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Sezione 2h) Dopo aver installato GNU/Linux, ecco i primi consigli per usarlo- La struttura delle directory in GNU/Linux
Prima di procedere con la parte pratica è bene conoscere un attimo come GNU/Linux gestisce la gerarchia delle directory.
Il sistema GNU/Linux ha una directory root ( indicata con / ) che contiene diverse sottodirectory e forse uno o due file.
Le sottodirectory root essenziali più importanti sono: - bin : contiene i programmi binari (eseguibili). Altri programmi possono trovarsi in /usr/bin, /usr/X11/bin, etc...
- dev : contiene i file di periferica. Tali files sono un modo per indicare (ma non per accedere) hard disk, penne usb, schede sonore, mouse, etc...
- etc : una delle cartelle da conoscere meglio. Contiene la maggior parte dei file di configurazione dell’intero sistema.
- home : contiene le cartelle personali degli utenti. Salvate tutti i vostri files sempre nella cartella home, evitando di sporcare le cartelle GNU/Linux disseminando files qua e la’
- lib : contiene file di libreria condivise.
- proc : contiene files con informazioni sul sistema (hardware). Sono apribili come normali files di testo.
- sbin : contiene gli eseguibili a cui solo l'utente "root" ha accesso
- tmp : contiene i file temporanei. La potete usare anche per salvare i vostri file temporanei, a patto di rischiare di non trovarli più al prossimo riavvio
- usr : in pratica il sistema GNU/Linux è contenuto qua dentro: ci sono tutti i programmi, la documentazione, i file header, etc... I file di configurazione dei programmi, però, si trovano quasi tutti in /etc
- var : contiene le informazioni di runtime dei programmi, ed altre cose, tra cui la cartella /var/log in cui puoi trovare indicazioni utili per capire il comportamento di un'applicazione che funziona male.
- boot : contiene i caricatori del kernel ed il bootloader.
- Come faccio ad accedere al mio sistema da root?
Potresti pensare di mettere "root" quando ti chiede la Username, e poi la password di root, ma te lo sconsigliamo. Meglio accedere come utente normale, e poi, quando ti serve, apri una console e scrivi:
oppure, se hai Ubuntu
In entrambi i casi il meno è importante! Dopo che avrai scritto, ti viene chiesta una password:
Se hai usato il primo metodo (non sei su Ubuntu) allora è quella di root.
Atrimenti, è quella dell'utente normale.
Inseriscila (non si vedrà nulla, neanche gli asterischi) e poi premi Invio.
A quel punto sei root, e puoi digitare comandi accessibili solo a root, o editare i files in /etc.
Per uscire dalla "modalità root" puoi premere CTRL+D oppure scrivere exit o ancora chiudere la finestra della shell "brutalmente" (tanto non succede nulla).
NB: Con una console aperta come root, PUOI FARE TUTTO. Oltre a poter fare seri danni (di cui noi non rispondiamo), puoi anche lanciare applicativi grafici. Ad esempio, se vuoi lanciare il KDE Control Center da root, dopo aver fatto la procedura appena descritta, puoi scrivere
e aspettare qualche secondo. Dopo comparirà il control center, ma aperto come superutente.
Ricordati di mettere un "&" dopo tutte le applicazioni grafiche che apri.
- Dove sono i miei dischi?
L'identificazione dei dischi fissi, dopo l'installazione di GNU/Linux, avviene allo stesso modo rispetto a come descritto nella Sezione 2b.
- Come faccio a usare i miei dischi?
E' vero che i dischi si accedono con /dev/hdXN, ma non è quello il modo per accederli. Per accedere un disco, si deve associare una cartella al file /dev/hdXN che rappresenta quel disco. Tale associazione è chiamata "mount" del disco, ed è effettuata dal comando mount, che può usare solo root. Una volta fatta l'associazione, andando in quella cartella, si vedrà il contenuto del disco.
L'idea del mount è importante in GNU/Linux, ed è bene capirla leggendo qualche guida o documentazione più esaustiva. Un disco può essere montato "on demand", ovvero quando si vuole, dal prompt con il comando mount, o all'avvio, editando il file /etc/fstab (sempre da root).
