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02-02-2017, 11:49 | #1 |
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[VideoGames - Cronaca] Omicidio Ferrara - La Colpa ai Videogames..
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02-02-2017, 12:00 | #2 |
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gioco a BF1, Manhunt, cod, gta, rdr ecc. altri: non ho mai ammazzato nessuno.... c'è gente che è psicolabile e chi no....non ci fai una mazza
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MARCO SIMONCELLI#58 |
02-02-2017, 12:19 | #3 |
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Si da la colpa al "mostro" che fa meno paura, in questo caso il videogioco.
E al prossimo omicidio, come altri fattacci passati si fa il solito articoletto, servizietto contro il videogames "violento" che travia le menti degli adolescenti. Ovviamente sono tutte sciocchezze, ma notizie serie o veritiere le avete mai sentite nei vari TG o quotidiani più o meno noti? Banalmente il disagio nasce da una assenza di valori e sentimenti. Il padre dice che la colpa è di quella "robaccia" che giocava di continuo anche durante la notte, beh io direi a quel cretino del padre che doveva dare un freno al proprio figlio, staccare internet, fare in modo che il figlio non si infognasse in quella "robaccia". Che poi anche io da ragazzino ho abusato di quella "robaccia" mi ricordo le notti intere passate a giocare a Counterstrike, ma qualche volta si accorgevano i miei genitori, allora uno sventolone, staccavano tutto e io a letto. Ma quando non si accorgevano, giù di brutto a giocare online tutta la notte, e non ho mai ucciso nessuno, e non me ne mai venuta voglia, ed ho giocato a tutti i giochi più violenti possibili, leggevo e leggo tutt'ora letteratura horror, visto film iperviolenti e repellenti, ma non ho mai ucciso nessuno. Perchè? Boh, forse perche la famiglia, banalmente, mi è stata sempre accanto, anche quando mi lasciava libero, forse perchè mi interessava avere la famiglia accanto, anche gli amici ovviamente, ma il nucleo familiare è tutto. Poi lo studio, la scuola, ecc, ma soprattutto la voglia di capire, di comprendere, coltivare affetti ed amicizie, rispetto, educazione, tutte cose che io considero banali, ma a leggere le notizie da alcuni anni a questa parte non sono più cose banali, sono rarità. Quindi di chi è la colpa? Boh, di un insieme di fattori, ma come sempre tutti si rifiutano di guardare dritto nel baratro, fa troppa paura, meglio guardare altrove.
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02-02-2017, 12:30 | #4 |
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Storia vecchia come il cucco.
Non si sa come giustificare gesti dettati dalla più lucida follia e allora bisogna per forza incolpare qualcosa. Negli anni 70 era la musica rock Negli anni 80-90 i film splatter e i fumetti tipo Dylan Dog. Oggi sono i videogiochi. Più facile incolpare qualcosa di immateriale che prendere atto del fatto un ragazzo possa essere un violento squilibrato o andare a ricercare cause più profonde magari legate alla famiglia o chissà cos'altro. Una persona normale non si veglia la mattina dicendo, vediamo che effetto fa sparare a qualcuno come in COD. Quello che mi stupisce è la presa che ancora fanno questo genre di articoli, considerato che buona parte dei genitori di oggi sono ex videogiocatori di ieri.
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02-02-2017, 12:54 | #5 | |
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02-02-2017, 12:56 | #6 |
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Beh, tutte le solite motivazioni le conosciamo già e sono, appunto, le solite.
