View Single Post
Old 02-01-2017, 20:01   #6
bogdaneg
Bannato
 
Iscritto dal: Dec 2016
Messaggi: 174
Quote:
Originariamente inviato da AlexSwitch Guarda i messaggi
Lasciando perdere i soliti commenti dei soliti " spara opinioni " in libertà, diciamo così, l'articolo, così come anche alcune didascalie delle foto, presenta diverse imprecisioni e/o errori.

Quello più grande, nel testo dell'articolo ( Nino informarti meglio prima di fare magre figure... ), è quello di asserire che Gill Amelio scelse di acquisire la compagnia di Jobs, NeXT e il suo OS NextStep!
Le cose andarono in maniera completamente diversa: tutto ebbe inizio con il fallimento del progetto Copland, ovvero l'evoluzione di MacOS su basi moderne e più razionali, sviluppato da Apple.
Infatti con l'arrivo della piattaforma PPC, grazie al consorzio AIM ( Apple, IBM, Motorola ) l'OS dei Mac venne stravolto con l'aggiunta di patch e framework per sfruttare le nuove istruzioni e le nuove tecnologie delle CPU PowerPC. I risultati furono parecchio deludenti perché comunque si doveva far convivere il vecchio mondo della famiglia Motorola 68000, con quello nuovo PPC, in un unico OS.

L'aborto del progetto Copland, annunciato per altro solamente 48 ore dopo il rilascio delle prime beta agli sviluppatori, lasciò Apple in una situazione strategicamente molto delicata, se non quasi impossibile. I rapporti con gli sviluppatori erano ai minimi visti gli scarsi volumi di vendite e un OS pasticciato che risentiva parecchio degli anni sulle spalle, nelle casse c'era sempre meno liquidità a fronte di costi di gestione elevatissimi e i debiti accumulati da onorare. In sostanza Apple non aveva più le risorse per finanziare lo sviluppo di un nuovo OS internamente. L'unica notizia positiva era che c'era ancora uno zoccolo duro di utenza Macintosh ancora fedele ( anche se sempre più stanco per le tante delusioni ) con una certa consistenza da convincere Apple a guardare fuori dal proprio recinto per dotarsi di un OS moderno per il nuovo millennio.

Al tempo, escludendo Windows e Linux per ovvie ragioni, Apple iniziò a sondare il terreno UNIX con Sun ma ottenere una versione custom per PPC richiedeva tempi troppo lunghi, così si rivolse alla neonata Be Systems per il suo BeOS. Era un OS molto vicino a cosa sarebbe dovuto essere il futuro MacOS del progetto Copland, modulare, con una GUI molto snella ed intuitiva, che sapeva sfruttare molto bene l'hardware su cui era installato e soprattutto era già disponibile per PPC.
Jean Luis Gassèe ( ex dirigente responsabile di Apple, fondatore di Be e suo CEO ) propose un contratto di fornitura a licenza che prevedeva oltre al pagamento di royalties per copia installata, una somma forfettaria iniziale ma, soprattutto, il divieto assoluto ad Apple di modificare o customizzare BeOS per i futuri Mac nei suoi laboratori. Sostanzialmente Apple si stava legando mani e piedi ai destini e alle decisioni di una azienda esterna, senza avere un minimo controllo.
Amelio era quasi convinto di firmare con Be, nonostante parecchie critiche all'accordo, quando in extremis gli venne fatto " notare " ( la vulgata vuole che ci fu una telefonata notturna di Jobs ad Amelio ) NeXT e il sui OS NextStep.
Quindi più che una scelta quella di Amelio fu una necessità assoluta viste le condizioni drammatiche di Apple ( iconica fu una copertina di MacWorld del periodo in cui campeggiava un " PRAY " a caratteri cubitali ).

Il resto è storia... Una bella storia!!
Grazie anche da parte mia.
Ogni tanto, fa molto piacere leggere il commento di una persona preparata.

Ultima modifica di bogdaneg : 02-01-2017 alle 20:05.
bogdaneg è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 
1