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Old 08-09-2015, 13:43   #571
WarDuck
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RAEL la domanda chiave è perché gli utenti Windows non passano (definitivamente) a GNU/Linux, se questo è considerato migliore?

La questione si divide abbastanza ovviamente in due "casi":

Non conoscono Linux
Qui c'è poco da fare: non sanno di avere una alternativa e/o semplicemente si trovano abbastanza bene con Windows da non essere spinti a cercarla. La soluzione a questa cosa potrebbe essere il passa-parola, o comunque fornire agli utenti occasioni per conoscere il SO.
Nella mia università ad esempio da un paio di anni organizziamo incontri con scolaresche per parlargli proprio di Linux.

NOTA bene: non per costringerli ad usarlo, ma per farlo conoscere.

Conoscono Linux (e l'hanno provato)
Qui le cose sono diverse, potrebbe non essergli piaciuto, potrebbe essergli piaciuto ma hanno trovato problemi di natura hardware, potrebbe essergli piaciuto e hanno trovato problemi di natura software, come l'assenza di applicativi adatti piuttosto che glitch e bug vari (assolutamente NON raro).

Il numero di combinazioni di librerie/kernel e programmi in userspace è praticamente infinito nel mondo GNU/Linux, questo significa che in particolari distribuzioni possono esserci glitch dovuti ad un certo componente che in altre non ci sono.

Questo aumenta la probabilità di incompatibilità e i possibili problemi che possono derivarne.

Il punto è che questo è insito se vogliamo nella natura rolling di tutto l'ecosistema GNU/Linux, anche se appunto si può mitigare la cosa usando distribuzioni più "stabili" come Debian/CentOS.

Ma queste stesse potrebbero essere ostiche per l'utente finale.

Inoltre come già detto la realizzazione di un particolare software per una distribuzione qualsiasi non è una cosa banale come può esserlo su sistemi "singoli" come Windows o MacOS.

Bisogna mettersi anche nei panni degli sviluppatori. Ubuntu che è forse la distro più diffusa ha un ciclo di rilascio troppo frequente, e il rischio di rottura di quei programmi nativi non è bassa.

Qua poi bisognerebbe fare due distinzioni: se il software è open e la community è interessata può farsi carico di adattare ai cambiamentiì, viceversa se il software è in qualche modo "closed" le cose si complicano.

Qualcuno potrebbe dire che questa cosa privilegia appunto l'open source come modello di sviluppo dei programmi user-space su Linux.

Ma questo non rischia di escludere molti vendor "closed", sia essi piccoli sviluppatori o grandi compagnie? Perché molti programmi per Mac (che è un SO unix-like) non vengono portati su GNU/Linux?
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