Provo quindi ad aggiungerne altre, sperando pure io in una discussione costruttiva. Per cercare di uscire dal mio punto di vista, cerco un attimo di pensare all'eventualità in cui chi accusa i videogiochi possa avere ragione, anche parzialmente. Ciò che dice la televisione non conta, perché le scelte sono dettate da esigenze di audience o politiche. Provo quindi a pensare con la mia testa. Il ragionamento che facciamo tutti è:"Anche io ho giocato a videogiochi violenti, ma non ho mai ammazzato nessuno". Forse perché siamo persone equilibrate, o al più non abbastanza squilibrate. Pensiamo invece a chi i problemi mentali li ha: è possibile che giocare tante ore ai videogiochi possa in qualche modo influenzarlo al punto da commettere gravi delitti? Certo, probabilmente la causa scatenante avrebbe potuto essere un'altra, ma basta questo per discolpare i videogiochi? Non è un po' come dire: "inquino, tanto se non lo faccio io, lo fa un altro"?. Con questo ragionamento credo che non andiamo da nessuna parte. Io invece penso che rimangono comunque una causa scatenante e perciò va tenuta in considerazione. Poi si dovrà intervenire anche in altri ambiti, ma è pur sempre un passo verso la direzione giusta. Io ricordo che quando giocavo assiduamente a un videogioco di corse, se poco dopo mi mettevo alla guida, avevo ancora la sensazione di essere dentro un videogioco. Seppur meno grave, è pericolosissimo e io ne sono stato testimone. E se è successo con i giochi di guida, perché non dovrebbe accadere anche con gli spara-spara? Oggi i videogiochi sono diventati sempre più realistici. Quando ero giovanissimo, il nemico era una manciata di pixel a schermo, ora gli vedi tutti i peli della barba. E' una realtà: ci stiamo assuefacendo alla violenza. Sì, anche i film fanno violenza, ma ricordate il discorso di prima? E ci diverte. Giocare ci diverte. Sparare ci diverte. Conoscere le armi ci diverte. Stiamo tutti diventando esperti di armi. Chi non conosce l'ak47? o l'M2? Eppure vent'anni fa nessuno aveva mai sentito nominare i nomi di fucili, se non i militari. Tutto questo rischia di far crescere in noi una passione malsana nelle armi. Non è anche questo fonte di pericolo? Non rischia di farci degenerare? Non possiamo dire:"quello è matto", perché altrimenti di cosa stiamo a parlare? Si risolve con "è stato un attimo di follia" et voilà! problema risolto. Se invece si vuole scavare veramente nel problema, allora dobbiamo innanzitutto ricordarci che ognuno di noi potrebbe diventare un violento. Nessuno escluso. Ecco. Io ho buttato sul tavolo delle questioni. Sono anche io un videogiocatore, con trent'anni di "esperienza". Quindi i vostri punti di vista li conosco bene e li condivido in larga parte. Se qualcuno ora vuole cogliere le mie osservazioni, potrebbe nascere davvero un confronto costruttivo. Mi va anche bene che rispondiate:"sono un mucchio di cazzate", basta che argomentiate. A voi la palla.
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02-02-2017, 12:56 | #7 |
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Certo.......e' piu' facile per dei genitori dare la colpa ai VIDEOGIOCHI...............
......quando questo dramma e' stato causato da una famiglia che accettava l'omosessualita di suo figlio.........e DELL'ALTRA FAMIGLA CHE LA RINNEGAVA. Ma la colpa sono i videogiochi.......gia'......... |
02-02-2017, 13:10 | #8 | |
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Ma è una corrente di pensiero (dare peso alle cause scatenanti) che a mio parere è sbagliata. Prendo un esempio attuale, atti di bullismo. Sono nato negli anni 80... chi ha piu' o meno la mia età sa' bene che erano gli anni dove prendevi e davi schiaffi e calci tutti i giorni a scuola, dove "il ciccione" era preso per il culo tutti i giorni, quello con gli occhiali pure e il pluri-bocciato era il figo della scuola/compagnia. Erano gli anni dove al servizio militare c'era il nonnismo pesante... e potrei continuare la lista. Personalmente quando ora sento parlare di "il ragazzo era vittima di bullismo, per questo ha ucciso oppure si è suicidato" io non riesco a non incazzarmi. Queste persone vanno aiutate dai propri genitori, dai veri amici a superare certe cose, a rendersi conto che essere chiamato "ciccione di merda" da dei cretini può dare fastidio certo, ma non può portarti al suicidio. Gli deve essere pure insegnato che in casi estremi un pugno "regolatore" lo puoi anche dare, che nessuno è fatto di cristallo. Ecco penso lo stesso su questo caso, la causa scatenante per me non è importante, può essere stato un videogioco, come poteva essere qualsiasi altra cosa, anche il prete la domenica. Nel cervello di una persona disturbata è pericoloso dare peso alla causa scatenante per me, significa allontanarsi dal problema, cioè il cervello. Tra l'altro non capisco, argomenti videogames a parte, come dei ragazzini di 14 o 15 anni non si rendano conto che se fai un gesto simili la tua vita è finita, non è che non ti succede niente. Ecco, questo mi fa ancora più pensare che entrambi non ci stavano col cervello, per motivi molto lontani da un gioco, un film o altro.
