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20-02-2007, 07:13 | #1 |
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Laboratori chimica casalinghi
3D in continuo aggiornamento (last=09/04/07 aggiunto il link alla resistenza dei guanti monouso). Chi vuole, è pregato di contribuire
------------------------------------------------------------- Al secondo e terzo post troverete i consigli di Xenom sulle autocostruzioni delle attrezzature (last=24/03/07) ------------------------------------------------------------- Al quarto post troverete le Tecniche Analitiche di stbarlet. Tanto di cappello (last=05/03/07) ------------------------------------------------------------- Gli esperimenti invece si trovano 6 (sei) post più in basso (last=05/03/07) ------------------------------------------------------------- OTTO post più in basso trovere come gestire il vostro laboratorio senza (si spera) incidenti (last=24/04/07) ================================================ Ok, mi avete fatto venire il trip da laboratorio Ora, per tutti i bambinoni cresciutelli come il sottoscritto, perchè non ci diamo una mano e cerchiamo di capire come dovrebbe essere fatto un piccolo laboratorio casalingo per analisi qualitativa (la quantitativa non la prendo nemmeno in considerazione)? Legenda per la lista (il voto dipende anche dal costo dell'oggetto): [++] = Indispensabile. Ci deve essere [+] = Un vero laboratorio, anche casalingo, non dovrebbe farne a meno Nulla = A discrezione Sicurezza:
Quando si manipolano reagenti polverulenti, è vivamente consigliato lavorare con la mascherina. Vetreria:
Attrezzatura: (Se c'è un (*) significa che si può autocostruire)
Reagentario: (a seguire la scheda di sicurezza)
IMPORTANTE: QUI un sacco di informazioni sulla sicurezza (inglese) (grazie a stbarlet) QUI il link diretto al glossario del link di cui sopra QUI la pagina delle schede di sicurezza in italiano (grazie a ilmambo) QUI il link diretto delle schede di sicurezza di cui sopra (grazie a hibone) QUI trovate a cosa corrispondono i codici di rischio (grazie a stbarlet) Link a "Piccoli chimici" commerciali: Indicatori più comuni e non tossici: (Sono indicati il colore sotto il PH minimo, i PH di viraggio ed il colore sopra a quello massimo)
Letture consigliate:
Software consigliati:
Link consigliati:
Note per lo smaltimento dei rifiuti (Grazie Bounty_ & Lucrezio) Le soluzioni che si buttano nel lavandino devono essere:
Simboli di rischio chimico: Metodi per neutralizzare i composti pericolosi: Forti ossidanti: Si usa una soluzione acquosa di sodio bisolfito (a volte + H2SO4) 4KMnO4 + 10NaHSO3 + H2SO4 -> 4MnSO4 + 5Na2SO4 + 2K2SO4 + 6H2O NaClO3 + 3NaHSO3 -> NaCl + 3NaHSO4 NaBrO3 + 3NaHSO3 -> NaBr + 3NaHSO4 NaIO3 + 3NaHSO3 -> NaI + 3NaHSO4 NaIO4 + 4NaHSO3 -> NaI + 4NaHSO4 Na2S2O8 + NaHSO3 + H2O -> 3NaHSO4 Ca(ClO)2 + 2NaHSO3 -> CaSO4 + 2NaCl + H2SO4 Cianuri solubili: Si usa l'ipoclorito di sodio (si formano i cianati) NaCN + NaClO -> NaCNO + NaCl Sali di piombo, Cadmio ed Antimonio: Si consiglia normalmente di ridurli a solfuri insolubili, solo che l'acido solfidrico è dannatamente velenoso, così è forse preferibile farli precipitare come silicati. Il precipitato va comunque trattato come rifiuto pericoloso. Le formule sono in forma ionica. Pb++ + Na2SiO3 -> PbSiO3 + 2Na+ Cd++ + Na2SiO3 -> CdSiO3 + 2Na+ 2Sb+++ + 3Na2SiO3 -> Sb2(SiO3)3 + 6Na+ ... Work In Progress ...
