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Old 08-01-2012, 16:36   #62
Chelidon
Bannato
 
L'Avatar di Chelidon
 
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Originariamente inviato da yossarian Guarda i messaggi
Sulla pellicola, i grani sono dispersi e non c'è confinamento in profondità, però la superficie fotosensibile è discreta. In una pellicola, mediamente, ci sono da 12 a 20 (in alcuni casi qualcuno in più) strati sovrapposti di diversa natura e come ultimo strato un antiriflettente.
Ma non parliamo due lingue diverse, vero?? A me non pare sia una superficie discreta! Nella pellicola non B&N possono esserci quanti strati vuoi IN PROFONDITA', ma questo non vuol dire superficie sensibile discretizzata a casa mia e mi sembra evidente per quanto ho già detto sulla disposizione dei grani. Quindi i 2 fenomeni di cui abbiamo parlato finora che interessano il pixel, non intervengono. Che poi ci siano più strati sensibilizzati diversamente benissimo, ma è ovvio che saranno TRASPARENTI nello spettro complementare (utilizzano la sintesi sottrativa), quindi in prima approssimazione si comportano ognuno distintamente come assorbitore (praticamente totale nella propria banda e trasparente nel complementare, se il sistema ha funzionato ed è stato affinato tirando avanti per più di mezzo secolo!) in una delle tre regioni di spettro visibile per cui sono sensibilizzati.
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Originariamente inviato da yossarian Guarda i messaggi
ossia quando i raggi non colpisconmo materiale fotoassorbente, perdita di informazione, ovvero light fall off, esattamente come avviene nei sensori digitali.
Quindi no: colpiscono SEMPRE materiale fotoassorbente DIVERSAMENTE dai pixel dei sensori digitali (se pure al limite infinitesimale così non fosse, non importa in approssimazione è sicuramente su un ordine di grandezza completamente differente dalla situazione dei pixel sul sensore).
Che gli strati siano in successione ed estesi (ed entrambi non sono lasciati al caso ma sicuramente correlati alle caratteristiche degli strati e alla penetrazione della radiazione) e vi possano essere fenomeni di diffusione, non toglie comunque che una lente per quanto corretta ha comunque una profondità di fuoco diversa al variariare della lunghezza d'onda. Anche all'inverso su un elemento sensibile poco esteso come profondità ciò darebbe problemi, ma come al solito una cosa è citare un fenomeno, tutt'altro è vedere l'ordine di grandezza dello stesso (ricordiamo per non perderci di vista nei ragionamenti che stiamo parlando di un 20um circa di spessore totale per una generica pellicola). E' inutile quindi spingersi a cercare il pelo nell'uovo per la pellicola, quando invece in un sensore l'area fotosensibile è MACROSCOPICAMENTE ridotta rispetto all'area del pixel (si parla di fill-factor di decine di percento non a caso); considerala se preferisci semplicemente una questione di ordine di grandezza.
Lo so che fai l'analogia col crosstalk, ma nel pixel del sensore come hai fatto notare è un problema di luce non perfettamente concentrata dalla microlente o che viene riflessa da altre parti della struttura a valle del CFA, mentre in un "sistema omogeneo" (senza CFA tra l'altro) come la pellicola (che non ha zone fotosensibili distinte: i pixel) ha poco senso definirlo tale: perciò ti ho parlato di diffusione che sarà tanto ridotta quanto più è assorbitore il mezzo (e occhio a dare per scontato che faccia meglio il silicio).
In ogni caso questo fenomeno (per me su pellicola data l'assenza di pixel è diffusione, ma te chiamalo pure crosstalk) siamo d'accordo che non influisce comunque su eventuali "cadute" di esposizione, quindi ripeto la pellicola continua a subire solo la vignettatura fisiologica dell'obiettivo e non altri fenomeni di perdita di trasmissione dovuti alla geometria dei pixel.
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Tu parti dal principio che un raggio luminmoso che entri iin diagonale attraverso una microlente non colpisca un elemento fotosensibile. In realtà le cose non stanno affatto così, a meno che quel raggio non finisca sulla parte superficiale occupata dagli elementi circuitali preposti a funzioni differenti dalla cattura della luce. Ma questo vale solo per i cmos di tipo FSI
Scusa ma se non ci riferiamo ai CMOS FSI a quali ci riferiamo dato che sulle fotocamere a lenti intercambiabili attuali ci sono questi? Quando ci saranno i BSI (o il sensore organico di fuji che taglia la testa al toro ed elimina le microlenti) vedremo se cambieranno le misure o i produttori elimineranno la correzione "nascosta" di sensibilità ad ampie aperture!
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i fotoni che entrano in dagonale e non colpisocono i circuiti superficiali, rimbalzano sulle pareti del tunnel, esattamente come in una fibra ottica, fino ad arrivare al fotodiodo CORRETTO.
Sì stavolta QUESTA è una guida d'onda, sono perfettamente d'accordo!

