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Old 22-08-2015, 07:44   #50
RAEL70
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Mai mi sarei aspettato una così calda e appassionata partecipazione al thread, sono davvero soddisfatto per come si sta procedendo.

Certo, proprio nell'ultima pagina si è andati leggermente alla deriva con il discorso della diffusione di Windows e della pirateria ma comunque anche questo argomento è inerente alla discussione.

Molte cose sono state dette e quasi tutte, per me, sono obiettive e rispecchiano la realtà dei fatti.

Linux ha perso, più volte, il treno per diffondersi a macchia d'olio; l'assenza di un fulcro di comando (leggasi community o azienda) ha comportato una variegata frammentazione di distro che, da un lato, ha assicurato una ottima copertura verticale delle esigenze professionali, dall'altro però ha finito per disperdere buona parte delle energie invece di convergerle in una unica direzione.

Adesso però le cose stanno cambiando e lo dico con cognizione di causa avendo io stesso fatto un piccolo esperimento...

L'anno scorso dovevo riformattare e reinstallare 3 pc, facenti parte dello stesso ufficio; l'utilizzo quotidiano era l'uso di file Excel e Word, Internet e Email, più qualche applicativo verticale in Java.

Pur essendo conscio di quello che poteva succedere (ossia che gli utenti mi avrebbero costretto a ritornare a Seven), decisi (di comune accordo con un altro mio collega) di configurare questi 3 pc con Linux Mint (versione 16 se non ricordo male).

Bene, per cercare di non farmi linciare, spacciai spudoratamente Mint per il nuovo Windows (infatti dissi che MS l'aveva chiamato "Windows Mint") e iniziai un piccolo corso di formazione, fianco a fianco, con i 3 utenti.

Rimasi stupefatto da come essi si muovevano all'interno del nuovo SO; aldilà della prima sensazione di smarrimento, loro rimasero soddisfatti dal fatto che trovavano le cose laddove si aspettavano di trovarle!

Un po più complicato fu far accettare a loro l'uso di Libre Office e, per certi versi, mi resi conto che la suite Office di Linux deve ancora fare dei passi in avanti per sostituire realmente MS Office: va benissimo per cose alquanto generiche ma per cose più complesse (moduli, macro, formule, grafici, etc.) s'intuisce che Office riesce a darti qualcosa in più rispetto a Libre.

In sostanza l'esperimento fu positivo anche se poi, proprio per le difficoltà intrinseche di Libre Office, i colleghi decisero che era meglio tornare a Seven.

Ecco cosa intendo quando parlo di Linux Mint come del Linux meno traumatico per un utente Windows.

Ovviamente Mint non è l'unico ad avere questa caratteristica ma è la distro che negli ultimi 3-4 anni è stata maggiormente attiva e sempre prodiga di aggiornamenti.

Linux non è la panacea di tutti i mali e so bene che ci sono ambiti professionali in cui, in un modo o in un altro, si è legati al mondo Microsoft e da lì non puoi fuggire; esso però ti permette di fare praticamente tutto quello che un utente domestico fa con Windows, da un punto di vista informatico è una palestra sempre aperta per fare esperienza e scoprire cose nuove (è inutile nascondere il fatto che l'universo LAMP e di conseguenza WAMP io l'ho imparato in Linux e non in Windows), come programmazione hai tutto ripeto tutto lo scibile a disposizione, citando Pulsar conosco le distro "multimediali" di Linux e sono da sballo , non parliamo poi dell'ambito sicurezza e riservatezza...

Insomma dire SI a Linux non implica dire NO a Windows ma certamente ti permette di avere una più ampia visione di ciò che è realmente l'universo informatico umano

Microsoft fa vedere ai suoi utenti ciò che a lei conviene che essi vedano (p.e. oggi ti faccio vedere che sono belle le mattonelle, come è bello trasformare un ambiente Desktop in Mobile, come è bello darti una licenza gratis a costo che tu mi faccia sapere tutto di te e delle tue abitudini, etc.), Linux ti lascia libero di vedere le numerose e frastagliate filosofie delle varie community e, credetemi sulla parola coloro che non hanno ancora usato Linux, non c'è niente di più affascinante scoprire che oltre a Windows c'è molto di più sulla Terra...

Ha ragione Montabbano quando dice che gli utenti Linux sono come tabula rasa; si, lo sono perchè essi non hanno subito l'imprinting di MS!

Cercate di vedere le cose in modo distaccato, prendete un soggetto a digiuno di informatica e mettetelo davanti a Linux (Mint o altre distro simili): vi assicuro che non cercherà Windows, non ne sentirà la mancanza ma soprattutto la NECESSITA' perchè un Sistema Operativo ha l'unico scopo di rendere meno insidioso e ostile il rapporto tra utente e macchina e da questo punto di vista Linux, accademicamente parlando, è da Trenta e Lode.

Windows invece, sempre più, si è trasformato in quello che, nei miei anni universitari, già si studiava e si definiva Ambiente Operativo: l'antitesi pratica di un Sistema Operativo.

E' qui, è proprio in questo ambito che ritroviamo l'ESSENZA della differenza tra Windows e Linux: nel primo ci si ritrova OSPITI, nel secondo PADRONI DI CASA.

Da quello che scrivo sembrerebbe che io sia un nemico giurato di Windows ma non è così: tanto devo a MS nell'ambito della mia professionalità e tanto Windows mi ha dato formandomi e facendomi fare tanta esperienza che ho poi sfruttato, quotidianamente, in ambito lavorativo.

Quando si è giovani si pensa alla pratica e all'operatività, man mano che si matura s'inizia a guardare ciò che c'è dietro ogni prodotto, la strategia adottata, l'obiettivo da perseguire, la tecnologia usata, la filosofia che muove tutto quanto.

E' per questo che pur non rinnegando tutto quello che l'universo Windows mi ha dato, non posso non essere riconoscente a Linux e alla filosofia del software libero che mi hanno permesso di ampliare la mia prospettiva e guardare oltre.

Quando ho capito la filosofia che sta dietro a W10 ho iniziato a pormi tante domande, molte delle quali (purtroppo) non erano tecniche, e alla fine ho deciso di adottare W10 laddove qualcuno m'imporrà di farlo, per il resto continuerò ad usare Linux e farò in modo che gran parte di quelli che mi conoscono l'adottino loro stessi.

Mi hanno insegnato che un computer serve a semplificare il lavoro di un individuo, esso non è stato creato con il fine ultimo di carpire dati e informazioni (anche se si presta ottimamente per conseguire questo fine).
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