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02-02-2017, 13:12 | #9 |
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Partiamo da una base. Un soggetto che abusa di qualcosa e che gli riempie completamente il quotidiano,escludendo qualsiasi altra attività o interazione sociale, di per se ha gia qualcosa che non va. Un esempio classico sono i giocatori patologici di gratta e vinci il cui unico scopo è giocare,non gli interessa vincere, è una dipendenza. Esattamente come questo caso bisogna capire cosa c'è alla base, se c'è un disagio, se c'è qualche alterazione nei rapporti interpersonali. Dietro una persona che esce poco di casa e si relaziona poco ci possono essere mille motivi, dall'essere vittima del bullismo, alla fobia oppure l'essere semplicemente introverso e stare bene così,quello che fa la differenza è se c'è un'attività che ti priva di avere contatto con gli altri perchè ne pratichi troppa. Senza scendere troppo nel dettaglio, un qualcosa per essere deleterio e quindi bandito (normalmente) deve essere deleterio per tutti, la cocaina è proibita in qualsiasi paese del mondo perchè provoca dipendenza e spinge le persone ad alterazioni comportamentali e sociali per procularsela perchè i soldi non bastano mai,oltre a spingere a comportamenti aggressivi e deteriorare le cellule nervose,senza dimenticare possibilità di infarto ecc. Se i videogiochi fossero realmente il problema ovvero creassero problemi in tutti quelli che ne fanno uso, anch'essi sarebbero banditi. Il problema dei videogiochi è che sono un passatempo come un altro ma in individui predisposti possono accentuare e peggiorare determinate tendenze. Non è il videogioco il problema,ma l'uso che se ne fa e soprattutto, l'autoisolamento,perchè più ti piace giocare più rimani in casa lontano dagli altri e "dimentichi" cosa sia la realtà,cioè la nuova realtà è quella di uno schermo,le persone sono personaggi virtuali e l'unico contatto col mondo esterno,se cosi si può chiamare, sono le voci nelle cuffie ma quelle voci sono comunque associate a un personaggio virtuale, che per la persona in questione, è una persona a tutti gli effetti e in pratica si rafforza il meccanismo perchè è si un mondo virtuale,ma l'interazione tramite cuffie è un'interazione dinamica, non sono frasi stereotipate di un videogioco. In sostanza il problema,come detto all'inizio,non è il videogioco,ma chi è il giocatore,soprattutto perchè proprio in fase di crescita si è molto sensibili all'ambiente in cui si vive, non per nulla l'adolescenza è il periodo maggiore in cui si inizia a fumare,si provano droghe,si mettono alla prova i propri limiti, si usa l'alcol e quindi trovare piacere in una attività può diventare patologico, non che non possa avvenire in altre età,ma quella dei videogiochi è molto più facile in questa fascia d'età, gli adulti maschi e femmine iniziano a diventare dipendenti dall'attività fisica, si inizia per gioco/passatempo e in alcuni il desiderio di essere accettati e ammirati dalla società si trasforma in patologia, non per nulla oggi si parla di anoressia inversa e anche in questo caso ciò che sta alla base è la suscettibilità dell'individuo,non affligge certo tutte le persone che vanno in palestra o fanno sport. Infine ciò che conta tantissimo, è la supervisione dei genitori, perchè comunque anche se tuo figlio è una persona normalissima ma sta attaccato ai videogiochi tutto il giorno o fondamentalmente gli si fanno passare tutti i capricci per farlo stare zitto e accontentarlo, è un altro meccanismo deleterio,nel primo perchè il videogiocare lo isola dal mondo esterno e lo priva delle interazioni sociali necessarie per crescere e per formare il suo carattere,la seconda perchè lo si abitua che è tutto facile e si aspetterà dal mondo esterno altrettanto,ovvero che quando vorrà qualcosa la chiederà e la otterrà e questo può creare problemi di aspettative anche gravi. Ma qua siamo già andati oltre, in ogni caso, di base è la persona che gioca che può essere più o meno suscettibile a qualcosa, il videogioco può accentuare quella tendenza aggressiva,ma il videogioco non è da incriminare sicuramente. Forse sarebbero da incriminare i genitori visto che non sono stati in grado di svolgere il loro ruolo e rendersi conto che già era finito in qualcosa di patologico.
