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Old 03-11-2005, 20:56   #1
XRyoSaeba
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bravura a scuola--->famiglia buona alle spalle

Per la mia modesta esperienza ho notato che i ragazzi piu' bravi abbiano una famiglia buona alle spalle ovvero sono figli non dico di scienziati ma cmq di buoni avvocati, architetti, ingegneri o roba simile. Attenzione, sto parlando di ragazzi bravi, non dei 'classici' volenterosi.

Quindi quando vedete uno bravo non crediate che sia tutto sceso dal cielo. Difficilmente quel ragazzo sarà figlio di operai che si disinteressano di lui. Io faccio parte di questa categoria, ovvero con genitori che si disinteressano di ciò che studio ma che pagano le tasse e sanno che faccio l'univ (i miei sono operai).
Non voglio trovare alibi ma non si può non ammettere che coloro che sono piu' brillanti hanno nel 95% dei casi una famiglia molto buona alle spalle (professionisti) CHE LI HANNO FATTI crescere con la giusta mentalità (sicuramente non operaia).
Pensate che siano solo mie paranoie?
La mia prof delle scuole medie ripeteva sempre il fatto che i figli di operai fossero piu' svantaggiati, anche per il semplice fatto che a casa si parla sempre in dialetto (lei era una prof di italiano). Ho ora capito il significato profondo delle sue parole. Ciò non vuol dire che basta essere figli di buoni ingegneri per essere brillanti; vuol invece dire che vivendo in una famiglia di buoni ingegneri è molto probabile che si sia piu' bravi, anche solo per un fatto genetico.
Non so se pensare al fattore genetivo o al fattore ambientale... di certo c'è una grossa correlazione tra bravura di un ragazzo e famiglia buona alle spalle.
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Old 03-11-2005, 21:07   #2
Cecco BS
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beh, certamente il fattore ambientale influenza molto la crescita di uno studente... parlare di fattore genetico mi sembra eccessivo!
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Old 03-11-2005, 21:45   #3
aLLaNoN81
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Premetto che non capisco se questo sia uno sfogo, uno spunto di discussione, una domanda o che altro...
Per quanto riguarda il fattore genetico non è detto, è stato dimostrato scientificamente che non è assolutamente vero che da un incrocio di persone intelligenti ne nasca una altrettanto intelligente e viceversa, non è detto che da persone non molto brillanti nasca per forza una persona poco dotata. Per quanto riguarda il fattore ambientale invece ti uppo in pieno, io sono nella tua stessa situazione ed effettivamente chi non ha una famiglia colta alle spalle diciamo che cresce in un ambiente culturalmente svantaggiato, non viene stimolato da nessuno e può darsi che faccia più fatica negli studi. Tutto ciò in ogni caso non è sistematico, anche se comunque nel mio caso è vero.
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Old 03-11-2005, 21:48   #4
Cecco BS
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allanon... il druido?
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Old 03-11-2005, 21:56   #5
aLLaNoN81
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allanon... il druido?
yeah
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Old 03-11-2005, 22:35   #6
Espinado
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il discorso è valido per la fascia media degli studenti. In realtà nella mia università molti dei bravissimi sono invece immigrati dell'europa dell'est o provenienti dai più sperduti paesi del meridione. vivono in pensionato con la borsa di studio, studiano come dei matti e mietono ottimi risultati.
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Old 03-11-2005, 23:04   #7
Cecco BS
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è vero, anche nella mia uni ci sono degli esempi simili...
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Old 03-11-2005, 23:45   #8
anx721
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Secondo me non vale...anzi...semmai vale il contrario...i classici figli di papà che hanno già la strada spianata e di certo non hanno bisogno di sbattersi più di tanto per asicurarsi un buon futuro non eccellono più di tanto
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Old 04-11-2005, 07:33   #9
XRyoSaeba
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non è uno sfogo è una semplice constatazione e vedo chje qualcuno ha frainteso. Come già detto, non sto parlando di chi studia come un matto e prende anche 110 e lode essendo figlio di operaio.
Vi sarà sicuramente capitato di trovare ragazzi brillanti, che capiscono subito le cose, che sembrano che sappiano già tutto, che hanno bisogno di poco studio per arrivare ai risultati... insomma gente brava. Ripeto che non sto parlando di chi si fa il culo sulla sedia, pur non essendo brillante, e arriva a risultati eccellenti. sto parlando di ragazzi bravi di loro, a prescindere dallo studio. Ebbene io penso cheper essere un tipo così non puoi nascere in un ambiente ove tuo padre a cena ti parla delle banalità o comunque quando hai i tuoi genitori uno muratore l'altra casalinga... ma proprio xkè cresci con una forma mentis diversa, non adatta ad essere brillante. Invece chi cresce in ambienti abbastanza intellettuali (figli di professori, ma anche figli di artigiani valà... MA CHE A CASA PARLINO ITALIANO, non dialetto).
Comunque dalla mia analisi empirica ho fatto caso al fatto che il figlio di operaio a BRILLARE non brilla... ma proprio perché non ha il carattere, il temperamento per brillare. Non è nato per brillare. Viceversa, sempre mediamente (c'è anche il figlio di ingegnere che si droga, ma questo è un altro discorso) ogni quando ho visto qualcuno davvero bravo ho sempre notato che questo qualcuno venisse da una famiglia non operaia.
Insomma il discorso è molto complessso... io dico che il fattore genetico/ambientale si mescoli... e non è vero che da due genitori un pò ritardati può nascere un genio...almeno mediamente non è così, non sto parlando delle eccezioni.

