Spioni sul lavoro? No grazie :)
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Vietato spiare cosa fanno i dipendenti in rete Lo ha affermato il Garante della privacy secondo cui quello che viene fatto su Internet dai dipendenti può rivelare informazioni su di loro che il datore di lavoro semplicemente non deve sapere Roma - Un sonoro altolà alle sempre più diffuse pratiche di monitoraggio sull'uso del computer e di Internet da parte dei dipendenti è arrivato ieri dal Garante della Privacy, con una decisione destinata ad impattare in modo decisivo sulle imprese italiane ma anche sulla pubblica amministrazione. In sostanza, il datore di lavoro non può analizzare la navigazione web del dipendente per capire su quali siti e servizi si soffermi. La decisione arriva in seguito ad un caso in cui una società aveva impugnato i dati di navigazione del dipendente per una contestazione disciplinare culminata poi nel licenziamento. Aveva cioè esaminato quali siti avesse visitato quella persona dopo aver avuto accesso ad Internet, attività per la quale non era autorizzato. Anziché limitarsi a prendere nota dell'avvenuta connessione e dei tempi di accesso - che in sé sarebbero stati considerati misure "adeguate" per contestare l'utilizzo non autorizzato di una risorsa informatica della ditta e avrebbero concesso a questa di agire contro il dipendente - il datore di lavoro aveva dunque fatto ricorso a cookie e cache di sistema per dimostrare nel proprio procedimento le "malefatte" del dipendente. A suo dire, infatti, questi si era recato su siti a contenuto politico e pornografico violando la policy aziendale. Tutto ciò però non è permesso. Come specifica il Garante nel suo provvedimento, infatti, non solo il dipendente non era stato informato del monitoraggio dell'uso della rete ma la società in cui lavorava "ha invece operato un trattamento diffuso di numerose altre informazioni indicative anche degli specifici contenuti degli accessi dei singoli siti web visitati nel corso delle varie navigazioni, operando -in modo peraltro non trasparente- un trattamento di dati eccedente rispetto alle finalità perseguite". In sostanza raccogliere queste informazioni si è tradotto in un trattamento di dati sensibili, informazioni idonee - spiega l'Autorità - "a rivelare convinzioni religiose, opinioni sindacali, nonché gusti attinenti alla vita sessuale". Secondo il Garante, infatti, dalla documentazione presentata dall'azienda "emergevano anche diverse informazioni particolarmente delicate che la società non avrebbe potuto raccogliere senza aver prima informato il lavoratore. Sebbene infatti i dati personali siano stati raccolti nel corso di controlli informatici volti a verificare l'esistenza di un comportamento illecito, le informazioni di natura sensibile, in grado di rivelare ad esempio convinzioni religiose e opinioni sindacali o politiche, potevano essere trattate dal datore di lavoro senza consenso solo se indispensabili per far valere o difendere un diritto in sede giudiziaria. Indispensabilità che non è emersa dagli elementi acquisti nel procedimento". "Non è ammesso spiare l'uso dei computer e la navigazione in rete da parte dei lavoratori - ha sottolineato Mauro Paissan, componente del Garante e relatore del provvedimento - Sono in gioco la libertà e la segretezza delle comunicazioni e le garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori. Occorre inoltre tener presente che il semplice rilevamento dei siti visitati può rendere noti dati delicatissimi della persona: convinzioni religiose, opinioni politiche, appartenenza a partiti, sindacati o associazioni, stato di salute, indicazioni sulla vita sessuale". :) LuVi |
invece dovrebbe esser kome negli usa
a new york la settimana scorsa han bekkato uno ke giokata a free cell sul computer licenziato!!! kuesta vuol dire produttivita!!! povera italia sempre peggio nel panorama mondiale |
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E che caspita c'entra con l'argomento di questo thread? Questa vuol dire idiozia, altro che produttività, visto che il dipendente licenziato era in pausa pranzo. O forse non sono riuscito a leggere bene quello che scrivi? :confused: LuVi |
a parte che se controllassero te non troveresti piu' lavoro nemmeno come cuciniere alla mensa dei barboni :sofico: , in ogni caso il provvedimento puo' essere ritenuto valido se non fosse che il fantomatico diritto di comunicare di cui parla l'articolo avviene per mezzo dei mezzi che ti mette a disposizione l'azienda unicamente per scopi aziendali e non privati.
