Intel perentoria: "il PC non è più al centro di tutto"
Un segnale forte, quello che giunge da San Francisco in occasione dell'Intel Developer Forum: siamo alla vigilia di una nuova era tecnologica dalle numerose declinazioni, in cui il PC non costituisce più il fulcro dell'universo digitale ma ne diventa una componente consolidata e affermata da dare per scontata, permettendo di concentrarsi su moltissimi altri dispositivi
di Alessandro Bordin pubblicato il 23 Agosto 2016 nel canale WebIntelIoT
Tutto connesso, e con tanti sensori
Si respira un'aria strana all'IDF di San Francisco edizione 2016. Dopo anni di frequentazioni dell'attesissimo evento, per la prima volta non si vedono PC - portatili o meno - equipaggiati con la futura generazione di processori, a far bella mostra di sé nel corso delle conferenze più importanti, opportunamente celati sotto spessi teloni fino all'ultimo momento. No, niente di tutto questo. Non ci sono nemmeno postazioni demo per mostrare i muscoli di silicio ai numerosi partecipanti, la cui attenzione sembra voler essere volontariamente deviata verso altro. Aria strana, si diceva, ma non per questo meno euforica. Anzi.
Intel è fermamente intenzionata a comunicare che il mondo della tecnologia sta cambiando davvero in fretta, spinto da tematiche come IoT, realtà virtuale e aumentata (anche insieme, ed Intel la chiama Merged Reality), droni (non certo solo nell'eccezione di quelli volanti con cui ci si diverte), auto a guida autonoma e nuove tecnologie di comunicazione 5G. Il mondo dei PC era e rimane importante, sia chiaro, ma semplicemente passa in secondo piano. Un'affermazione forte, di cui abbiamo chiesto più volte conferma trovando solo affermazioni senza tentennamenti.
Si guarda avanti, e l'impressione è che Intel non voglia perdere nemmeno uno dei treni in partenza nel mondo della tecnologia
Il PC non è più al centro del mondo tecnologico, nel futuro anche non troppo lontano ipotizzato da Intel dall'IDF. Immaginiamo il PC come ad una lavatrice: è in casa, svolge un lavoro importantissimo, la cambiamo subito quando si rompe, ma ad essa non si dedicano troppi pensieri. Una realtà consolidata, indiscutibile, ma nel futuro saranno altre le priorità della tecnologia. Ulteriore prova è che alla pur imminente presentazione dei processori Core di settima generazione è stato dedicato qualcosa come 30 secondi nel corso delle tre conferenze principali la cui durata totale è stata di circa 4 ore e mezza. E nonostante Intel è e resterà leader indiscussa per un bel po' di tempo nel mercato dei processori x86 per notebook e desktop, che continuano a costituire il proprio business principale.
Ma si guarda avanti, e l'impressione è che Intel non voglia perdere nemmeno uno dei treni in partenza nel mondo della tecnologia, forse anche memore della débâcle nel settore smartphone, per cui ancora oggi piange sulla spalla della compagna di sventura Microsoft, e viceversa. Una sul lato hardware, l'altra su quello software. Una sconfitta in oltre 30 anni, unica ma pesantissima, per Wintel.
Un passo avanti rispetto allo IoT semplice: sempre più sensori e videocamere 3D integrate
Cerchiamo allora di seguire con più logica possibile il nuovo che avanza: il più grande business in arrivo è IoT, Internet of Things, tutta quella miriade di oggetti di uso comune che saranno dotati di connettività, sensori e piattaforme hardware e software pensate per comunicare e in alcuni casi apprendere e farne tesoro, in diversi modi. Intel presente: oltre alla neo annunciata piattaforma Joule (Intel Joule, la piattaforma per IoT è sempre più potente e senziente), citiamo la già nota Quark (Intel Quark, nel mirino internet degli oggetti, dispositivi indossabili e ARM, 2013), oltre ai mondi Atom, Core e Xeon, quando le esigenze computazionali e le complessità in genere aumentano.
