare i tempi per l'avvento dei dual core che, rispetto alle soluzioni Intel, consumano meno e hanno davvero un senso... (chissenefrega di avere un procio che viene visto come due se tanto: 1 ) non vi sono software che lo supportano e 2 ) nel mondo desktop chi cavolo usa due CPU, proprio in virtù del fatto che due proci non li sfrutta alcun software??? ). Almeno i dual core stanno uscendo insieme a distro Linux e al prossimo Vista che di due proci beneficiano eccome!
Intel paga la sua stessa cocciutaggine...
Chilea28 Aprile 2006, 11:38 #5
Notizia dal sapore agrodolce.
Da un lato personalmente mi fa piacere vista la politica commerciale e produttiva sin qui adottata da Intel (più che di posizione dominante/monopolio sino a qualche tempo fa avremmo potuto parlare di "dittatura di mercato" ).
Per contro amareggia che quando si parla di ristrutturazioni aziendali i primi costi "comprimibili" ad essere individuati sono sempre le risorse umane/forza lavoro.

Bye
shodan28 Aprile 2006, 11:47 #6
Ciao norfildur, non sono d'accordo.
Sicuramente è vero che la Netburst è durata meno di quanto si aspettasse Intel (principalmente per i noti problemi di leackage con il processo a 90 e 65nm) ma credo che si è ampiamente ripagata il suo sviluppo.
Infatti è ormai da fine 2000 che i P4 vengono proposti al mercato e, dopo un periodo iniziale di stati (circa 6-9 mesi), si sono diffusi parecchio.
Inoltre, a livello prestazionale la Netburst aveva da dire la sua: il Willamette di fascia più alta (2Ghz) battagliava con e spesso superava leggermente l'AMD Thunderbird di fascia più alta (1,4Ghz). Poi, il core Nortwood ha dapprima ridotto, poi appaiato e infine superato gli AthlonXP che AMD proponeva (e un P4 col bus a 800Mhz rimane, a mio parere, complessivamente un ottimo processore, così come lo è, in definitiva, qualsiasi AthlonXP a frequenze e bus elevati).
Il vero "stop" lo si è avuto con il core Prescott, che pure avrebbe scalato alla grande se non fosse stato per i problemi di dissipazione (problemi che intel pensava di risolvere alla svelta ma che invece si sono dilungati parecchio, anche se ultimamente le cose stavano/stanno migliorando). Così, preso atto della fortissima dispersione di corrente che a sua volta causava una dissipazione termina esagerata, Tejas e i suoi famosi 5-10Ghz da raggiungere in pochi anni sono stati cancellati.

Insomma, anche io preferisco un'architettura più bilanciata come quella che sembra sarà Conroe, ma bisogna riconoscere che l'architettura Netburst ha avuto comunque i suoi momenti di gloria.

Ciao.

PS: parlo da possessore di AthlonXP @ 2500mhz (200x12,5), quindi sono assolutamente disinteressato!
Chilea28 Aprile 2006, 12:14 #7
Originariamente inviato da: shodan
Ciao norfildur, non sono d'accordo.
Sicuramente è vero che la Netburst è durata meno di quanto si aspettasse Intel (principalmente per i noti problemi di leackage con il processo a 90 e 65nm) ma credo che si è ampiamente ripagata il suo sviluppo.
Infatti è ormai da fine 2000 che i P4 vengono proposti al mercato e, dopo un periodo iniziale di stati (circa 6-9 mesi), si sono diffusi parecchio.
Inoltre, a livello prestazionale la Netburst aveva da dire la sua: il Willamette di fascia più alta (2Ghz) battagliava con e spesso superava leggermente l'AMD Thunderbird di fascia più alta (1,4Ghz). Poi, il core Nortwood ha dapprima ridotto, poi appaiato e infine superato gli AthlonXP che AMD proponeva (e un P4 col bus a 800Mhz rimane, a mio parere, complessivamente un ottimo processore, così come lo è, in definitiva, qualsiasi AthlonXP a frequenze e bus elevati).
Il vero "stop" lo si è avuto con il core Prescott, che pure avrebbe scalato alla grande se non fosse stato per i problemi di dissipazione (problemi che intel pensava di risolvere alla svelta ma che invece si sono dilungati parecchio, anche se ultimamente le cose stavano/stanno migliorando). Così, preso atto della fortissima dispersione di corrente che a sua volta causava una dissipazione termina esagerata, Tejas e i suoi famosi 5-10Ghz da raggiungere in pochi anni sono stati cancellati.