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20-02-2007, 11:07 | #2 |
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[SEZIONE McGyver]
AGITATORE MAGNETICO: L'agitatore magnetico è un dispositivo che serve per mescolare soluzioni nel loro recipiente. Sono interessanti poiché si inserisce una barretta (magnetica in quelli commerciali) che gira alla stessa velocità del motore posto sotto. Non richiedono quindi "bracci" meccanici che entrano nel recipiente Io ne ho realizzato uno con un motore da 25W prelevato da un forno a microonde rotto, ho attaccato all'albero motore (che per fortuna era già filettato ) un pezzo di plexyglass con sopra due magneti al neodimio fissati tramite una lamina di alluminio. Il foro centrale dev'essere preciso altrimenti il carico non è bilanciato. poi ho messo tutto in un contenitore e violà, ho preso un chiodino di ferro e l'ho rivestito in teflon, dopo averlo verniciato. Il chiodino va inserito nel contenitore e seguirà la rotazione del campo magnetico indotto dal magnete rotante. E' ottimo per piccoli volumi (a occhio fino a 300-400 ml) e per liquidi poco viscosi. E' meglio se riuscite a collegare un variatore di velocità (un variatore per carichi induttivi dovrebbe andare) o potete autocostruirvelo... poiché la velocità dei motori sincroni di quel tipo (shaded-pole) è fissa (mi pare sia intorno ai 2000 RPM o giù di lì ). Per aggiungere alla funzione di mescolamento quella di riscaldamento, potete aggiungere una vaschetta sopra l'agitatore contenente un liquido termo-vettore, per esempio acqua o glicerina (meglio quest'ultima per andare sopra i 100°C) e inserire una resistenza elettrica (meglio se a bassa tensione) e un termometro all'interno, come in foto. Per la resistenza, è sufficente smontare un phon rotto e prelevare una porzione di resistenza adatta alla tensione che si intende usare, calcolando la potenza (con la formula di ohm). La mia è da 100W e la alimento a 12VAC con un trasfo toroidiale da 150W. Ovviamente dato che non è isolata fa un po' di elettrolisi e si rovina, ma vi assicuro che prima di rovinarsi completamente riuscite a scaldare l'acqua per moolte volte... i due cavi neri che entrano nella vaschetta sono della resistenza, l'altro è la sonda del termometro. i due cosi di alluminio sono dissipatori e li uso come supporto come potete vedere il magnete al neodimio (preso da un HDD) è posizionato tra una lastra di plexy agganciata all'albero motore e una piattina di alluminio, con due viti. ESSICATORE: E' un contenitore che serve per conservare solidi/fluidi in ambiente completamente secco (privo di umidità). E' sufficente un contenitore con coperchio ermetico, a tenuta stagna, e lo si riempie un po' con gel di silice (a occhio bastano pochi grammi di gel... poi ci si appoggia sopra una rete metallica o qualche strato di carta assorbente. Il contenitore è meglio se è di pirex... altrimenti in vetro o anche plastica. Il pirex è ottimo perché potete rigenerare il gel di silice mettendo tutto il contenitore direttamente in forno il gel di silice lo trovate in quelle bustine ("DO NOT EAT") che mettono dentro le scatole del 90% degli apparecchi elettronici. DISTILLATORE SEMPLICE: Per distillare sostanze che non attaccano i metalli. E' possibile costruirlo con materiali semplici, ma è chiaro che utilizzando i metalli non sarà possibile usare acidi e basi forti, né altre sostanze che li possono attaccare... Il distillatore serve per separare due liquidi miscibili con punti di ebollizione differenti e distanti fra loro. Esempio: acqua e sale, acetone e acqua ecc. Io ne sto realizzando uno con un tubo di rame (in vendita nei negozi di pneumatica e idraulica). L'ho piegato a U e nella parte più lunga ho costruito una "camera" dove passerà l'acqua di raffreddamento. Se non altro il vantaggio del rame è che data la sua alta conducibilità termica sarà possibile condensare più facilmente il vapore che passerà al suo interno. Come contenitore da distillare pensavo di usare una beutina in pirex più un tappo di sughero dove inserirò il tubo di rame. In mancanza della beutina potete usare un contenitore sigillato di metallo.. anche se è più difficile. Dato che sono entrato in possesso di un tubo a U di vetro, proverò a farne uno anche con quello. Dopo posto le immagini che come si sa valgono più di 1000 parole E' un po' grezzo, ma l'ho assemblato ieri in mezz'ora. Magari gli do una verniciata Quando la chimica può diventare utile Ottenere temperature sotto 0 in modo veloce: Ghiaccio + NaCl: fino a -20°C (teorici) Ghiaccio + CaCl2: fino a -40°C (teorici) nota: il CaCl2 si trova in commercio come prodotto igroscopico e ricarica per i deumidificatori chimici. La dissoluzione del CaCl2 è esotermica e quindi compensa l'abbassamento crioscopico. La temperatura citata si può raggiungere solo raffreddando la miscela fino alla suddetta temperatura... Usi del nitrato d'ammonio: i sacchetti per il ghiaccio istantaneo che vendono in farmacia sono a base di nitrato d'ammonio o urea. se mescolato con acqua abbassa la temperatura per reazione endotermica fino a qualche grado sopra lo 0. Si può riutilizzare facendo evaporare l'acqua (dopo aver aperto il sacchetto, e può anche essere utilizzato come fertilizzante... anche se non so le quantità da usare per innaffiare le piante Rimuovere l'ossido di rame in mancanza di prodotti appositi: aceto, sale e violà, in poco tempo il rame torna brillante nota: i sali elencati sono tutti praticamente innocui, il nitrato d'ammonio è comburente ma è poco pericoloso... post on working Ultima modifica di xenom : 24-03-2007 alle 15:14. |
20-02-2007, 11:12 | #3 | |
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[post riservato]
uuu che bello la buretta costa un botto (mi pare sui 40 euro) aggiungi anche bacchette di vetro per mescolare e per il saggio alla fiamma (+ filo nichel-cromo), le lenti di vetro, qualche navetta, una bilancia analitica (e qui mi sa che $$$ ), un densimetro, poi se mi viene in mente altro lo scrivo Quote:
ecco... il problema sorge quando usi reagenti inquinanti o troppo acidi/basici. Ti serve in questo caso uno speciale lavandino o fai prima a usare un recipiente capiente per questi scarti... poi devi portarlo al centro apposito di smaltimento Fai prima a evitare reagenti contenenti metalli pesanti e a diluire tanto soluzioni troppo acide o basiche Ultima modifica di xenom : 22-02-2007 alle 18:34. |
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20-02-2007, 11:22 | #4 |
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Tecniche Analitiche
Le tecniche analitiche vengono spesso usate dai chimici- e non solo - per condurre un`indagine qualitativa e quantitativa sui composti con i quali si ha a che fare. Questo post si occupa di indagini qualitative, con diversi metodi, con i quali é possibile stabilire se ció che ci aspettavamo é avvenuto oppure a ricercare eventuali impurezze nei prodotti delle nostre reazioni. Le tecniche analitiche sono svariate e per la maggior parte inattuabili con semplici attrezzature casalinghe, ma per ció che concerne le nostre esperienze sono necessari davvero pochi strumenti.
Cationi - Saggi "alla fiamma" Il saggio alla fiamma é uno dei metodi analitici piú semplici poiché consiste nel prelevare una piccola quantitá di composto da saggiare con una bacchetta con filo al tungsteno(o nickel-cromo) bagnata di acqua deionizzata o di acido cloridrico. Bisogna avere l`accortezza di cambiare il filo al nickel-cromo spesso perché si usura in fretta, e soprattutto a tenere il filo pulito, in modo da non inficiare il saggio.Successivamente si accosta la quantitá di sale prelevata al bordo esterno della fiamma di un Bunsen. Ed ecco una tabella per l`interpretazione dei saggi. (1) Il sodio puó offuscare il rilevamento di altri ioni, poiché é molto persistente. Per questo puó