Il discorso è anche fatto per non colpovelizzare molto chi non riesce negli studi provenendo da una famiglia operaia: vi assicuro che chi viene da simil famiglie ha ricevuto troppi pochi stimoli per brillare. L'apprendimento poi è una cosa delicatissima, anche difficile se vogliamo, e se si sta in una famiglia che da piccoli ci da' un'impostazione sbagliata, a mio avviso non si può mai brillare.
Ho ad esempio mia cugina che pensa che studiare ing sia da geni o comunque da persone bravissime e che pensa che lei mai ci riuscirebbe (figlia di operai): questo è un esempio di impostazxione sbagliata che lei ha ricevuto....il non credere nelle proprie capacità.

Altro esempio: io ero in prima liceo scientifico sperimentazione informatica... andavamo in laboratorio a fare i programmini in pascal... c'era gente che finiva subito e io, non avendo MAI acceso un computer in vita mia, faticavo. Quella gente lì volava, capiva subito come impostare i vari programmi ecc... e quella gente lì provenivada famiglie ''buone''. Questo è un altro esempio per dire che anche il pc (=uno stimolo) è importante per sviluppare certe doti di apprendimento. Io penso che qualsiasi ragazzo dall'età di 6 o 7 anni dvorebbe cominciare a capirne di pc per poi arrivare agli 11-12 anni già abbastanza ferrato. Ma se un ragazzo viene abituato ad andare a lavorare al mattino, viene abituato a valori materiali, a casa si parla in dialetto, la personalità che si forma non è delle migliori così come il temperamento (nello studio)... ecco che questo cocktail forma l' 'asinaggine' nello studio che io identifico come mancanza di stimoli, crescita in ambiente culturale svantaggiato... ecc.
Ho mio fratello che è a dir poco bravo (ma davvero bravo)... al liceo andava anche a lavorare di pomeriggio ed è stato sempre il migliore, capiva subnito le cose ecc.. ma mio fratello è una vera eccezione. In tutti i discorsi le eccezioni vanno sempre scartate... la maggioranza dei figli di operai non brilla--> la maggioranza dei figli di famiglie buone non brilla..... ma la maggioranza (stragrande maggioranza direi) di chi brilla proviene da famiglie di professionisti o comunque non è cresciuta in campagna.


Il fattore genetico a mio avviso esiste: nella mia famiglia ci sono stati molti ritiri dall'univ (parlo di figli di zii) e quelli che hanno continuato non hanno brillato. Nella mia famiglia poca gente si è laureata...lo svantaggio genetico-socio-culturale c'è e c'è senza dubbio.
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Old 04-11-2005, 07:53   #10
Fradetti
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chi cresce in case di intelltuali o di famiglie ad alto tasso culturale fa sicuramente meno fatica.... ma non è detto che si voglia sbattere per arrivare all'eccellenza

Chi studia veramente tanto e prende tuti 10 in genere arriva da + "in basso"
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Old 04-11-2005, 08:53   #11
XRyoSaeba
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Originariamente inviato da Fradetti
chi cresce in case di intelltuali o di famiglie ad alto tasso culturale fa sicuramente meno fatica.... ma non è detto che si voglia sbattere per arrivare all'eccellenza



è bello leggere qualcuno che capisce veramente qualcosa... bravo Fradetti
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Old 04-11-2005, 11:45   #12
Gos
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conta solo il fattore ambientale- culturale!i caratteri acquisiti non si ereditano....
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Old 04-11-2005, 11:56   #13
aLLaNoN81
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Più che altro chi nasce in un ambiente culturalmente di basso livello è decisamente meno incoraggiato e stimolato ad imparare, o per lo meno è quello che avviene a me, in famiglia si fanno sempre i soliti discorsi banali e la cosa può essere un po' frustrante alla lunga, per carità non ne faccio assolutamente una colpa ai miei però devo anche dire che sin da piccolo non mi hanno incoraggiato a far nulla ed anzi, per fare o avere alcune cose ho dovuto lottare un bel po'. In una famiglia di pià alto livello diciamo che i figli sono più abituati a recepire le cultura dato che sicuramente vengono stimolati sin da piccoli con molte attività, per esempio nessuno mi ha mai portato a vedere un museo da piccolo, come non mi ha mai incoraggiato nessuno a prendere un libro e leggerlo e potrei fare molti altri esempi. Per avere poi il pc a 12 anni ho dovuto intraprendere una guerra psicologica con mio padre perchè non la riteneva una cosa utile, vedi tu...
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Old 04-11-2005, 11:57   #14
Espinado
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rio il tuo discorso è sicuramente valido, in effetti più che una povertà di mezzi molti ragazzi scontano una povertà intellettuale. Molti di coloro che eccellono negli studi dotati di pochi mezzi in effetti hanno avuto magari poco materialmente ma qualcosa culturalmente si.
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Old 04-11-2005, 13:23   #15
XRyoSaeba
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Più che altro chi nasce in un ambiente culturalmente di basso livello è decisamente meno incoraggiato e stimolato ad imparare, o per lo meno è quello che avviene a me, in famiglia si fanno sempre i soliti discorsi banali e la cosa può essere un po' frustrante alla lunga, per carità non ne faccio assolutamente una colpa ai miei però devo anche dire che sin da piccolo non mi hanno incoraggiato a far nulla ed anzi, per fare o avere alcune cose ho dovuto lottare un bel po'. In una famiglia di pià alto livello diciamo che i figli sono più abituati a recepire le cultura dato che sicuramente vengono stimolati sin da piccoli con molte attività, per esempio nessuno mi ha mai portato a vedere un museo da piccolo, come non mi ha mai incoraggiato nessuno a prendere un libro e leggerlo e potrei fare molti altri esempi. Per avere poi il pc a 12 anni ho dovuto intraprendere una guerra psicologica con mio padre perchè non la riteneva una cosa utile, vedi tu...


idem, io sto finendo ing informatica.
Mio padre sa che faccio ing dei pc, mia madre non sa quasi nulla. Insomma non è di quelle famiglie che si interessano, a me pagano le tasse e basta.. sanno vagamente ciò che faccio.
Insomma io la butto sul caratteriale, l'ambiente esattamente, come ci fanno crescere. Credo che mediamente il carattere di un ragazzo rispecchi quello di uno dei genitori.
Su questo pianeta ritengo che c'è chi nasce piu' fortunato perché non ha problemi di fame, ma c'è anche chi nasce piu' fortunato perché non fatica a raggiungere certi obiettivi, o almeno fatica di meno.

Ora capisco anche perché al liceo qualche professore inizialmente chiedeva uno ad uno ( si faceva il giro della classe, è vero, non dico cazzate) il lavoro che facessero i propri genitori. Comunque è doveroso osservare come anche alcuni operai sappiano allevare culturalmente bene i figli, ma sono davvero pochi pochi. quando un ragazzo va a casa e trova l'ambiente intellettuale, magari con lo stesso temperamento del padre ottimo ingegnere, grazie al cazzo che brilla e si realizza presto. Ma se uno proviene da famiglia meno abbiente, col CAZZO che lo fai brillare. A volte ci si lamenta bollando come ''asini'' alcuni ragazzi... tutti quelli che ho conosciuto che hanno definito così ho fatto caso che venivano da situazioni di svantaggio socioculturale.

E' lavoro difficilissimo (il piu' difficile dei lavori) educare i figli alla cultura, saperli abituare alla curiosità intellettuale e non solo a guardare i pornazzi. E un giorno se un mio figlio farà cilecca a scuola mai mi sognerò di imputare il tutto solo a lui. Prima viene il fattore familiare.
anche i piu' brillanti se appena nati fossero stati tratti dalla loro famiglia di origine e messi in una famiglia poco abbiente, sicuramente avrebbero brillato di meno, ma comunque avrebbero secondo me fatto la loro porca figura. Ecco che entra il fattore genetico, come si eredita la somiglianza estetica si eredita secondo me anche l'intelligenza. Ho notato che da figli di operai ''asini'' escono sempre ragazzi poco brillanti... e non è solo l'ambiente, è anche qualcosa di genetico, di come ci hanno creato.

