View Single Post
Old 19-12-2011, 19:55   #49
yossarian
Senior Member
 
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5373
Quote:
Originariamente inviato da Chelidon Guarda i messaggi
Guarda non per continuare a voler fare botta/risposta che sono pure argomenti abbastanza ampi ed è difficili esaurirli con 4 parole riassunte: non so come te l'abbiano spiegata, ma fidati hai un po' le idee confuse su cosa sia una guida d'onda e anche sull'ottica stai facendo strafalcioni (le aberrazioni te lo ripeto NON sono dovute a fenomeni d'interferenza!).
in un sistema come un obiettivo fotografico non esistono solo le aberrazioni cromatiche. Ci sono 7 tipi di aberrazioni differenti approssimabili con l'ottica geometrica (e solo 2 o 3 danno origine a fenomeni di cromatismo visibili) e una serie di altri tipi di aberrazioni per cui l'ottica geometrica non è sufficiente e che provocano fenomeni di blurring in alcune parti dell'immagine, alla stregua di quanto avviene con la diffrazione.
Quote:
Originariamente inviato da Chelidon Guarda i messaggi
Se vuoi capire meglio, cerca di approfondirne il funzionamento e fai MOLTO caso su quali principi si basa la trasmissione di una radiazione (in linea di massima monocromatica e coerente fra l'altro e questo già dovrebbe farti venire parecchi dubbi col tuo paragone lente/guida d'onda) all'interno di una fibra ottica (fenomeno di riflessione totale), e invece cosa voglia dire focalizzare un'immagine (non c'è nessun confinamento, anzi in ottica fisica si considerano i diversi cammini ottici) che è quanto fa una lente a partire da luce incoerente e non monocromatica (quindi cosa ci faresti, seppure ben avessi informazioni sulla fase.. ).
nelle fibre ottiche multimodali si trasmette con led la cui luce è tutt'altro che coerente e la finestra utilizzata è piuttosto ampia anche se confinata ad un singolo colore (ma non ad una singola frequenza). Gli stessi laser HE-NE trasmettono all'interno una finestra (molto ristretta, in effetti ma, comunque, molto più ampia dei laser a semiconduttore usati per le telecomunicazioni). Ma questo è un limite dei dispositivi, la cui frequenza di trasmissione è dettata dall'ampiezza della cavità in cui avvengono le oscillazioni. Ad esempio, i FEL possono trasmettere su un ampio range di frequenze e lo stesso possono fare, almeno in teoria, i diodi a cavità accoppiate, con l'uso di specchi a indici di rifrazione differenti e un dielettrico all'interno della cavità stessa, sfruttando l'effetto Kerr per modulare la lunghezza virtuale della cavità e variare gli angoli di riflessione dei fotoni.
Per quanto interessanti, non credo che siano questi gli argomenti della discussione, però.