essere utile un vetrino al cobalto che filtra il giallo emesso dal sodio Anioni Il rilevamento di anioni é piú complesso, e si usano metodi chimico-fisici per tale pratica. Ad esempio si sfrutta l`insolubilitá di alcuni sali, oppure le differenze di densitá nei liquidi. - Rilevamento "alogenuri" Per rilevare la presenza di cloruri, bromuri o ioduri torna utile il nitrato di argento ( per la preparazione cliccate qui) Disponete una piccola quantitá del sale su cui dovete fare il rilevamento in soluzione, acidificatela con qualche goccia di acido nitrico e aggiungete una goccia di nitrato di argento 0,1M. Se il precipitato é bianco sono presenti ioni cloruri in soluzione. Se il precipitato é giallo sono presenti ioni bromuri o ioduri. - Rilevamento "nitrati" Si userá il solfato ferroso Scheda di Sicurezza. Preparate una soluzione satura di FeSO4, sciogliete una piccola quantitá del nitrato da saggiare in acqua all`interno di una provetta, e addizionatevi qualche ml di soluzione FeSO4. Inclinate la provetta (30 gradi) e aggiungete qualche goccia di acido solforico concentrato,facendolo scivolare sul bordo della provatta, senza agitare la stessa. Si formerá un anello di color bruno che rileva la presenza dei nitrati. La reazione con ad esempio KNO3 sarebbe: 2KNO3 + 6FeSO4 + 4 H2SO4--->3Fe2(SO4)3 +K2SO4 + 2NO + 4H2O Che porta alla formazione del complesso [FeNO]SO4 che é appunto di color marrone il vecchio post Codice:
Un phmetro digitale, se ne trovano a poco. Il lavandino dovrebbe essere a doppia vasca e soprattutto non di acciaio, a meno che non vuoi spendere un fracasso di soldi in acciaio speciale.. Per i reflui.. smaltirli presso aziende specializzate costa parecchio.. considera che gli elementi con d>4 sono da considerarsi metalli pesanti ( quindi anche ferro, rame) . per acidi e basi, bisognerebbe avere tubazioni speciali etc.. oppure dovreti raccoglierli.. cosa pensi di tenere come reagenti? Io dico che almeno devi avere HCl, H2SO4,HNO3 , NaOH, CH3COOH, CH3CH2OH,H2S, metalli vari ( ferro, rame, zinco, piombo almeno),H2O2,NH4OH e giá qui ti spari un bel 200€. Centrifuga e distilltore potresti pure farteli da te... di reagenti si puó parlare, basta mettere le schede di sicurezza. e poi non stiamo descrivendo nessuna reazione-processo quindi.. Ultima modifica di stbarlet : 05-03-2007 alle 21:56. |
20-02-2007, 11:27 | #5 |
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Giusto, anche il distillatore si può realizzare da se. Penso che con un bel capillare di rame piegato a molla venga bene
la centrifuga è decisamente più complessa, a quei regimi di rotazione un minimo bilanciamento errato sull'albero può far letteralmente esplodere il carico... |
20-02-2007, 11:43 | #6 | |
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Quote:
Il vapillare nn lo farei in rame la centrifuga é complessa, bisogna trovare una vaschetta stabile, ben calibrata , poi il motore non e un problema.. |
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20-02-2007, 13:24 | #7 |
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Qui foi trofavren gli experimenten, ja (Se non altrimenti indicato, le schede di sicurezza si trovano sul primo post di questo 3D)
Da acqua a vino e viceversa senza soluzione di continuità Preparazione: 1) In un bicchiere da 200cc porre una piccola quantità di NaOH in soluzione (poche gocce) 2) Riempire una caraffa trasparente di acqua demineralizzata ed in essa aggiungere un po' di fenolftaleina e una quantità proporzionalmente doppia in moli di H2SO4 rispetto all'idrossido presente nel bicchiere. Questa soluzione rimane incolore (la fenolftaleina vira al violetto solo in ambiente basico). Effetto: Si presentano un bicchiere vuoto ed una caraffa piena di acqua. Pronunciare le paroline magiche (es: sim sala bim) e, versando l'acqua nel bicchiere questa si trasformerà 'magicamente' in vino (l'NaOH in eccesso rende l'ambiente basico e colora