Proprietario Tesla bloccato nel deserto: colpa della tecnologia o dell'uomo?
Il proprietario di una Tesla Model S è rimasto bloccato nel deserto per un assurdo motivo, adducendo la colpa alla tecnologia dell'azienda americana
di Nino Grasso pubblicata il 18 Gennaio 2017, alle 16:01 nel canale AppleTesla
È una storia quanto meno bizzarra quella di Ryan Negri, il proprietario di una Tesla Model S, ma ci ricorda che troppa fiducia nella tecnologia spesso può portare a risultati inattesi. Negri è balzato agli onori della cronaca grazie a Mashable, che ha visto in un post su Instagram la possibilità di raccontare una storia. Quella di Negri, per l'appunto, rimasto bloccato nel deserto del Nevada dopo aver dimenticato il portachiavi a casa: "Tanto l'auto può essere avviata via iPhone", avrà pensato una volta accortosi della dimenticanza, sfruttando la feature Keyless Driving di Tesla.
Negri spiega che voleva usare la sua Model S per un giro intorno al Red Rock Canyon insieme alla moglie e ai due cani, per scattare alcune foto allo splendido paesaggio. Tuttavia, i piani non sono andati come previsto e una volta uscito dall'auto e tornato da un'escursione si è accorto che non sarebbe stato in grado di avviare i motori elettrici dallo smartphone perché in quel punto, nel deserto del Nevada, non c'era alcun segnale di rete cellulare. Come se non si sapesse: "Ho dimenticato che quando si lascia la postazione di guida devi reinizializzare la sequenza per sbloccare la guida senza chiavi", ha dichiarato Negri ai microfoni di Mashable.
In quel momento Negri si trovava a circa 10 chilometri da casa sua, poteva accedere all'interno della vettura, riprodurre qualche brano musicale con il sistema di infotainment, ma non poteva avviare l'auto senza connessione cellulare. Il proprietario della costosa vettura elettrica era rimasto bloccato nel deserto, quando la moglie ha iniziato a girovagare nei punti più sopraelevati aggancare un minimo di segnale. Non appena trovato ha chiamato un amico che alla fine è riuscito a portare ai due coniugi il caro, vecchio portachiavi. Lieto fine, quindi, e con una morale: non importa quanto sia tecnologica la tua auto, il portachiavi va sempre portato con sé.
Colpa della tecnologia Tesla, quindi? La verità come spesso accade secondo noi sta in mezzo, con l'impossibilità di avviare il motore via smartphone senza connessione cellulare che può essere un fastidio, ma che di certo è una restrizione essenziale ai fini della sicurezza. Si potrebbe trovare un altro metodo, questo è vero, ma in questo caso sarebbe superfluo dire che l'uomo ha una responsabilità diretta, non conoscendo con precisione le funzionalità concesse dal suo nuovo gingillo tecnologico. Un errore - e non è stato questo per fortuna il caso - che può essere fatale.
32 Commenti
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Oh non se ne salva Micca uno !!!
In questo caso non l'avrebbe salvato nemmeno uno Xiaomi o qualunque altro smartphone.
La colpa ovviamente è del proprietario dell'auto, ha solo l'attenuante di essere rimasto abbastanza vicino a casa (10Km non sono un'enormità, quindi di aver comunque avuto l'accortezza di non infilarsi in guai troppo grandi.
Quella che può sembrare una piccola funzionalità può avere ripercussioni molto più pesanti di quanto ci si immagini soprattutto nel settore automobilistico, soprattutto quando entra in gioco la sicurezza. Se dai la possibilità di avviare la macchina da smartphone devi prevedere che la gente comincerà ad usarla regolarmente senza avere le chiavi con sè e si accorgerà che serve la rete cellulare per avviala solo quando non vi riuscirà più. In certe condizioni ciò può essere pericoloso per il proprietario.
Per ciò che riguarda la sicurezza bisogna adottare un approccio "fool safe", a prova di idioti e Tesla sia per quanto riguarda il software autopilot, che è nettamente inferiore a quanto si voglia far credere (ha sempre delle percentuali d'errore, ma il cliente tende a fidarsi più del dovuto perché viene chiamato "Guida autonoma" che in un aggiunta di una funzionalità come lo sblocco remoto dimostra di non seguire. Non onosco il software Tesla ma un modo sensato di usare questa funzione solo in caso d'emergenza prevede un numero di attivazioni mensili massimo molto basso e un attenta pianificazione del comportamento della macchina (piuttosto che lasciare a piedi qualcuno in mezzo al deserto sarebbe meglio che essendo una funzione d'emergenza la macchina non si potesse bloccare e rimanese pronta in stand-by).
