Originariamente inviato da regixx
Il problema è molto più semplice di quanto sembri all'apparenza, perchè il cuore del problema non è di per se ne nell'emissione, in se stessa, ne nella gestione, cioè nella fase della circolazione, ma paradossalmente estremamente più semplice, ed è il seguente: Non esiste in nessun ordinamento giuridico una legge che dichiari la moneta di qualcuno all'atto dell'emissione.
Questo significa che l'ente che emette può assumere, perchè non vi alcuna legge che glielo impedisce, ne nel trattato di Maastrich ne altrove, un atteggiamento arbitrario nel considerarla sua o di altrui proprietà.
Una conseguenza immediata deriva da un assunto giuridico per cui non si può essere debitori a titolo originario ma solo a titolo derivativo, cioè, se trovi un oggetto di valore o lo crei, non puoi esserne debitore, in quanto la qualifica di debitore di un bene reale è necessariamente subordinato alla cessione della proprietà, che in origine dev'essere di qualcun altro, non si può essere debitori di nessuno.
A questo punto la banca centrale non può postare in bilancio nello stato patrimoniale la moneta circolante come debito, come si desume da una lettura anche distratta dei suoi report, perchè la moneta l'ha creata lei.
La lacuna legislativa va colmata, poi si può continuare a discutere, ma fino a che ciò non verrà fatto il vuoto legislativo rimane, e la moneta diventa ovviamente del più furbo o ladro che dir si voglia, e ricordo che alla XIII legislatura la proposta di legge in tal senso era stata proposta, ma non fu nemmeno messa in discussione, se avete capito il discorso, capirete anche perchè, cioè si guardarono bene dal farlo.
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