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questo passo, tratto testualmente dall'articolo in questione, nel punto in grassetto parla proprio del fenomeno del crosstalk ottico, ovvero fotoni che attraversano il substrato in diagonale, raggiungendo il "pavimento", ossia il fondo, dove si trova il fotodiodo, di un pixel adiacente.
Sicuramente anche questo è crosstalk, però in tal caso avviene per i pixel ai margini (off-axis) come conseguenza del non avere decentrato le microlenti, perciò mi pareva fossimo d'accordo (così come lo definisce al termine della citazione riportata) nel chiamare questo fenomeno di cui abbiamo parlato finora "pixel vignetting"; sono d'accordo sul fatto che se il fascio non illumina un pixel marginale, in secondo luogo, la sua microlente lo andrà a focalizzare in parte su quello a fianco se non si provvede a decentrarla (o a realizzare obiettivi più telecentrici).

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Per questo motivo ho detto che le microlenti gapless vanno in controtendenza, perchè abbracciano anche lo spazio vuoto tra pixel, per cercare di indirizzare anche quella radiazione verso la superficie fotosensibile. Così facendo, sono meno legate all'andamento delle dimensioni lineari dei pixel (anche perchè con le operazioni di scalig diminuiscono anche le distanze tra pixel ma in misura minore di quanto non facciano le dimensioni stesse dei pixe. In tal modo i rapporti tra dimensioni e distanze reciproche diminuiscono, al fine di ridurre disturbi reciproci di tipo elettronico). Ora, il problema è che, anche se le microlenti sono in grado di fare il loro lavoro, non possono, comunque, riuscire a deviare tutta la radiazione in modo che cada perpendicolarmente.
Proprio quello che sto cercando di dire da un po'... Hai ragione a voler sottolineare che la colpa è la riduzione del pixel e la microlente cerca di starci dietro, forse sembrava che me la prendessi solo con lei, ma constatavo semplicemente che con pixel aventi aree sensibili difficilmente raggiungibili (e ciò peggiora al calare del pixel pitch come da tendenza dei dati di DxO) il problema si acuisce e la microlente fatica sempre più a stare dietro alle richieste di apertura del sistema ottico a monte.

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per le reflex full frame transfer, mentre per immagini in movimento si usavano gli interline transfer. Ecco perchè le reflex con CCD non fanno video
Deciditi però! Perché una volta te l'avevo fatto notare anche io che nessuna reflex con CCD supportava il liveview (e avevo ipotizzato full-frame-transfer) e subito mi avevi corretto dicendo che comunque erano tutte interline, sottolineando il fatto che la d200 aveva proprio i 4 canali per l'elevato transfer-rate richiesto dalla raffica. Ora compito a casa visto che li hai, vai a vedere e ci dicci cos'è (o meglio ancora metti qualcosa ) una volta per tutte!


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Questo significa che, una volta trovata una cosa che funziona, si cerca di farla durare il più a lungo per ammortizzare le spese e per evitare di dover iniziare di nuovo tutto da capo senza alcun motivo.
Va bene, ma tra la 20D e la 30D c'è una generazione (cosa sono 18 mesi?) vuoi che in un tal lasso di tempo si siedano sugli allori e non cambino proprio nulla..

Per tutto quello dopo siamo d'accordo (ho apprezzato che hai voluto precisare sui 3T/4T/ecc. ) e fortuna che non ci siamo messi ad allargare il discorso alla trattazione dei dati raw o peggio ancora alla diffrazione!

Ultima modifica di Chelidon : 08-01-2012 alle 16:39.
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