discorso molto complesso che sembra non portare da nessuna parte. Io dico solo che la MENTALITà della propria famiglia faccia la differenza, alla fine. cHI, COME ME, HA AVUTO LA SFORTUNA di avere un padre che pensa solo al cibo e ai soldi (pochi tra l'altro) senza curare minimamente la propria vita, senza aiutare il figlio neanche nelle scelte piu' importanti, senza incitarlo... deve mettere appunto anche la sua sfortuna in conto invece di colpevolizzarsi da solo e pensare che sia stato lui un buono a nulla.
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Old 04-11-2005, 13:44   #16
kestral
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Vi sarà sicuramente capitato di trovare ragazzi brillanti, che capiscono subito le cose, che sembrano che sappiano già tutto, che hanno bisogno di poco studio per arrivare ai risultati... insomma gente brava. Ripeto che non sto parlando di chi si fa il culo sulla sedia, pur non essendo brillante, e arriva a risultati eccellenti. sto parlando di ragazzi bravi di loro, a prescindere dallo studio. Ebbene io penso cheper essere un tipo così non puoi nascere in un ambiente ove tuo padre a cena ti parla delle banalità o comunque quando hai i tuoi genitori uno muratore l'altra casalinga... ma proprio xkè cresci con una forma mentis diversa, non adatta ad essere brillante. Invece chi cresce in ambienti abbastanza intellettuali (figli di professori, ma anche figli di artigiani valà... MA CHE A CASA PARLINO ITALIANO, non dialetto).
Comunque dalla mia analisi empirica ho fatto caso al fatto che il figlio di operaio a BRILLARE non brilla... ma proprio perché non ha il carattere, il temperamento per brillare. Non è nato per brillare. Viceversa, sempre mediamente (c'è anche il figlio di ingegnere che si droga, ma questo è un altro discorso) ogni quando ho visto qualcuno davvero bravo ho sempre notato che questo qualcuno venisse da una famiglia non operaia.
Insomma il discorso è molto complessso... io dico che il fattore genetico/ambientale si mescoli... e non è vero che da due genitori un pò ritardati può nascere un genio...almeno mediamente non è così, non sto parlando delle eccezioni.

Il discorso è anche fatto per non colpovelizzare molto chi non riesce negli studi provenendo da una famiglia operaia: vi assicuro che chi viene da simil famiglie ha ricevuto troppi pochi stimoli per brillare. L'apprendimento poi è una cosa delicatissima, anche difficile se vogliamo, e se si sta in una famiglia che da piccoli ci da' un'impostazione sbagliata, a mio avviso non si può mai brillare.
Ho ad esempio mia cugina che pensa che studiare ing sia da geni o comunque da persone bravissime e che pensa che lei mai ci riuscirebbe (figlia di operai): questo è un esempio di impostazxione sbagliata che lei ha ricevuto....il non credere nelle proprie capacità.

Altro esempio: io ero in prima liceo scientifico sperimentazione informatica... andavamo in laboratorio a fare i programmini in pascal... c'era gente che finiva subito e io, non avendo MAI acceso un computer in vita mia, faticavo. Quella gente lì volava, capiva subito come impostare i vari programmi ecc... e quella gente lì provenivada famiglie ''buone''. Questo è un altro esempio per dire che anche il pc (=uno stimolo) è importante per sviluppare certe doti di apprendimento. Io penso che qualsiasi ragazzo dall'età di 6 o 7 anni dvorebbe cominciare a capirne di pc per poi arrivare agli 11-12 anni già abbastanza ferrato. Ma se un ragazzo viene abituato ad andare a lavorare al mattino, viene abituato a valori materiali, a casa si parla in dialetto, la personalità che si forma non è delle migliori così come il temperamento (nello studio)... ecco che questo cocktail forma l' 'asinaggine' nello studio che io identifico come mancanza di stimoli, crescita in ambiente culturale svantaggiato... ecc.
Ho mio fratello che è a dir poco bravo (ma davvero bravo)... al liceo andava anche a lavorare di pomeriggio ed è stato sempre il migliore, capiva subnito le cose ecc.. ma mio fratello è una vera eccezione. In tutti i discorsi le eccezioni vanno sempre scartate... la maggioranza dei figli di operai non brilla--> la maggioranza dei figli di famiglie buone non brilla..... ma la maggioranza (stragrande maggioranza direi) di chi brilla proviene da famiglie di professionisti o comunque non è cresciuta in campagna.