la fenolftaleina). A metà bicchiere ci si soffermerà un attimo (ma tenendo la brocca in mano sospesa sopra il bicchiere: fa più effetto) e si pronuceranno le paroline al contrario (es: bim sala sim) e, 'magia' continuando a versare, il vino tornerà nuovamente acqua (l'H2SO4 neutralizza del tutto l'idrossido rendendo la soluzione acida, quindi la fenolftaleina è incolore). Da liquido a solido: Mescolare due parti uguali e fredde di soluzioni concentrate di cloruro di calcio e di carbonato di sodio. Mescolare gentilmente ma in maniera completa la soluzione et voilà, la soluzione da liquida passa a solida. Il solido ottenuto è opaco PS: Il materiale necessario per quest'esperimento è di facile reperibilità (una buona metà di voi dovrebbe già averlo a casa propria, e addirittura il CaCl2 in soluzione lo butta pure. Non chiedetemi di dire di più che non posso ), e fortunatamente non troppo pericoloso Da liquido a Ghiaccio Questo trucchetto sfrutta la capacità di solidificare tipica del silicato di sodio SCHEDA quando il PH scende al di sotto di un certo livello (normalmente sotto PH 11.5 o giù di lì). Per fare questo, è sufficiente aggiungere al silicato un po' di acido cloridrico, mescolare e poi semplicemente aspettare. Ci sono in commercio vari tipi di silicato di sodio, con alcuni funziona meglio e con altri peggio. Provare. Indicatore PH ottenuto da un cavolo Allora intanto servono due cose: - Un cavolo cappuccio viola (si trova dal fruttivendolo) - Alcool a 90° (nel vostro armadietto medicinali) si prende una foglia di cavolo, la si fa a pezzettini e la si pone in un mortaio con qualche cc di alcool; con il pestello si comprimono i pezzi di foglia, si aggiunge un po' d'acqua e si continua a "maltrattare" la foglia col pestello, si versa il liquido che avrà assunto una colorazione violetta in un recipiente di vetro e si ripete l'operazione tre o quattro volte. Alla fine otterrete qualche cc di liquido violetto: il vostro indicatore In ambiente neutro la soluzione è violetta, in ambiente basico diventa blu e in ambiente acido diventa rossa. Provare Per pulire l'argento senza fatica: Prendere una terrina di vetro, e in fondo porre un foglio di alluminio. Riempire di acqua calda (molto calda), versarci due cucchiai di bicarbonato di sodio e uno di sale da cucina (cloruro di sodio) e mescolare bene. Immergere i pezzi d'argento che si vogliono pulire, facendo attenzione che facciano ben contatto tra di loro. In pochissimo tempo l'ossido presente sull'argento scomparirà dinnanzi ai vostri occhi (se gli oggetti sono molto ossidati, serviranno più passaggi) Togliere gli oggetti, lavarli ed asciugarli. Preparazione del nitrato d'argeno AgNO3: Allora, uno tra i vari componenti utili in laboratorio è il nitrato d'argeno (AgNO3, di cui trovate la scheda sul primo post), quasi indispensabile per il riconoscimento dello ione cloruro. Il problema è che trovare quest'affare in giro per il mondo è di una difficoltà improba, così è normalmente d'obbligo prepararselo, cosa che ho fatto con successo questa mattina Come si procede: 1) Si prende una bella monetozza da un'oncia d'argeno al 99,9% e la si mette su un becker da 500cc 2) Si versa nello stesso una soluzione di HNO3 al 65% 3) Si porta il tutto all'aperto (durante la reazione vengono emessi fumo di NO, tossici) in un posto non illuminato (il nitrato d'argento si decompone alla luce solare diretta) oppure si lavora all'interno ma sotto cappa 4) Si piazza il bunsen sotto al becker et voilà, ciao ciao monetona 5) Una volta evaporata la soluzione, il risultato è una polverina bianca: AgNO3 puro (o quasi) La reazione è la seguente: 3 Ag + 4 HNO3 --> 3 Ag(NO3) + NO + 2 H2O (HNO3 deve essere in eccesso sulla quantità stechiometrica)
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20-02-2007, 13:24 | #8 |
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Mi iscrivo al thread, anche per tenervi d'occhio!