Per tutti questi e altri motivi Tesla a ha bisogno di crescere mentalmente, di approciarsi al modo di fare di una casa automobilistica consolidata perché le macchine non possono venir trattate alla stregua di un elettrodomestico.
Quella che può sembrare una piccola funzionalità può avere ripercussioni molto più pesanti di quanto ci si immagini soprattutto nel settore automobilistico, soprattutto quando entra in gioco la sicurezza. Se dai la possibilità di avviare la macchina da smartphone devi prevedere che la gente comincerà ad usarla regolarmente senza avere le chiavi con sè e si accorgerà che serve la rete cellulare per avviala solo quando non vi riuscirà più. In certe condizioni ciò può essere pericoloso per il proprietario.
Per ciò che riguarda la sicurezza bisogna adottare un approccio "fool safe", a prova di idioti e Tesla sia per quanto riguarda il software autopilot, che è nettamente inferiore a quanto si voglia far credere (ha sempre delle percentuali d'errore, ma il cliente tende a fidarsi più del dovuto perché viene chiamato "Guida autonoma" che in un aggiunta di una funzionalità come lo sblocco remoto dimostra di non seguire. Non onosco il software Tesla ma un modo sensato di usare questa funzione solo in caso d'emergenza prevede un numero di attivazioni mensili massimo molto basso e un attenta pianificazione del comportamento della macchina (piuttosto che lasciare a piedi qualcuno in mezzo al deserto sarebbe meglio che essendo una funzione d'emergenza la macchina non si potesse bloccare e rimanese pronta in stand-by).
Per tutti questi e altri motivi Tesla a ha bisogno di crescere mentalmente, di approciarsi al modo di fare di una casa automobilistica consolidata perché le macchine non possono venir trattate alla stregua di un elettrodomestico.
non conosco tesla, ma se nel "mauale utente" ci fosse un classico asterisco, con scritto in caratteri piccoli a fondo pagina: "attenzione è richiesta connessione internet", allora secondo le la colpa è sopratutto dell'utente che non ha letto le istruzioni
Comunque ovviamente non è colpa di nessuno se non dell'utente, esattamente come con le chiavi tradizionali.
(piuttosto che lasciare a piedi qualcuno in mezzo al deserto sarebbe meglio che essendo una funzione d'emergenza la macchina non si potesse bloccare e rimanese pronta in stand-by).
Prima fai intendere di conoscere a fondo il software Tesla o Tesla in generale (nettamente i feriore a quanto si voglia far credere) e poi dici di non conoscere il software stesso caro mio..
Inoltre io direi che solo sbagliando si impara, se il povero pirla è uscito di casa senza chiavi in mezzo al deserto , la prossima volta vedrai che non se le dimensioni toccherà facilmente. Qui vogliamo veramente difendere l'idiozia umana vedo
Esatto: basta una nota e la questione diventa puramente un discarico di responsabilità legale esattamente come quando sottoscrivi una VDSL di Tim e dichiari di detenere un cellulare: se infatti manca energia elettrica all'armadio ripartilinea (ARL ), l'ONU che fornisce il segnale ottico fino a casa mediante poi il cavo in rame va ko e di conseguenza anche se hai un modem VDSL sotto gruppo di continuità (UPS) non riceverai alcun segnale telefonico dato che la fonia è VoIP. Quindi se sottoscrivi quel contratto, dichiari di accedere anche ad altra rete, in questo caso cellulare. Per ragioni simili, il provider ISP non si prende la responsabilità se vuoi installare un antifurto servendoti della rete di comunicazione fornita dalla fonia VoIP o mediante rete dati, proprio a causa del possibile potenziale blackout della centrale Enel cui l'ARL è collegato (con la VDSL non sono più telealimentati da centrale), il che non permetterebbe all'antifurto di funzionare non tanto per la rete elettrica dell'impianto domestico (basta un UPS) ma appunto per la rete di telecomunicazioni. Poi non chiedetemi come mai Tim non ha previsto se non in casi veramente eccezionali la posa di UPS per gli ARL.
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