Il fattore genetico a mio avviso esiste: nella mia famiglia ci sono stati molti ritiri dall'univ (parlo di figli di zii) e quelli che hanno continuato non hanno brillato. Nella mia famiglia poca gente si è laureata...lo svantaggio genetico-socio-culturale c'è e c'è senza dubbio.

Condivido in pieno. Pensa poi che nella mia famiglia sono praticamente l'unico laureato...
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Old 04-11-2005, 19:24   #17
anx721
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Io continuo a non essere molto d'accordo...ok se c'è un ambiente culuralmente più stimolante può essere un punto a favore, ma non penso che prendendo tutti quelli che "brillano" come di ci te la percentuale di coloro che provengono da famiglie culturalmente più elevate sia cosi superiore. probabilmente in parte questa impressione è dovuta al fatto che i figli di laureati quasi tutti vanno a fare l'universita, mentre tra gli operai la percentuale è piu bassa, però rapportando il numero di "figli brillanti di operai" su "figli di operai che studiano" e "figli brillanti di laureati" su "figli di laureati che studiano" credo che si ottenga un valore simile.
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Old 04-11-2005, 19:28   #18
XRyoSaeba
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piu' che figli di laureati, parlo di ambienti stimolanti per lo studio. Questo fa la differenza, e la fa sicuro, sicurissimo. Io di brillanti che provengono da famiglie ove il padre fa il muratore e la madre la casalinga ancora devo vederne. tu sì?
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Old 04-11-2005, 19:46   #19
anx721
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piu' che figli di laureati, parlo di ambienti stimolanti per lo studio. Questo fa la differenza, e la fa sicuro, sicurissimo. Io di brillanti che provengono da famiglie ove il padre fa il muratore e la madre la casalinga ancora devo vederne. tu sì?

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Old 05-11-2005, 06:51   #20
XRyoSaeba
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forse parli dei ''volenterosi''. Ti posso dire che nel 90% delle famiglie di operai proprio come MENTALITà, come modo di pensare, non può nascere uno brillante... ma proprio come lo fanno approcciare alla realtà, ai valori materiali, al lavoro. Il figlio di operaio medio non conosce quegli stimoli quali i giochi, non conosce cos'è una vacanza (a mio avviso è un grande stimolo anche fare una vacanza, visitare luoghi nuove, nuove usanze). Purtroppo per farti vedere la situazione di cui parli dovrei solo farti osservare alcune famiglie, che educano i figli proprio con la mentalità di non studiare. E ti assicuro che per eessere brillanti è importante il temperamento, non devi essere uno che appena vede un problema + difficile si spaventa, anzi, lo risolve con calma e presto. Ti assicuro anche che di tutti i figli di operai che ho visto qualcuno bravo c'è stato, ma bravura piu' o meno media, di certo non brillante. La maggior parte dei figli di operai (=leggasi, cresciuti in famiglie poco stimolanti allo studio, o per niente stimolanti) presenta delle lacune culturali ampissime, che vanno al di là del semplice studio di una materia.
-salvo eccezioni-, si può tranquillamente dire che chi viene da una famiglia in cui i genitori da piccolo se ne sono strafottuti di lui, è facile che crolli.
Ti porto un esempio: andai a fare l'esame di Fisica II per la seconda volta (esame durissimo,non esercizi standard) e non lo passai. Ebbene a casa non avevo nessuno che mi supportava, tornato a casa mi rinchiudevo in me stesso.. invece mediamente in altre famiglie piu' buone il ragazzo viene supportato anche nei suoi fallimenti e si deprime meno.

Ma poi, cosa FONDAMENTALE (perdonatemi il grassetto): quando un ragazzo proviene da una famiglia con buon ambiente culturale, si nota proprio a pelle, dai modi di muoversi, dall'accento, dal modo di approcciare le cose. A ing. ho visto ragazzi che parlavano con i professori come se stessero al mercato, ragazzi quindi provenienti da famiglie di bassa borghesia... dubito che questa gente si laureerà brillantemente e in tempo.... poi all'univ ho visto quei tipi ai quali non puoi neanche avvicinarti, che sembrano già ingegneri/professionisti con i loro modi di fare. A un tipo simile il 30 scrocca piu' facilmente ( ho visto a un tipo simile essere alzato il voto senza che sapesse un cazzo). E un tipo simile, proprio per come è fatto, per quella sicurezza che incute, troverà lavoro piu' facilmente.
Mi spiace ma chi è stato piu' fortunato da questo punto di vista non può non ammettere la sua fortuna e credere che i suoi risultati siano dovuti solo alla sua intelligenza.
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