AMD accusata di non salvaguardare la salute dei dipendenti

AMD accusata di non salvaguardare la salute dei dipendenti

Il triste caso di una nascita di un bambino con malformazioni, avvenuta 16 anni fa, è alla base di una causa legale che accusa AMD di trascurare la salute dei propri dipendenti

di pubblicata il , alle 16:52 nel canale Processori
AMD
 

Advanced Micro Devices Inc., meglio conosciuta dagli appassionati come AMD, è stata accusata di essere responsabile dei problemi incorsi ad un neonato, Ryan Ruiz, nato con gravi malformazioni. La madre, Maria Ruiz, che ha lavorato dal 1988 al 2002 presso la Fab 14 di Autin di AMD nelle cosiddette "clean room", ritiene che l'esposizione ad agenti chimici in tutti quegli anni siano alla base dei problemi incorsi al piccolo Ryan, oggi sedicenne.

La causa Ruiz contro AMD, presentata presso la Travis County District Court, afferma che Maria Ruiz, durante la gravidanza, non fu messa nelle condizioni di essere protetta dall'esposizione ad agenti chimici e, cosa ben più grave, che AMD non abbia preso le adeguate precauzioni del caso nei confronti dei lavoratori, pur conoscendo i rischi.

Non solo; la causa parla anche di una denuncia del personale medico di allora, che non seppe avvisare adeguatamente Maria Ruiz del pericolo a cui andava incontro, né di aver effettuato indagini pre-natale adeguate per individuare le malformazioni. Due le sostanze chimiche sotto accusa: 2-Etossietilacetato (2-ethoxyethyl )  ed EEA (ethylene glycol monoethyl ether acetate), prodotto derivante da ossido di etilene fatto reagire con alcol, successivamente esterificato con acido acetico. Si tratta di due solventi utilizzati in alcuni tipi di vernici.

Se per il primo sono note le proprietà irritanti, per il secondo le conseguenze ad una elevata esposizione o inalazione si fanno più serie, in quanto vi sono indicazioni di un innalzamento della probabilità di essere dannoso per il midollo osseo (fonte). In almeno due casi documentati Maria Ruiz, nel corso del suo lavoro, ha avuto la necessità di cure mediche in seguito all'inalazione di sostanze chimiche irritanti.

Dopo essersi accorta di essere incinta, Maria Ruiz chiese un parere se il proprio lavoro potesse mettere a rischio la salute del proprio figlio ma, rassicurata dai medici, riprese a lavorare fin quasi alla nascita di Ryan. Molto triste il proseguimento della vicenda, con la nascita del piccolo Ryan privo del braccio destro e con danni cerebrali e congnitivi.

La fonte non cita il perché la causa legale sia stata depositata solo ora. Alla base di una simile decisione ci potrebbe essere la recente pubblicazione di dati riguardanti gli effetti di alcune sostanze chimiche, che possono aver portato a realizzare un rapporto causa-effetto prima non immaginabile. Vi sarà anche chi potrà vedere in questa denuncia pura malizia, rivolta ad ottenere del denaro.

Quello che è certo è che Levy Phillips & Konigsberg LLP, lo studio legale contattato da Maria Ruiz, non è nuovo a questo tipo di cause, sempre legate a malformazioni di bambini nati da persone che hanno lavorato in camera sterile, o "clean room". Se le precedenti azioni legati sono finite in nulla, come quella contro IBM, servirà del tempo per capire cosa ne sarà di questa vicenda.

Quello che appare evidente, e che dovrà essere dimostrato dai legali di Maria Ruiz, è che vi è un incremento sospetto di nascituri malformati fra coloro che lavorano in clean room a contatto con agenti chimici di una particolare tipologia. Sarà la Corte a decidere se si tratta di coincidenza o se esista un effettivo legame fra le due cose. Approfondimenti su EETimes.

45 Commenti
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dottorpalmito09 Novembre 2007, 16:59 #1
quasi da gossip la notizia...cmq vero o no un pò tutti dovrebbero cercare di lavorare più "pulito"...
nicgalla09 Novembre 2007, 17:00 #2
notizia pesante e difficile da commentare basandosi solo su quanto scritto... anche perchè non conosco la normativa americana sulle maternità.
Ironia della sorte vuole che la donna coinvolta si chiami Ruiz proprio come il patron di AMD...
Kenny Rullo09 Novembre 2007, 17:02 #3
Notizia di una tristezza infinita poichè parla dell'ennesima vittima del benessere. In questi casi purtroppo la causa potrebbe essere anche imputata alla Ruiz per eventuali suoi errori durante i suoi turni di lavoro.

Neanche tutti i soldi di questo mondo ripagheranno il dolore di un bambino così danneggiato, di chiunque sia la causa: sia che la Ruiz si sia fatta una sniffatina di acidi che degli addetti alla sicurezza delle clean room.