Insomma, anche io preferisco un'architettura più bilanciata come quella che sembra sarà Conroe, ma bisogna riconoscere che l'architettura Netburst ha avuto comunque i suoi momenti di gloria.

Ciao.

PS: parlo da possessore di AthlonXP @ 2500mhz (200x12,5), quindi sono assolutamente disinteressato!

Insomma, per farla breve, sono incorsi nel più banale degli sbagli: supponenza da posizione dominante, convinzione di essere i migliori e/o della non indispensabilità di insistere nella R&S.
Hanno "abbassato la guardia" e stanno prendendo "bastonate" tecnologiche da AMD.
MiKeLezZ28 Aprile 2006, 12:27 #8
Chilea, credo tu ti stia inutilmente esaltando.

Una architettura che VENDE non è, né sarai mai, fallimentare.
Ti ricordo che l'obbiettivo finale di una qualsivoglia azienda è SOLO guadagnare, NON fare il prodotto migliore (quello al massimo è l'obbiettivo di un artista).

Al limite può non piacerti, come neppure piace a me.

Potremmo dire che "si poteva fare meglio", ma magari se Intel avesse iniziato con architetture non così scalabili di GHz, adesso non sarebbe dove è adesso.
O magari risparmiava qualche miliardo di dollari in sviluppo. Chissà.

La forza del marketing e del marchio, sono ingredienti che chi possiede non esita ad usare.. ma il bello è che funzionano, e pure bene.

"Prende bastonate tecnologiche" ? Non ha importanza.
Conta solo il danaro, se ne entra, e quanto.
nudo_conlemani_inTasca28 Aprile 2006, 12:31 #9
Originariamente inviato da: Chilea
Insomma, per farla breve, sono incorsi nel più banale degli sbagli: supponenza da posizione dominante, convinzione di essere i migliori e/o della non indispensabilità di insistere nella R&S.
Hanno "abbassato la guardia" e stanno prendendo "bastonate" tecnologiche da AMD.


Esattoooo..!
norfildur28 Aprile 2006, 12:36 #10
Originariamente inviato da: "
Insomma, per farla breve, sono incorsi nel più banale degli sbagli: supponenza da posizione dominante, convinzione di essere i migliori e/o della non indispensabilità di insistere nella R&S.
Hanno "abbassato la guardia" e stanno prendendo "bastonate" tecnologiche da AMD.


Esattamente.

@shodan
Il problema è che Intel, con la sua cieca fiducia (o incredibile testardaggine) ad insistere su di un prodotto che tecnicamente non era all'altezza delle aspettative mentre la concorrenza si "dava da fare" a spron battuto, ha perso QUOTE DI MERCATO.
E non c'è niente di peggio, per un'azienda, che perdere clienti in favore di un concorrente, soprattutto in un settore (come quello dell'IT) dove molto facilmente si creano effetti psicologici di fidelizzazione (vedi i vari fanboy che si scannano su 1 bit di dati in più elaborati da questa o quella piattaforma...).
L'affermazione di Otellini, secondo la quale ci sarà una "verifica dettagliata divisione per divisione alla ricerca di segmenti non profittevoli" dimostra che Intel si è seduta sugli allori ed ha cominciato a scricchiolare sotto il proprio peso.
Invece di cercare di rendersi più snelli e competitivi, hanno pensato solo a proteggere il proprio prodotto senza un briciolo di autocritica. E alla fine sono comunque arrivati all'inevitabile.
Speriamo solo che, alla fine, non siano solo davvero i lavoratori a pagare le conseguenze dell'ottusità della Intel (unica azienda al mondo che imbottisce il reparto marketing di ingegneri invece che di economisti: poi grazie che va tutto a rotoli!!! ).

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