Per il secondo caso, quel file è organizzato di righe così costituite:
Codice:
device cartella [filesystem] [opzioni] 0 0
/dev/hdb1 /mnt/dati vfat defaults,uid=1000,gid=500 0 0
Se lo aprirete vedrete che alcune linee sono già presenti. Non eliminate le righe presenti, se volete che GNU/Linux funzioni ancora
Potete aggiungere vostre righe seguendo lo schema di cui sopra. Per aggiungere una riga procedete in questo modo:- Identificate la partizione da montare (nel caso /dev/hdb1)
- Pensate ad un nome per la cartella in cui montarla, e createla (come root, digitare mkdir /mnt/nomecartella)
- Identificate il filesystem della cartella (fat32 è vfat, ntfs è ntfs)
- Come opzioni mettete sempre almeno defaults
- Se questo disco è usato anche dall'utente normale, oltre che da root, allora aggiungete due opzioni tipo quelle di sopra: uid è lo user ID dell'utente, gid è il group id del suo gruppo.
Per conoscere il vostro uid o gid, scrivete questo su una console:
Codice:
cat /etc/passwd | grep "vostro nome utente"
Otterrete una linea con il nome utente:x: e poi due numeri: quelli sono rispettivamente il vostro uid ed il vostro gid.
Ad esempio nel mio caso:
Codice:
cat /etc/passwd | grep scoperchiatore
scoperchiatore:x:1000:500::/home/scoperchiatore/:/bin/bash
Il mio UID è 1000
Il mio GID è 500
- E come faccio ad usare il CD-Rom/DVD?
Nell'fstab ci dovrebbe già essre una riga per il cdrom. Quando inserisci il CD-Rom, apri una console, diventa root, e scrivi
mount /percorso/di/mount/del/CD
Il percorso di mount del CD cambia da distribuzione a distribuzione. Può essere /mnt/cdrom, /media/cdrom, /cdrom, e tutte le varianti con DVD e cdrecorder al posto di cdrom.
- Come posso usare pennette USB o hard disk USB esterni?
Devi aggiungere una riga nell'fstab per ogni periferica di questo tipo, ricordando che le penne/hard disk USB vengono mappati in due gruppi di devices:- /dev/ubXN
- /dev/sdXN
Come al solito, X è una lettera (a,b,c,d....) e N un numero (1,2,3,4....). La lettera è rappresentativa solo dell'ordine di inserimento, il numero del numero di partizione considerata. Il 90% delle pennette ha una sola partizione, sda1 o uba1.
Per sapere se la tua periferica viene vista come una sda, una sdb, ... o una uba, ubb, ubc,... basta fare così:- Aprire una console di root
- Scrivere "tail -F /var/log/messages"
- Inserire la pennetta/hard disk
- Dovrebbero comparire delle linee, in cui GNU/Linux dovrebbe scrivere qualche informazione sulla marca, dimensione, e sulla device mappata.
Se non compare nulla, allora la vostra periferica USB non è supportata.
Se compare qualcosa, allora sapete cosa inserire nell'fstab nella riga delle "device".
Per il resto, lasciate il filesystem su auto, il percorso sceglietelo a piacimento (ricordate di crearla prima), e fra le opzioni mettete anche noauto.
A questo punto, ogni volta che vorrete usare la pennetta, non sarà necessario fare tutto questo lavoro. Basterà fare
mount /percorso/scelto/da/voi
per poter accedere alla periferica dal percorso specificato.
La mappatura come "uba" è abbastanza recente, e forse verrà abbandonata. E' nata dall'esigenza di dividere il modo in cui GNU/Linux chiama gli hard disk serial ATA e le periferiche di massa USB
- Ma non c'è un modo più veloce?
Si, ma quale usare moltissimo dalla distribuzione e dalla scelta dell'ambiente grafico (Sezione 2f). Per KDE esiste un programmino, che dovreste trovare sotto System Utilities, chiamato KquikDisk (si pronuncia come Quick Disk, ovvero "Disco Rapido"), che elenca tutte le devices montabili "al volo", come cdroms e pennette USB, e le fa montare con un click.
Un analogo GNOME è magicdev.
Autori: [WebWolf, Scoperchiatore]
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" Oggi è una di quelle giornate in cui il sole sorge veramente per umiliarti" Chuck Palahniuk
Io c'ero
Ultima modifica di Scoperchiatore : 06-10-2006 alle 21:01.
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