Quote:
Originariamente inviato da Chelidon Guarda i messaggi
Penso tu abbia equivocato, provo a spiegarmi.
Come hai detto la Qe è un parametro del dispositivo che indica solo l'efficienza del processo di conversione.
Ai fini dell'esposizione non te ne frega niente se hai un fotosito buono o pessimo (semmai te ne accorgerai nell'immagine in termini di rumore) ci pensa l'hardware e il software a rinormalizzare il tutto per fornire all'utente un riferimento che è poi il valore di sensibilità in ISO. Provo a renderlo comprensibile: se il tuo fotosito è molto efficiente avrai molto meno bisogno di AMPLIFICARE il segnale per definire un certo valore di sensibilità ISO rispetto a un fotosito poco efficiente (con tutto ciò che ne consegue nel peggioramento dell'SNR; in parole povere e semplificate: il primo sensore partirà con un ISO base più alto e potrà spingersi più avanti a parità di "amplificazione elettronica" rispetto al secondo). Ma questa è una cosa "a basso livello" di cui all'interfaccia software non gliene può fregar di meno, perché lavora già col parametro ISO; te fai lo stesso discorso quindi non diciamo cose molte diverse, ma poi equivochi l'amplificazione elettronica, con quello di cui parla DxO che è semplicemente un aumento dell'ISO fatto all'insaputa dell'utente (lo chiamano "gain" ma e se leggi l'articolo di DxO nel paragrafo "Raising ISO to compensate light loss" si riferisco a questo ). Che le FF abbiano migliore Qe delle APS (oppure estendilo pure ai casi di sensori migliori rispetto ai più vecchi) risulterà semplicemente come sappiamo nel rumore delle immagini a parità di ISO. Quindi il discorso che fai non ti torna perché pensi che il gain del grafico che ho riportato sia "a basso livello", mentre in realtà è già riparametrato perché ragiona in termini di ISO.
continuo a non vederci alcuna differenza. Se un determinato sensore ha una QE inferiore rispetto ad un altro, l'elettronica compensa questa carenza aumentando l'amplificazione, come hai detto e questo aumento è già contenuto all'interno del valore ISO impostato. Questo significa che,ad esempio, se prendo una SLT, il cui specchio sottrae un 30% di luminosità al sensore, a 100 ISO impostati sulla macchina mi corrisponderanno, in realtà 130 ISO di un'ipotetica macchina identica di tipo SLR. Questo significa che il firmware della macchina è settato in modo tale che la perdita del 30% venga compensata aumentando, in teoria della stessa quantità, l'amplificazione.
Se uso una lente più luminosa, il firmware della macchina aumenta l'amplificazione per compensare le perdite ai bordi del frame. Supponiamo che la perdita sia del 30%, per uniformità con la situazione precedente.
La differenza sta solo nel fatto che nel primo caso, secondo dxomark, gli iso sono 100 e nel secondo sono 130. Questo non significa che nel secondo caso il produttore sta barando, ma semplicemente che nel primo caso ha operato in modo tale da compensare una perdita facilmente quantificabile perchè insita nell'architettura hardware della macchina e, in particolare, nella tipologia di specchio adottato. Nel secondo caso non è in grado di fare lo stesso, perchè la "caduta di luce" dipende dal tipo di ottica di ottica e dall'apertura usata. Quindi non è cosa connaturata alla macchina ma dipende da un elemento aggiuntivo che si può usare o no. Nel momento in cui imposti una lente veloce a TA, la macchina "legge" la quantità di luce media e la confronta con il valore di target impostato. Se il valore rilevato è più basso aumenta l'amplificazione di quel tanto necessario a riportarlo al valore stabilito. Se l'ottica "comunica" con la cpu, allora il mascheramento è semplice, alla stregua di quanto avviene con lo specchio SLT; se si usa un'ottica che non comunica con la cpu, allora la compensazione avviene lo stesso, ma il "trucco" viene scoperto.

Quote:
Originariamente inviato da Chelidon Guarda i messaggi
Se non è chiaro lo ripeto, il fenomeno è il seguente: scatto a f/8 e l'esposimetro dà una certa coppia (ISO 100 e tempo che so 1/10s), poi misuro a f/2,8 e l'eposimetro dà una coppia con la proporzione prevista cioè 3-stop in meno (ISO 100 e tempo 1/80s), infine misuro a f/1,2 e l'esposimetro mi trova una coppia inferiore alla proporzione prevista cioé invece di 2,5-stop mi salta fuori 1-stop in meno del previsto. A questo punto la fotocamera dovrebbe impostare un tempo 1/225s, invece per far tornare i conti alza l'ISO a 200 FACENDOMI CREDERE CHE SIA ANCORA A 100 per poter darmi il tempo previsto di 1/450s e mascherare la perdita di uno stop a f/1.2 (NON PUO' ESSERE un problema di trasmissione, cioè T-number perché altrimenti la perdita sarebbe una caduta costante a tutti i diaframmi e te ne accorgeresti solo confrontando le coppie misurate con un'altra lente avente trasmissione migliore/peggiore). Dato che l'eposimetro di norma con le lenti moderne fa la misura una volta sola a TA e poi si calcola le coppie per l'apertura a seconda di cosa imposta l'utente, può barare solo quando sa che il diaframma avrà un valore critico (cioé a quanto risulta da f/2 in su). Quindi se usi una lente senza contatti e il diaframma lo imposti manualmente, lo smascheri perché è costretto a fare la misura di volta in volta dato che non sa quale diaframma hai impostato.
infatti non è un problema di trasmissione ma di perdita di luce con obiettivi a TA. Il fenomeno ha altre cause (light fall e vignetting sono due fenomeni connessi all'utilizzo di ottiche veloci a TA che potrebbero causare questo tipo di comportamento). D'altra parte, la macchina non può variare il tempo di scatto (se imposti il diaframma) perchè lo stesso avviene anche in caso di utilizzo della modalità M; quindi, se imposti tempo e diaframma, per compensare la perdita di luce l'unica via è lavorare sull'amplificazione.
Come si vede dalle immagini dei test sulle ottiche e come detto da alcuni utenti che partecipano a questa discussione, passando da un'ottica f/1.2 ad una f/1.4 o f/1.8, cambia lo sfocato, quindi, da questo punto di vista, la differenza c'è. Ovviamente, con ottiche più aperte c'è anche una fisiologica maggior diminuzione della luce soprattutto sui bordi del frame ed è questo che l'aumento degli ISO va a compensare.
yossarian è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso