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Old 12-12-2011, 20:53   #38
yossarian
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Originariamente inviato da Chelidon Guarda i messaggi
Aspetta, yossarian, lo so che è un bel casino capirla bene e un po' si parte prevenuti (anche io l'ho trovata piuttosto sconcertante), ma se mi rispondi così mi viene il dubbio che non hai intuito nel verso giusto la questione..

Non si mette in dubbio che ogni lente abbia un difetto di trasmissione (è connaturato alle leggi di rifrazione e per quanto esistano i trattamenti antiriflessi non sono perfetti), cioé la faccenda già accennata da Ragnar del T-number inferiore al F-number. Ma non è quello che hanno misurato nei grafici di DxO che stai citando (è vero che non sono chiarissimi a dire a quale esposizione si riferiscano, ma mi sembra che i dati si possano tranquillamente interpretare ). Una riduzione di trasmissione dovuta alle lenti rispetto a quella prevista dall'apertura infatti: SAREBBE COSTANTE con qualsiasi valore di diaframma, quindi anche a f/8 tu otterresti un'esposizione inferiore alla prevista (ovviamente stiamo assumendo che meccanicamente il diaframma abbia delle tolleranze trascurabili rispetto all'ordine di grandezza considerato, cosa in genere valida per gli obiettivi commerciali; non sto a metterti test che lo provano ma puoi fidarti che se avessero un delta di mezzo EV o giù di lì non arriverebbero sul mercato soprattutto per lenti di quel calibro).
Invece quello che nei grafici di DxO riportano come delta-EV è un fenomeno non costante ma dipendente dall'apertura ovvero a f/2,8 o meno è negligibile mentre si riscontra al di sopra: infatti il grafico riferito a f/1,4 in media riporta uno scostamento di 0,5 EV mentre a f/1,2 la media è attorno a 0,8 EV (che vuol dire che nei casi peggiori il sistema da 1,4 a 1,2 non "sentirebbe" la differenza); inoltre il fatto stesso che vari a seconda della fotocamera mi sembra la perfetta dimostrazione che non sia connaturato alla lente.
se si tenesse conto solo delle trasmittanza il comportamento sarebbe uniforme a tutte le aperture. Di fatto, un'ottica si comporta come una guida d'onda, attraversata da radiazione incoerente e lungo la quale sono disseminati mezzi (le lenti o i gruppi di lenti, oltre che l'aria) che presentano un indice di rifrazione differente. Questo significa che i raggi luminosi sono deviati nel passaggio dall'aria ad una lente e viceversa e queste deviazioni, per quanto previste, non possono essere del tutto compensate (anche perchè la deviazione è differente a seconda delle componenti cromatiche). Quello che ipotizzo (è solo un'ipotesi, poichè non sono un esperto di ottica ma che può essere suffragata dal fatto che l'adozione del paraluce serve proprio a ridurre l'incidenza della radiazione "indesiderata") è che ad aperture maggiori (così come a focali più corte) corrispondano maggiori interferenze (e più problemi sugli angoli di incidenza della luce sulla superficie fotosensibile) tra le varie componenti della luce che attraversano l'obiettivo e che queste interferenze diano luogo ad una degradazione delle prestazioni dell'obiettivo stesso.
D'altra parte, l'argomento della discusisone mi pare sia il comportamento delle ottiche al variare dell'apertura e, solo di conseguenza, il comportamento del sensore e dell'elettronica della macchina (tra un cmos e un ccd non c'è differenza, a parità di formato, se si limita l'analisi alla quantità di luce che colpisce il singolo fotosito per unità di tempo). Il fatto che i valori registrati da dxomark varino ocn la fotocamera non lo riterrei un elemento attendibile, soprattutto alla luce del fatto che, secondo quelle stime, la d300s ha più necessità di correggere il valore rispetto alla d300, mentre, di fatto, la prima ha una QE superiore alla seconda. Se, poi, guardo il confronto tra d80 e d200 (praticamente lo stesso sensore, con l'unica differenza che uno ha 2 readout channel e l'altro 4), resto ancora più perplesso

Ultima modifica di yossarian : 13-12-2011 alle 00:42.
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