Sono davvero contento che sia finalmente venuto fuori un thread del genere, ovviamente siete tenuti a rispettare il regolamento di sezione e in particolare: - fate pure un elenco dei reagenti più comuni, ma è ASSOLUTAMENTE VIETATO dare indicazioni su come procurarseli (pena: 2 settimane di sospensione). Tutti i reagenti indicati dovranno essere accompagnati TASSATIVAMENTE dalla scheda di sicurezza; - la descrizione degli esperimenti dev'essere rigorosamente scientifica, niente discorsi del tipo "fa una fiammata pazzesca" oppure "fa un botto assurdo". Ovviamente nessuno vi vieta di descrivere (purché, ripeto, non diciate come procurare i reagenti necessari) esperimenti dove, in caso di manovre errate, si possano verificare eventi del genere (vi faccio un esempio perché non vi facciate strane idee: descrivere un cross-coupling con i reattivi organometallici va benissimo. Ovviamente se i reattivi in questione vengono mischiati con acqua si incendiano, questo lo potete scrivere dicendo di fare attenzione e di lavorare con solventi assolutamente anidri. Capito l'antifona?) Detto questo alcune considerazioni aggiuntive - lo smaltimento dei rifiuti deve prevedere una differenziazione fra organici ed inorganici e quindi fra clorurati e non clorurati. I rifiuti organici clorurati vanno smaltiti a parte, in quanto c'è il rischio che producano diossine o policlorodibenzofurani. - Attenzione a tutti i metalli pesanti, che non devono assolutamente essere gettati nel lavandino. Un buon metodo per eliminarli dalle soluzioni (e quindi far smaltire un solido e non un liquido) è farli precipitare come idrossidi, rendendo fortemente (pH>=14) basica la soluzione e quindi filtrando. Per i sali ossidanti (permanganato, spero che nessuno di voi sia così folle da utilizzare il bicromato!) una buona soluzione è ridurli utilizzando (nel caso del permanganato) il normale zucchero da cucina a pH neutro, facendo precipitare il biossido di manganese (o con un altro riducente anche blando e facendo precipitare l'eventuale idrossido). - Inoltre per tutti gli esperimenti che producono gas o vapori velenosi (compresi tutti quelli che richiedono l'impiego di solventi organici, quindi) bisogna indicare di lavorare sotto cappa. Detto questo mi affido al vostro buon senso e... buon lavoro!
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20-02-2007, 13:25 | #9 |
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NOTES FOR DUMMIES
Dunque, così non va, quindi vediamo di prenderci un po' di mano: Per sorreggere la vetreria di laboratorio, si usano normalmente gli stativi e gli accessori ad esso collegati, come si può vedere dall'immagine sottostante: Ora, per evitare che la vetreria sostenuta dalle pinze scivoli da queste ultime combinando magari qualche disastro, le pinze devono essere posizionate esattamente sotto il bordo della cetreria da sostenere: Vi si è mai rotto un termometro stringendolo magari un po' troppo tra le pinze dei supporti? Bene, ecco come evitare tali incresciosi inconvenienti: ... work in progress ...
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20-02-2007, 13:31 | #10 | |
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Posso splittarlo in un altro thread, ma purtroppo all'interno di un thread i messaggi vengono automaticamente ordinati cronologicamente...
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20-02-2007, 13:35 | #11 |
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Giuuuuusto abbiamo dimenticato la cosa più importante: LA KAPPA! anche quella volendo si può realizzare in casa...
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20-02-2007, 13:41 | #12 |
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bicromato? chi ha detto bicromato? ti sei dimenticato la scheda di sicurezza Dillo alla tipa che nel lab di inorganica dopo aver finito la giornata si é portata via i sali del cromo perche erano "belli"
Comunque credo che scrivere vicino ad una sostanza frasi del tipo "spero che nessuno di voi sia così folle da utilizzare il bicromato!" sia controproducente a volte ( Lucrezio non é una critica, lo faccio spesso anche io, é una questione psicologica ) per dissuadere chi cerca il botto.. anzi.. |
20-02-2007, 13:49 | #13 | |
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20-02-2007, 13:53 | #15 |
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eh.. qui purtroppo c`é un limite per un lab casalingo. bisognerebbe realizzare una struttura in vetro ( il plexy potrebbe andare bene ma non é cosí resistente) e una ventola in grado di aspirare parecchhio e nn rovinarsi con i vari vapori..
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20-02-2007, 13:55 | #16 |
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20-02-2007, 14:05 | #17 | |
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Mitico... |
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20-02-2007, 14:19 | #18 | |
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non è che hanno sottolineato che era mutageno, cancerogeno e teratogeno però.... fino a qualche mese fa non lo sapevo |
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20-02-2007, 15:18 | #19 |
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Scioglie molto bene l'ossigeno, cosicchè a contatto con molti metalli, ne favorisce l'ossidazione... Ingerito in dosi modeste, non provoca effetti deleteri, essendo espulso per lo più con l'urina, ma anche dalla pelle e dai polmoni...
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0 A.D. React OS La vita è troppo bella per rovinarsela per i piccoli problemi quotidiani... IL MIO PROFILO SOUNDCLOUD! IL MIO CANALE YOUTUBE! IL MIO PLUGIN VST! |
20-02-2007, 15:26 | #20 | |
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Oh mamma.. piango! quel sito |
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