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02-02-2017, 13:46 | #10 |
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secondo me è un gioco maledetto delle parti. mi spiego:
- il telegiornale non darà mai la colpa a se stesso ........ma sappiamo tutti che evidenziando mancanze della giustizia italiana....vedi omar e erika già fuori.....passa dei modelli sbagliati........e mi limito a questo esempio perchè altre trasmissioni fanno di peggio. - società sempre piu competitiva.....non si farà mai notare come oggigiorno i traguardi e le sfide vengono poste a bambini sempre piu piccoli. stile modello nipponico. sei una capra.......lo sarai per sempre..... non sei il numero uno della classe.....non vali .......da qui la frustrazione dei bambini assillati da genitori sempre piu infoiati (catene di whatsapp gruppi scolastici ) -famiglie sempre piu assenti o pressanti.........si collega a quanto detto sopra ce ne possno essere altri ma il mio punto di vista è che ognuno di questi scarica la colpa sugli altri. modello occidentale per pararsi il sedere. in mezzo ci finisce di tutto....videogiochi.......social network.......fra poco chissà pure film dell'orrore e serie tv |
02-02-2017, 14:21 | #11 |
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Penso dipenda anche dal fatto che oggi giorno, nella società moderna, sia sempre più "importante" cercare un colpevole.
Anche anni fa qualcuno cadeva nel giro della droga e la colpa era la compagnia sbagliata. Così come oggi chi uccide qualcuno lo fa perchè traviato dai film, dalla musica o dai videogiochi. Andando avanti con gli anni si cerca sempre più di trovare un colpevole, qualcuno che ha sbagliato, prima ancora di trovare una soluzione (sul mondo del lavoro spesso è così: è colpa tua... non si dice mai: tu cosa faresti per risolvere...). Ovviamente da parte dei genitori e della società è più facile dare la colpa ai videogiochi che pensare che i genitori possano essere stati poco presenti, piuttosto che degli educatori non proprio irreprensibili. A me fa specie quando leggo sul giornale che un "branco" ha stuprato una ragazzina magari minorenne, si scopre poi che il "branco" è di famiglia bene e si fa leva sul fatto che sono annoiati e hanno tutto, allora fanno certe cose. I miei genitori (li ringrazio quando riesco) hanno cercato di insegnarmi l'educazione, poi il resto della componente ce l'ho messa io. Il ragazzo ha le sue colpe e i suoi meriti. Però non mi hanno mai dovuto spiegare che se sparo a qualcuno posso ucciderlo o fargli molto male... ci arrivo da solo, videogiochi, Dylan Dog o altro. La bravata viene pagata dai genitori o, a volte, coperta dalla società. Io prendevo due ceffoni (ora non si può più perchè passi da genitore violento) e zitto e muto fino a quando non capivo dove avevo sbagliato (fortunatamente ne ho presi pochi ). Così facendo queste persone di sicuro non le educhi, così quando fanno la bravata: eh ma sono ragazzi, eh ma i videogiochi. Non ho una soluzione, ma probabilmente se la società (in generale) si facesse un bell'esame di coscienza, per molte cose la soluzione verrebbe da se. Per le vittime e le famiglie ovviamente avere un colpevole su cui riversare le colpe può portare sollievo. Detto questo... come mai a volte si scopre che bambini/ragazzi sono in possesso di giochi PEGI > della loro età?
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Twinkle, twinkle, little star how I wonder what you are. |
02-02-2017, 15:13 | #12 | |
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Io:"GTA5? Ma sai che gioco è?" Mia cognata:"No". Io (pensiero):Cazzo, nemmeno ti informi sui giochi che compri a tuo figlio. Sei come mio padre che pensa che videogiochi e cartoni animati sono "roba da bambini".
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02-02-2017, 20:29 | #13 | ||
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Tutti che si pensano che le categorie PEGI siano una cazzata, un numericchio messo li perché, come giustamente fate notare, un videogioco è solo un videogioco...
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Teorema di Stockmayer: Se sembra facile, e' dura. Se sembra difficile, e' fottutamente impossibile.
