AMD positiva sul progetto One Laptop Per Child
La compagnia di sunnyvale è convinta che il progetto non-profit promosso dal MIT possa aiutarla a entrare nei mercati emergenti
di Andrea Bai pubblicata il 06 Marzo 2006, alle 17:11 nel canale ProcessoriAMD
In occasione del seminario DigiTimes International Newsmakers tenutosi a Taipei il 2 Marzo, il vicepresidente di AMD, Henri Richard, ha commentato il coinvolgimento della compagnia nel progetto OLPC (One Laptop Per Child). Secondo Richard, infatti, la fornitura di processori per questo progetto deve essere vista come un primo passo per l'ingresso nei mercati emergenti, premessa per poter incrementare in futuro il market share della compagnia.
Per AMD il progetto non-profit non è visto quindi come una perdita di tempo e risorse; Richard è convinto che la domanda per il notebook da 100 dollari supererà le aspettative e ha sottolineato che i bassi costi di produzione non equivalgono a margini lordi risicati. Richard ha poi precisato che la compagnia contintinuerà comunque a impegnarsi in progetti specifici per differenti esigenze di mercato pur mantenendo stretti contatti e collaborazioni con i system integrators e i clienti OEM.
Similmente al progetto OLPC, AMD ha già introdotto PIC (Personal Internet Communicator) nel mercato Cinese nel corso del 2004. Henri Richard ha dichiarato che i recenti successi nella conquista di quote di mercato sono stati possibili grazie alle vendite nei mercati emergenti come Cina e India.
Dello stesso avviso di AMD è la taiwanese Quanta Computer, scelta come produttore ODM per il progetto, la quale è convinta che tale progetto aiuterà a mantenere la competitività della compagnia a livelli elevati e a conquistare una più ampia fetta di consensi a livello internazionale
Fonte: Digitimes
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon credo che sia da considerare "propriamente" in PC odierno; il geode300 non ha nemeno le prestazioni di un k62 200!
capisco che per informatizzare le masse si attinge al knowhow "fuori moda", ma se credono che con una calcolatrice possano far entrare le masse dei paesi sottosviluppati nell'era informatica...
non sarebbe un brutto affare se prendessero un k7/p3 e facessero un resize a 65nm, con caches di 128k (duron/celeron) e micropackage. su un disco da 30" riuscirebbero a farne una vagonata. Ci veorrebbe il coinvolgimento dei governi per sovvenzionare il tutto...
ad esempio potrebbero chiedere l'apertura di un a FAB in quei paesi a costo zero e vendere il knowhow attuale, e non quello vecchio!
cosi e' solo il riciclaggio di vecchia tecnologia.
credo che VIA sia la piu' avvantaggiata con il LUKE (CPU/NB/VGA in unico package), ma per il prezzo a cui lo vendono..
Io ne voglio uno, anche a costo di andare in india e spacciarmi per un poveraccio della zona
<
Quando sei al mare buttati su di un gommone dopo esserti fatto crescere un poco di barba ed essere dimagrito di qualche chilo, oltre al "manovella" di becchi 70 euri al giorno.
il problema non e' l'architettura vecchia, siamo noi che siamo spreconi e che se non abbiamo filtri a 8x come minimo non ci va bene. ci si divertiva e si lavorava anche con un p2 233 o un 386, senza l'ansia di frame che c'e' adesso. geniale l'idea della manovella, in molti luoghi e' un vantaggio non essere dipendenti dalla rete elettrica
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".