Privacy ed intelligenza artificiale, non si può sacrificare l'una in nome dell'altra secondo Tim Cook

Privacy ed intelligenza artificiale, non si può sacrificare l'una in nome dell'altra secondo Tim Cook

Secondo il CEO di Apple l'evoluzione dell'intelligenza artificiale non può e non deve passare da un allentamento del rispetto della privacy

di pubblicata il , alle 08:09 nel canale Apple
Apple
 

Nel corso della presentazione dei risultati trimestrali Apple, il CEO Tim Cook ha avuto modo di esprimere qualche considerazione sull'argomento dell'intelligenza artificiale e degli assistenti vocali e domestici rispondendo ad alcune domande di analisti e giornalisti.

Si parte anzitutto da Siri, l'assistente vocale di iPhone che ha da poco trovato posto anche nei sistemi desktop con il rilascio del sistema operativo Mac OS Sierra. Cook rivela che Apple gestisce circa 2 miliardi di richieste Siri a settimana. "E' un gran numero e per quel che ne sappiamo abbiamo venduto più dispositivi assistant-enabled di chiunque altro" sottolineando come la Mela stia lavorando sodo per poter portare una migliore esperienza d'uso di Siri in tutto il mondo ed estendere una serie di funzionalità e servizi che ora sono disponibili solo sul mercato statunitense.

Secondo Cook inoltre risiede molto più valore in un telefono cellulare che integra un assistene personale invece che in un dispositivo domestico con un assistente vocale: "Viviamo in una società mobile. Le persone sono costantemente in movimento da casa a lavoro e il vantaggio di avere un assistente sul tuo telefono è che può essere con te in ogni momento". Il CEO di Apple ritiene che vi siano comunque opportunità di mercato per dispositivi come Amazon Echo, ma che le funzionalità e la disponibilità offerta da un assistente vocale sul telefono sono molto più grandi.

Le considerazioni di Cook si sono quindi spostate sul bilanciamento tra sicurezza e privacy da un lato e intelligenza artificiale dall'altro: "Sul bilanciamento di privaci e AI si può parlare a lungo, ma si tratta di un falso compromesso. C'è qualcuno che vuole portarci a credere che bisogna concedere qualcosa sulla privacy perché l'intelligenza artificiale possa fare qualcosa, ma noi non ne siamo covinti. Può richiedere più lavoro, più progettazione ma non penso che dobbiamo gettar via la nostra privacy. E' come il vecchio dibattito su privacy e sicurezza. Dovresti avere entrambe. Non bisognerebbe dover fare una scelta" ha commentato Cook riferendosi ad alcune voci di corridoio circolate in passato secondo le quali la forte presa di posizione di Apple sulla privacy ha rappresentato un freno allo sviluppo di Siri.

3 Commenti
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devilred27 Ottobre 2016, 09:49 #1
secondo me ha ragione.
LordPBA27 Ottobre 2016, 12:30 #2
Originariamente inviato da: devilred
secondo me ha ragione.


si, a me Cock mi sta sul C ma ha ragione
ComputArte28 Ottobre 2016, 15:59 #3

...il lupo che si veste da pecora!!!!

...ma possibile che non c'è limite alla sfacciataggine!?!?!?!?



Non solo tenta di fingere interesse per la privacy delle persone, quando è proprio infrangendola che stanno facendo soldini a tutto spiano....

Poi resosi conto che qualcun altro ( Amazon, google Microsoft e altri ) sta portando L Intelligenza Artificiale in CASA , ma SENZA telefonini SMart ( hahaha ), tenta goffamente di rimarcare un primato MAI avuto!

E cmq.....si che l IA confligge FRONTALMENTE e NETTAMENTE con la privacy se gli algoritmi di decodifica dei fonemi ( il riconoscimento vocale ) avviene nei server di apple ( e gli altri furbetti del pianetino!!!)

L'unica VERA SOLUZIUONE è avere una PROROPIA e PRIVATA intelligenza artificiale RESIDENTE dentro casa ( tramite un BEL server domestico!

...come tutti gli imperi è arrivato il momento dell inizio del tramonto ( e e non solo per Apple!!!)

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