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02-02-2017, 21:04 | #14 | |
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Che esistano giochi violenti è vero (ovviamente) ma il problema non è questo, il problema è (e gratto solo la superficie, tanto per capirci) quando ad esempio vai al GS (o chi per esso, non voglio demonizzare solo lui solo perché si chiama GS) e sul megaschermone nel negozio passano tranquillamente immagini esplicite di giochi vietati ai minori, in un luogo pubblico dove tipicamente almeno la metà dei presenti sono bambini. Non vado oltre perché il discorso non finirebbe più ma ci siamo capiti penso. E penso anche che un gioco violento dato in mano a un ragazzetto troppo piccolo di per sé "dovrebbe" fare danno solo al ragazzetto e basta - mi spiego, lo traumatizza, lo spaventa, non lo trasforma in criminale anzi, semmai lo rende più fragile, non più violento. Se si verificano situazioni del genere i problemi sono ben altri, fermo restando che per come la penso io sono d'accordissimo che i videogiochi con contenuti "a rischio" non dovrebbero mai essere dati con leggerezza a bambini o persone per le quali non sono indicati, questo però è ben diverso dal dire che non devono esistere punto e basta. Ma qua da noi si siamo il bel Paese in cui i cartoni animati sono solo per bambini e i videogiochi uguale e un adulto per svagarsi ovviamente deve vedere il telegiornale perché è così che è sempre andata quindi dovrà andare così per tutti i secoli dei secoli amen. La fiera delle banalità, mi vergogno quasi a ripetere sempre le solite cose che ormai capiscono anche i sassi ma oh la gente non le capisce... @Firstdance: in minima parte il tuo discorso e' valido, infatti quando la violenza e' troppo inflazionata a me da fastidio, ad essere sincero. Ma qua non giriamoci intorno, stiamo parlando di un genitore che come minimo lascia il figlio riempire la propria stanza di giochi violenti, se non addirittura glieli compra lui, e poi appena succede il casino l'unica cosa che sa fare e' nascondersi dietro a un dito (il figlio ovviamente ha le sue responsabilita' certo. Loro come genitori no, cosa vuoi da loro???) e sbandierare quei giochi come colpevoli perche' in quel momento e' l'unica scorciatoia comoda possibile. Cioe' mi pare che i giochi in questa situazione anche ammesso che siano un problema sono proprio l'ultimo.
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Ultima modifica di Davide9 : 02-02-2017 alle 21:24. |
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03-02-2017, 10:01 | #15 |
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Bastonare in testa una vecchia in GTA per poi infierire sul corpo ed andarsene impennando una moto,potrebbe rivelarsi un Tutorial su come diventare coatti.
In Italia siamo al 75% analfabeti funzionali;non capiamo quello che leggiamo.Siamo facilmente influenzabili. Qui a Roma i ragazzini,prima di fargli annusare il pizzone, ti scimmiottano i personaggi di Gomorra per incutere timore. Io sono molto liberale e per me andrebbe legalizzato quasi tutto;forse anche le droghe pesanti.Uno a 'sto mondo deve essere LIBERO di fare ciò che cristo vuole,senza PERò rompere i coglioni al prossimo.In caso contrario la legge DEVE diventare molto dura. |
03-02-2017, 10:33 | #16 | |
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03-02-2017, 10:48 | #17 | |
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La stupidita' non e' certo una bella cosa ma non mi sembra positivo punire di piu' quella rispetto a chi ha veramente cattive intenzioni... E poi l'autorita' in qualche modo deve pure educare... Altrimenti il grosso della responsabilita' e' suo se succede qualcosa di male. La liberta' va bene ed e' positiva nei limiti in cui non genera pericoli.. Non e' un po' crudele illudere la gente di averne troppa e poi punire chi si trova nella m*** senza nemmeno essersi accorto del perche'? PS: la violenza "finta" puo' anche essere usata positivamente. Quando uno e' arrabbiato puo' essere un modo per sfogarsi e quindi, al comtrario, alleggerire le tensioni nel mondo reale anziche' istigare altra violenza. Ovviamente dipende dalle condizioni sia esterne e sia dalle caratteristiche del gioco (o film o quello che e'). Un gioco puo' essere violento e usare la violenza per divertimento ma potrebbe anche invece usarla ipoteticamente come forma di denuncia contro la violenza stessa (ok nel caso dei giochi questo non mi e' mai capitato - nel caso dei film si ad esempio)
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Ultima modifica di Davide9 : 03-02-2017 alle 10:58. |
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03-02-2017, 15:21 | #18 |
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In Italia la pena media per omicidio volontario è 12 anni,per il preterintenzionale:9.
Il discorso che fai tu è giusto ma mi preoccuperei ancor più delle persone a cui viene tolta la vita,dei propri familiari e dell'impunità dell'omicida. Un pizzone è una pizza;uno schiaffo. |
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