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Old 26-02-2009, 20:42   #248
SonicGuru
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Intanto vi riporto le impressioni di ascolto con i Texas Instruments/Burr Brown OPA2134PA inseriti nello stadio di gain al posto dei JRC 2114D, rilevate dopo un burn-in di circa 20 ore, che dovrebbe essere abbastanza sufficiente per un OpAmp.

Anzitutto due paroline sul burn-in in sè: nonn avete idea di quanto serva. Ho ascoltato lo stesso brano con i 2134 nuovi di pacca e dopo 20 h e la differenza si sente nettamente. Non è che l'OpAmp venga snaturato ovviamente, le caratteristiche di base che ho ritrovato anche dopo si sentono sempre fin da subito, ma è come se dopo il burn-in tutto sia più a fuoco, nel senso che i parametri che si intuiscono all'inizio, poi si sistemano per bene e diventano più evidenti. La cosa non riguarda l'impostazione di fondo dell'OpAmp, ma soprattutto la timbrica. Gli alti ad esempio inizialmente sembravano un po' spenti, ma dopo il burn-in sono andati a posto, ferme restando le caratteristiche di base, che ora vi dirò.

I primi termini che vengono in mente ascoltando i 2134 sono: naturalezza, neutralità, intelligibilità.
Tutte caratteristiche, del resto, che hanno sempre distinto i prodotti Burr Brown.

La musica fluisce con maggior facilità dagli speaker rispetto ai 2114D, che tendono maggiormente a "urlare" risultando, in comparazione, più affaticanti.
Specifico subito che non si tratta di volume di ascolto, poichè tutti i volumi, sia digitali che analogici, sono settati in una maniera e non li sposto più. A parità quindi di settaggi i 2134 sono più piacevoli, la musica fluisce invece di balzare fuori, un atteggiamento un po' da ampli valvolare se vogliamo.
Anche il timbro che contraddistingue i 2134 è caldo e non suona "digitale" come ad esempio gli LM4562 quando li ho provati come gain.

Questo non significa però che il 2134 abbia gli stessi difetti dei valvolari, ossia suono sbilanciato verso i bassi ed eccessiva morbidezza, che si traduce in mancanza di grinta, di ritmo e di coinvolgimento emotivo.
Niente di tutto questo, il 2134 è pur sempre uno stato solido.

Tornando al suono, il 2134 come dicevamo oltre che naturale, suona anche neutro e intelligibile. Neutro nel senso che è ben bilanciato in tutto lo spettro sonoro, mentre i 2114 tendevano a suonare un po' "avanti" sia per i bassi che per gli alti, motivo per cui come detto risultano stancanti all'ascolto dopo un po'di tempo.

Le due caratteristiche di naturalezza e neutralità hanno come corollario l'intelligibilità appunto. Rispetto ai 2114 c'è più "nero" tra gli strumenti, che quindi si seguono meglio e risultano tutti più distinti e definiti l'uno dall'altro e più a fuoco.

Insomma il miglioramento tra i 2114 e i 2134 è già nitido, ed essi risultano assai piacevoli all'ascolto, senza per altro perdere in coinvolgimento, che anzi è abbastanza buono.
Tutto è ben equilibrato, i bassi sono più controllati rispetto a prima e gli alti risultano più credibili e meno penetranti e fastidiosi di prima. I medi, già validi, non hanno subito sostanziali cambiamenti. I dettagli su tutto lo spettro sembrano essere maggiori, ma credo soprattutto per via della maggior messa a fuoco e intelligibilità degli strumenti, che permette quindi di sentire anche sfumature che prima tendevano un po' a confondersi nell'insieme.

Questo è tutto, ora ho montato i Texas Instruments/Burr Brown OPA2227PA e gli sto facendo la solita procedura, può darsi che nel pomeriggio di domani riesca a raggiungere le 20 h e possa quindi ascoltarli.

Stay tuned...
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