Guarda non per continuare a voler fare botta/risposta che sono pure argomenti abbastanza ampi ed è difficili esaurirli con 4 parole riassunte: non so come te l'abbiano spiegata, ma fidati hai un po' le idee confuse su cosa sia una guida d'onda e anche sull'ottica stai facendo strafalcioni (le aberrazioni te lo ripeto NON sono dovute a fenomeni d'interferenza!).
Se vuoi capire meglio, cerca di approfondirne il funzionamento e fai MOLTO caso su quali principi si basa la trasmissione di una radiazione (in linea di massima monocromatica e coerente fra l'altro e questo già dovrebbe farti venire parecchi dubbi col tuo paragone lente/guida d'onda) all'interno di una fibra ottica (fenomeno di riflessione totale), e invece cosa voglia dire focalizzare un'immagine (non c'è nessun confinamento, anzi in ottica fisica si considerano i diversi cammini ottici) che è quanto fa una lente a partire da luce incoerente e non monocromatica (quindi cosa ci faresti, seppure ben avessi informazioni sulla fase..
).
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Originariamente inviato da yossarian
La QE non entra in gioco solo quando si parla di SNR ma anche quando si parla di corretta valutazione dell'esposizione. Anzi, in realtà, parlare di QE è riduttivo, poichè questa è solo una delle componenti, ovvero il rapporto tra radiazione incidente e coppie elettrone-lacuna create, anche se, di fatto, è il parametro che viene convertito in segnale elettrico e letto dalla cpu. Quello che succede è che la cpu legge i valori sull'esposizione fornitigli, li confronta con quelli teorici e corregge l'esposizione e lo fa variando il livello di amplificazione del sensore. Ovviamente, il "quanto" deve correggere dipende dalle necessità: le FF i cui pixel catturano più luce tendono a correggere meno delle APS-C, quelle dotate di microlenti che, a parità di dimensioni del sensore e dei pixel catturano più luce correggono meno (e qui non mi tornano i valori di d300 e d300s, a meno che la d300 non abbia la tendenza a sottoesporre) e dalle impostazioni di default. Ad esempio, stando ai valori di dxomark, a parità di condizioni ed avendo lo stesso identico sensore, tra d200 e d80 i casi sono 2: o la prima tende a sottoesporre o la seconda a sovraesporre (stesso dicasi per 30d e 20d), così come la 5d, che è quella che corregge meno di tutti, pur avendo fotositi leggermente più piccoli di quelli della d3s e non avendo microlenti gapless, dovrebbe tendere a sottoesporre (cosa, per altro, confermata anche da Donagh).
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Penso tu abbia equivocato, provo a spiegarmi.
Come hai detto la Qe è un parametro del dispositivo che indica solo l'efficienza del processo di conversione.
Ai fini dell'esposizione non te ne frega niente se hai un fotosito buono o pessimo (semmai te ne accorgerai nell'immagine in termini di rumore) ci pensa l'hardware e il software a rinormalizzare il tutto per fornire all'utente
un riferimento che è poi il valore di sensibilità in ISO. Provo a renderlo comprensibile: se il tuo fotosito è molto efficiente avrai molto meno bisogno di AMPLIFICARE il segnale per definire un certo valore di sensibilità ISO rispetto a un fotosito poco efficiente (con tutto ciò che ne consegue nel peggioramento dell'SNR; in parole povere e semplificate:
il primo sensore partirà con un ISO base più alto e potrà spingersi più avanti a parità di "amplificazione elettronica" rispetto al secondo). Ma questa è una cosa "a basso livello" di cui all'interfaccia software non gliene può fregar di meno, perché lavora già col parametro ISO; te fai lo stesso discorso quindi non diciamo cose molte diverse,
ma poi equivochi l'amplificazione elettronica, con quello di cui parla DxO che è semplicemente un aumento dell'ISO fatto all'insaputa dell'utente (lo chiamano "gain" ma e se leggi l'articolo di DxO nel paragrafo "
Raising ISO to compensate light loss" si riferisco a questo
). Che le FF abbiano migliore Qe delle APS (oppure estendilo pure ai casi di sensori migliori rispetto ai più vecchi) risulterà semplicemente come sappiamo nel rumore delle immagini a parità di ISO. Quindi il discorso che fai non ti torna perché pensi che il gain del grafico che ho riportato sia "a basso livello", mentre in realtà è già riparametrato perché ragiona in termini di ISO.
Per i grafici prima di DxO le differenze fra fotocamere diverse, per come è spiegata, si suppongono considerando che a seconda della tecnologia del sensore e delle microlenti, si ha una limitazione nell'apertura numerica del pixel che può essere diversa e che quindi limita diversamente il sistema ottico a monte. Quindi penso siano corrette le tue considerazioni sulla dimensione dei pixel e l'incidenza del fenomeno.
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Originariamente inviato da yossarian
Probabilmente non ci arrivo, ma continuo a non vederci niente di strano, anzi ritengo probabile che un'operazione del genere avvenga anche con ottiche meno "veloci", in condizioni di scarsa luce.
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Se non è chiaro lo ripeto, il fenomeno è il seguente: scatto a f/8 e l'esposimetro dà una certa coppia (ISO 100 e tempo che so 1/10s), poi misuro a f/2,8 e l'eposimetro dà una coppia con la proporzione prevista cioè 3-stop in meno (ISO 100 e tempo 1/80s), infine misuro a f/1,2 e l'esposimetro mi trova una coppia inferiore alla proporzione prevista cioé invece di 2,5-stop mi salta fuori 1-stop in meno del previsto. A questo punto la fotocamera dovrebbe impostare un tempo 1/225s, invece per far tornare i conti alza l'ISO a 200 FACENDOMI CREDERE CHE SIA ANCORA A 100 per poter darmi il tempo previsto di 1/450s e mascherare la perdita di uno stop a f/1.2 (
NON PUO' ESSERE un problema di trasmissione, cioè T-number perché altrimenti la perdita sarebbe una caduta costante a tutti i diaframmi e te ne accorgeresti solo confrontando le coppie misurate con un'altra lente avente trasmissione migliore/peggiore). Dato che l'eposimetro di norma con le lenti moderne fa la misura una volta sola a TA e poi si calcola le coppie per l'apertura a seconda di cosa imposta l'utente, può barare solo quando sa che il diaframma avrà un valore critico (cioé a quanto risulta da f/2 in su). Quindi se usi una lente senza contatti e il diaframma lo imposti manualmente, lo smascheri perché è costretto a fare la misura di volta in volta dato che non sa quale diaframma hai impostato.