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Old 29-12-2011, 12:43   #53
yossarian
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rileggendo l'articolo di dxomark in cui si parla delle misurazioni effettuate sui sensori con ottiche f/1.2 e f/1.4, mi sono venute in mente una serie di questioni.
nell'articolo si parla di una caduta di intensità luminosa rilevata ai bordi utilizzando ottiche luminose, ma manca un'analisi approfondita di un fenomeno, per altro già noto e che provoca altri effetti visibili come, ad esempio la vignettatura.
1) la "perdita di luce" avviene rispetto a cosa? Ad un ipotetico obiettivo ideale di uguale apertura e stessa trasmittanza? Rispetto al centro (e grazie, verrebbe da aggiungere )?
2) nell'articolo si afferma che il conseguente innalzamento degli ISO per compensare la "perdita di luce" provochi più rumore senza portare benefici. In realtà anche la stessa caduta di luce provoca un peggioramento del SNR e questo dovrebbe significare che i sensori che nel test presentano il fenomeno in maniera più accentuata dovrebbero presentare cifre di rumore più elevate. Se prendiamo sensori con caratteristiche analoghe (d200, d80, d60, d40x) scopriamo che, mentre, in teoria, tra d60, d40x e d200 a f/1.2 dovrebbe esserci quasi 1/2 eV di vantaggio, come rumore, a favore della terza, nei fatti, secondo le misurazioni di dxomark, le cose non stanno affatto così (anzi la d60 fa meglio della d200, anche se di poco). Discorso analogo per d300 e d300s e d3 e d3s. Se guardo poi questo , in cui ho inserito 7d e 550d (identico comportamento) e d200 (che dovrebbe fare meglio, almeno fino a 1600 iso), la cosa diventa imbarazzante. E' evidente che la "perdita di luce" e il fatto che la 7d "compensi" più della d200 non sono sufficienti a far registrare un SNR peggiore.
3) nel commento al primo grafico è riportato questo: This loss seems to increase when the pixel size decreases, as shown on the figure below.. Ora, scusami, ma la cosa è tutt'altro che evidente. sensori da quasi 8 micron di pixel pitch e per di più di tipo ccd, fanno peggio di altri da poco più di 4 micron di pixel pitch, per di più di tipo cmos FSI, ovvero il tipo trattato dall'articolo della Stanford perchè è quello che presenta le maggiori criticità ai bordi nelle operazioni di scaling geometrico. Anzi, a ben guardare, pare che i sensori ccd con pixel pitch di 8 micron sono quelli che si comportano peggio in assoluto
4) le fotocamere compensano la caduta di luce alzando gli ISO. 7d con f/1.2, caduta di luce di circa 0,95 eV (ossia quasi 1 eV, compensazione di circa 0,58; a f/1.4, light loss di 0,65, compensazione di 0,36 circa. Ovvero, con ottiche luminose, a partire da f/2.8, la aps-c hanno tutte tendenza a sottoesporre, visto che hanno la necessità di compensare ma compensano meno di quanto perdono? Con la 7d o con la 30d, a f/2.8 non ho mai avuto problemi di sottoesposizione. Quando proverò ottiche più luminose vedremo cosa succede.

Questo non significa girarsi dall'altra parte, anche perchè, lo ripeto, si tratta di un fenomeno già noto e che dà luogo anche ad effetti molto più visibili; è un fenomeno che esisteva già con la pellicola anche se non era possibile quantificarlo e che con i sensori digitali ha solo aggiunto qualche elemento in più.
Passando a cose più serie, ossia le pubblicazioni scientifiche, è evidente che questo (e altri) fenomeni, fossero già noti ben prima della "scoperta" dei tecnici di dxomark e non solo ai progettisti di lenti e sensori digitali (basta guardare le date degli articoli che si trovano online) .
Allo stesso modo, il vignetting e fenomeni di light fall, soprattutto in prossimità dei margini del frame, erano fenomeni noti ben prima dell'era digitale. Questo significa che, ad esempio, le microlenti, contrariamente a quanto scritto da chi ha iniziato il thread su dpreview, non sono la causa del vignetting ma, se mai, il rimedio: il pixel vignetting è solo una componente del fenomeno globale ed è l'unica imputabile al digitale ma microlenti progettate bene ne introducono poco ma, in compenso, aumentano notevolmente la capacità dei singoli pixel di catturare luce anche con angoli meno favorevoli; questo spiega il perchè, contrariamente a quanto affermato dai tecnici di dxomark, il teorema "pixel più grandi = meno light fall" non è valido in toto ma solo a parità di tecnologia (delle microlenti). Tra le altre cose, sempre il citato articolo di Stanford parla dei problemi connessi alle operazioni di scaling dimensionale dei pixel e, in particolare, alla necessità di progettare microlenti che non solo tendano a focalizzare la luce verso il centro del pixel, ma anche a guidarla in modo tale che raggiunga la parte fotosensibile dello stesso (con riferimento ai cmos di tipo aps FSI). Questo perchè, in caso contrario, si hanno due fenomeni: abbassamento dell'efficienza ottica del pixel (che ha come conseguenza il light fall) e accentuazione dei fenomeni di optical pixel crosstalk (ovvero interferenze tra radiazioni incidenti su pixel confinanti, da non confondere con il crosstalk di tipo elettronico). Questi fenomeni, ovviamente, sono tanto più presenti nelle zone periferiche, dove gli angoli di incidenza sono meno favorevoli e si accentuano al diminuire delle dimensioni dei pixel.
Solo poche righe su questo articolo; qui in parte è confermato l'oggetto del thread, ossia l'incremento della sensibilità per compensare le perdite di luminosità. In realtà, l'articolo è incentrato su un altro punto: ossia sulle manipolazioni che vengono fatte sui file RAW che, come ho ripetuto più volte, non solo in questo thread, sono tutt'altro che grezzi (e canon è, probabilmente, quella che manipola di meno i RAW).
Detto ciò, continuo a non vedere il presunto "complotto" o imbroglio a chiamalo come vuoi, da cui si salverebbero solo i produttori di pellicole perchè queste ultime non possono variare al volo gli ISO quando c'è una perdita di luminosità su parte del frame .
Piuttosto, guardando le date, vedo che la lettera aperta di LL è di ottobre 2010 e cita un articolo di dxolabs di fine novembre dello stesso anno

Ultima modifica di yossarian : 30-12-2011 alle 21:06.
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