Vuoi comunicare ti usi il telefonono personale non internet o la linea fissa perchè tanto , DICIAMOCELA CHIARA E NON FACCIAMO I SOLITI ITALIOTI , va sempre a finire o su hwupgrade :D a screditare la destra oppure su siti pornografici ... |
C'è un problemino in questa faccenda di cui hanno parlato anche stamani su Rai3, la ditta è comunque responsabile della connessione quindi se un dipendente va sui siti proibiti tipo pedofilia, terrorismo ecc. è responsabile, però se non può controllare dove vanno a navigare i dipendenti, come può difendersi?
Va bene la privacy, però dall'altra parte non ci devono essere comportamenti scorretti, altrimenti secondo me nel momento in cui commetti un illecito, perdi il diritto alla privacy. |
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Partendo dal presupposto che se mi metti internet significa che posso usarlo, quindi posso accedere a tutti i siti se non ci sono restrinzioni, se con proxy solo a determinati siti... vuoi eliminare il problema? blocca tutti i siti con il proxy quando qualcuno ha bisogno di un sito si fa una richiesta si controlla il contenuto e lo si sblocca! prendendo anche in considerazione il fatto che il dipendente non e' che navigava e non lavorava... semplicemente lo si sta accusando ti aver visto quel sito o l'altro! |
ma nn si puo' semplicemente limitare la navigazione???
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W lo Schiavismo!!!! ma io non riesco a capire con tutta sta gente perfetta che gira sul forum siamo ancora cosi rovinati in italia? e pure la destra e' stata in maggioranza per 5 anni... |
Preghiera del forumista
O Grande Protettore della Rete dacci oggi ancora un varco nel firewall abbaglia il nostro capo quando entra all'improvviso Fa' atterrare la testina sul log del proxy e rendi la nostra tastiera lieve come piuma Perdonaci se siam cazzeggiatori ma otto ore sono lunghe, a far girare carte la sera e 'l desìo non arrivan mai. Amen. :D |
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Se assumi una persona, credi che magari ella voglia lavorare e non andarsene per conto suo a visitare i siti preferiti no? Che discorso è se metti a disposizione internet un impiegato è libero di andare dove vuole? Allora se metti a disposizione l'auto aziendale, puoi andarci a fare il rally di sanremo? |
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e mai lo sarai :Prrr: |
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Certo hai uno strano concetto di libertà, se il capo ti presta l'auto per andare a casa, è sottinteso che non ci puoi andare a cazzeggio, o perlomeno dovrebbe essere così seguendo il buonsenso. |
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Certo che puo' andare a fare il rally di sanremo, se la distrugge poi la paga dato che non era usata a scopi lavorativi, ma se te mi dai una macchina che fai mi tracci solo le strade che posso fare? |
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potrebbero anche configurare il proxy in modo tale che se devi lavorare sul sito di "posteitaliane" e "hotmail" puoi aprire solo questi due, gli altri ti risponde che non sei autorizzato. Il problema è che spesso, al datore di lavoro (o al dirigente che sia) conviene gestire la cosa con diplomazia... se ti danno msn, accesso libero a internet ecc... e tu produci lo stesso facendo il tuo lavoro, hanno la botte piena e moglie ubriaca (tu sei contento perchè navighi di tanto in tanto, e se c'è da fermarti mezz'ora o un ora in + lo fai senza problemi) ; al contrario se ti iniziano a limitare tutto, ti alzi 20 volte per andare in bagno , al caffé e così via, si crea un astio nei confronti dell'azienda da parte del lavoratore, e appena scocca l'ora timbri il cartellino. |
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Ossia, non perche' ha messo il naso negli affari dei dipendenti, ma perche' ce l'ha messo di nascosto e troppo a fondo. |
si ma solo io ho colto una incongruenza abbastanza visibile???'
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il problema principale non è imho ke cazzeggiava su internet, ma ke acceedeva ad una risorsa a cui non era autorizzato..... qdi non ho capito questa sentenza... sempre ke le cose stiano come riportato in quest'articolo.... |
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