Torniamo a parlare di informatica fatta di mouse e tastiere
DevilsAdvocate09 Novembre 2007, 17:03 #4
Dura accertare la responsabilità, soprattutto se si tratta di solventi utilizzati
nelle vernici come dice l'articolo (quindi abbastanza comuni).
L'unica cosa sicura è che ora come ora AMD non può assolutamente
permettersi della pubblicità negativa e probabilmente patteggerà
(questo spiegherebbe anche come mai gli fanno causa ora, dopo 16 anni...
che sia con o senza malizia, AMD patteggerà quasi di sicuro in questo
momento così delicato, invece il fatto che abbiano pubblicato ora uno
studio sulla pericolosità dei solventi va contro all'idea della causa:

se ai tempi non si sapeva affatto (e ricordiamoci come sono vestiti, dentro la
camera sterile...) non si può accertare la responsabilità o l'incuria
da parte di AMD, che poi è il fine della causa, almeno in teoria, di
sicuro non si possono imputare queste:
Originariamente inviato da: eetimes
The five-count petition charges negligence, breach of warranty,
fraud and fraudulent concealment and misrepresentation,
Exemplary damages are being sought in the suit.
)
Lucamax09 Novembre 2007, 18:00 #5
Mi pare proprio una classica azione a scopo ricattatorio da parte di un dipendente.
Ammesso che i solventi siano pericolosi , e non lo credo visto che il glicole monoetiletere è impiegato nei liquidi antigelo e non evapora, vorrei proprio sapere quanti PPM (parti per milioni ) di queste sostanze c'erano nella camera bianca di AMD rispetto a quando la signora si pittura le unghie con il suo smalto e poi lo toglie con l'acetone.
Dispiace a tutti che gli sia nato un figlio malformato ma da qui stabilire un legame causa ed effetto con il suo lavoro svolto in AMD la vedo molto dura. Ed infatti l'oggetto della causa sembra più la mancanta comunicazione di informazioni piuttosto che l'effettivo danno subito.

nickfede09 Novembre 2007, 18:25 #6
Originariamente inviato da: Lucamax
Mi pare proprio una classica azione a scopo ricattatorio da parte di un dipendente.
Ammesso che i solventi siano pericolosi , e non lo credo visto che il glicole monoetiletere è impiegato nei liquidi antigelo e non evapora, vorrei proprio sapere quanti PPM (parti per milioni ) di queste sostanze c'erano nella camera bianca di AMD rispetto a quando la signora si pittura le unghie con il suo smalto e poi lo toglie con l'acetone.
Dispiace a tutti che gli sia nato un figlio malformato ma da qui stabilire un legame causa ed effetto con il suo lavoro svolto in AMD la vedo molto dura. Ed infatti l'oggetto della causa sembra più la mancanta comunicazione di informazioni piuttosto che l'effettivo danno subito.


pare anche a me come dici tu.......la vedo molto dura per la Signora....spiace per il figliolo......
bonzuccio09 Novembre 2007, 18:25 #7
Lungi da me attaccare Amd, 16 anni fa si facevano le cose magari più a cuor leggero,
inoltre la causa avviene in un momento particolare per amd
ma credo che chi lavora in certi ambienti debba essere tutelato in maniera massiccia dal punto di vista medico,
se 16 anni fa non si conoscevano precisamente le conseguenze di alcuni agenti chimici si sarebbe comunque dovuto prevenire adottando tutte (ma anche di più le accortezze del caso:
so perfettamente che nelle grandi aziende informatiche si adottano tutti gli accorgimenti, tutte le precauzioni etc etc
ma una donna incinta doveva avvicinarsi a quegli ambienti non dico con lo scafandro dei palombari ma poco ci manca.
Anzi non doveva avvicinarsi proprio per niente.
Se non ha torto (le regole sulla sicurezza erano già ferree e la donna le ha seguite) dovrà comunque trovare un modo per rifarsi su quei medici che hanno dato l'ok anche in funzione di quelle regole
Dumah Brazorf09 Novembre 2007, 18:47 #8
Più che altro non capisco perchè si debba scrivere nel titolo che l'azienda non pensa (tempo presente) alla salute dei dipendenti per un episodio di 16 anni fa...
Ilbaama09 Novembre 2007, 19:15 #9
A me una cosa suona strana dalla notizia e cioé
"Dopo essersi accorta di essere incinta, Maria Ruiz chiese un parere se il proprio lavoro potesse mettere a rischio la salute del proprio figlio ma, rassicurata dai medici, riprese a lavorare"
aveva chiesto un parere ai medici e questi l'avevano rassicurata
fmf6709 Novembre 2007, 19:22 #10

causa-effetto, risarcimento

Anche se le malformazioni congenite sono sempre esistite, la presenza di un elemento di rischio sopra i limiti stabiliti e' sufficiente per stabile la causa-effetto.
Ora il fatto che l'esposizione sia avvenuta in tempi in cui la relazione causa-effetto non era risaputa dall'azienda, fa si che l'azienda non sia penalmente responsabile, ma il risarcimento rimane dovuto.
Se la dipendente tuttavia non ha ottemperato alla normative di sicurezza di allora, be ... ciccia.

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