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Punto informatico: Intervista a Jochen Polster, vicepresidente sezione vendite AMD
Notizia di Punto Informatico del 12.09.2007
Terza pagina
Nel corso della due giorni di Barcellona abbiamo avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere sulle strade intraprese da AMD con Jochen Polster, vicepresidente della sezione vendite e marketing di AMD. Ecco cosa ne è emerso.
Punto Informatico: Cosa cambia con l'introduzione del nuovo sistema di misurazione del consumo chiamato ACP?
Jochen Polster: Fino ad oggi, come azienda che produce semiconduttori abbiamo sempre definito le richieste della CPU per alimentazione e raffreddamento come il massimo valore possibile. Il che è ottimo per gli ingegneri che ci lavorano, è proprio quello che gli serve sapere: tuttavia, per stabilire quanta energia serve davvero al mio PC quei valori sono inutili, visto che non si raggiungono mai. È invece più interessante capire quanta energia occorre nella vita di tutti giorni, col comune flusso di lavoro quotidiano.
PI: In ACP tenete conto anche dell'energia richiesta per il raffreddamento? O si riferisce all'intero sistema?
JP: No, è un valore che riguarda solo la CPU. Quando si fanno stime di questo tipo, comunque, si parla dell'energia richiesta dal processore. Unendo questo valore a quella richiesta dalla memoria e al resto del computer, è possibile ottenere una stima reale che fino ad oggi era difficile ottenere.
PI: Vedremo mai le FB-DIMM nella linea server di AMD?
JP: No, non le abbiamo mai avute e non le avremo. Andremo avanti direttamente con le DDR3, poiché non crediamo che le FB-DIMM offrano alcun vantaggio concreto. Utilizzeremo il nostro controller di memoria integrato per ricreare alcune delle caratteristiche di quel tipo di RAM, che grazie all'incorporazione direttamente nel processore sarà molto più efficiente.
PI: Avete presentato una offerta con prezzi molto aggressivi: non temete che questo possa intaccare i vostri margini?
JP: No, non credo. Se si guarda al prezzo medio dell'intera gamma dei nostri prodotti, è ancora piuttosto buono. I costi vanno da 200 a 1000 dollari per pezzo, e tipicamente gli acquisti si concentrano sui modelli intermedi: rimanendo ottimo il prezzo medio di vendita, i margini restano ottimi anche rispetto al passato. E i clienti ottengono più potenza e prestazioni per la stessa cifra spesa in passato.
PI: Il nuovo Opteron è stato presentato con una frequenza massima di 2 GHz. A quando il primo rampage di frequenza?
JP: Due gigahertz e mezzo entro la fine dell'anno. È un bel salto in avanti, il 25% della frequenza.
PI: E cosa dite dei benchmark che circolano mostrando risultati inaspettati a fronte di un minimo overclock?
JP: Sappiamo che il nuovo Opteron è un buon prodotto. Ma sappiamo anche che non brillerà in tutti i benchmark. Quello che ci interessa è che abbia quanto serve davvero ad una CPU da server. Qualunque benchmark, che sia dipendente dalla frequenza o meno, non ha un valore fondamentale in questo ambito: quello che conta è l'architettura.
PI: E il prossimo 8-core? Sarà una soluzione two-die-on-a-chip?
JP: No, sarà un vero 8-core, totalmente integrato in un solo die. Non useremo trucchetti, sarà una vera nuova CPU: proprio come Barcelona è un 4-core vero. Ad ogni modo, abbiamo appena introdotto una CPU con quattro core, e ci vorrà un po' prima che si inizi a sfruttarla appieno.
PI: Siete preoccupati per il ritardo accumulato da Barcelona?
JP: Ci è costato qualcosa in termini di mercato, non molto in realtà, ma l'alternativa sarebbe stata infilare due die sullo stesso chip: una soluzione che non garantisce alcun guadagno tecnico. Stessi colli di bottiglia e nessun risparmio energetico. Qualcuno l'ha fatto solo per dire di avere un 4-core in commercio: ma noi siamo prima di tutto una azienda leader nella tecnologia, non ci interessa fare semplicemente marketing. E i nostri concorrenti, Intel, si stanno muovendo anche loro verso una soluzione come la nostra. Solo che ci metteranno di più. E noi ci siamo già.
PI: Non abbiamo visto nessuno di Microsoft a questo lancio, né tra i relatori né tra il pubblico: fa tutto parte di una nuova strategia per avvicinarsi al mondo Linux?
JP: Mettiamola così: siamo qui per parlare di server, che usano sia Linux che Windows. Siamo molto legati a questo mercato. Non c'è alcun motivo particolare per cui Microsoft non è qui, non c'è niente dietro. Ci interessano allo stesso modo i nostri clienti Windows e quelli Linux.
PI: Ma credete che il mondo Linux possa sfruttare la nuova tecnologia più velocemente di Microsoft?
JP: Windows è già oggi in grado di lavorare con i 4-core, quindi no. Per la virtualizzazione, forse, un po' di vantaggio Linux lo avrà.
PI: Avete presentato la nuova piattaforma server: a quando le novità per desktop e mobile? Saranno molto diverse da Barcelona?
JP: Di base è la stessa tecnologia, ma ci saranno caratteristiche specifiche per ciascun settore. Il controller di memoria, ad esempio, sarà molto diverso, visto che con l'Opteron usiamo memorie di tipo registered che non useremo nei desktop. Ci sarà senz'altro Hypertransport 3.0: le novità desktop arriveranno entro la fine dell'anno, mentre bisognerà aspettare qualche altra settimana per il mobile. Ci sarà la nuova piattaforma Puma con il processore noto come "Griffin", che contiamo di presentare l'anno prossimo
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