Siamo però un passo avanti rispetto allo IoT comunemente inteso fino ad ora (non solo per come la pensa Intel), grazie ad una sempre più massiccia presenza di sensori, soprattutto videocamere 3D, che troveremo integrate in sempre più dispositivi. Intel ha mostrato e promette un ecosistema dedicato chiamato RealSense, in grado di proporsi agli integratori con soluzioni dalle differenti forme e potenzialità. Videocamere 3D sottointendono la capacità di "percepire" l'ambiente circostante da parte degli oggetti in cui la tecnologia RealSense si troverà integrata. Esempi ce ne sono già tanti: troviamo videocamere 3D in Project Alloy (ci arriviamo fra poco), in droni volanti Yuneec, in PC come scanner 3D, oltre che in numerosi prototipi in cui la percezione dello spazio circostante riveste una grande importanza.
Tanti dati da trasferire e da cui apprendere
Torniamo un attimo su Project Alloy, ad esempio; Intel non lo chiama visore VR ma MR, merged Reality, sottointendendo la fusione fra realtà virtuale e realtà aumentata. In poche parole, questo particolare visore - che non necessita di PC a cui collegarsi - permette di ricreare ambienti totalmente virtuali e mischiarli all'occorrenza con elementi dello spazio circostante. Un esempio? Se si indossa il visore e ci si avvicina troppo senza volerlo a oggetti, muri o persone, queste saranno riportate nella scena virtuale per allertarci del pericolo, salvo scomparire allontanandosene. Ovviamente sono numerosi gli esempi in cui la realtà virtuale può venire incontro a quella aumentata, e viceversa: è convinzione di Intel che questo sarà l'approccio più credibile per il futuro. Sempre RealSense fa parte di un particolare modulo Intel Euclid, che permette di "dare la vista" a robot, con pochi passaggi.
La connettività 5G diventa quindi un elemento indispensabile per il mondo a venire, vero e proprio canale a banda estremamente ampia per spostare incredibili moli di dati
Ampio spazio è stato dato anche alle tecnologie per il trasferimento e la gestione dei Big Data, quella grandissima mole di dati che sommergerà letteralmente i datacenter nell'immediato futuro. Si pensi ad esempio ad una singola automobile a guida autonoma, che può produrre in una sola giornata qualcosa come 4TB di dati (fra sensori, videocamere e altri dati più o meno grezzi). La connettività 5G diventa quindi un elemento indispensabile per il mondo a venire, vero e proprio canale a banda estremamente ampia per spostare incredibili moli di dati, anche da oggetti in movimento. Siano esse auto, PC, smartphone, droni o qualsiasi altro oggetto dotato di connessione, è un cerchio che si chiude guardando la tecnologia con occhio sufficientemente grandangolare.
Sono molte le mosse che Intel si appresta a fare in termini di connessioni, una delle quali è stata annunciata proprio all'IDF nel campo della Silicon Photonics (Connessioni silicon photonics a 100 Gbps per i datacenter), creando soluzioni più economiche di quelle attuali e allo stesso tempo molto performanti, per connettere fra loro Datacenter ma non solo. Questa enorme mole di dati, che verrà riversata nei server di tutto il mondo, non sarà un semplice accantonamento, almeno in parte: il deep learning è un altro tema su cui Intel è molto sensibile (al pari di altri colossi della tecnologia), come testimonia la presentazione di una scheda PCI Express dedicata denominata Knights Mill, con Xeon Phi al proprio interno.
Non poteva mancare inoltre un approfondimento sull'acquisizione di Altera, uno dei due più grandi produttori di dispositivi a logica programmabile, FPGA (il concorrente è Xilinx). Oltre ad aver mostrato il primo processore ex-Altera a marchio Intel, l'attenzione è stata tutta per le future implementazioni e sulle ripercussioni che tutto questo avrà, sia in ambito enterprise che industrial. Esisteranno a breve processori Intel Xeon con chip FPGA integrati, in modo da espanderne le potenzialità specie in ambito server. Con una mossa quindi Intel ha fatto proprio quasi metà del mercato FPGA attuale, ponendosi in prima linea per la realizzazione di processori da server che il cliente potrà in parte programmare in base alle proprie esigenze, moltiplicandone il potenziale.
La tecnologia si sta evolvendo prendendo sentieri e diramazioni non ancora chiarissimi e per certi versi dietro le quinte
Abbiamo scritto molto, senza parlare mai della settima generazione dei processori Core (appuntamento al 30 agosto), e senza mai nominare un PC ma altre categorie di dispositivi; forse questa è la prova ulteriore che Intel, quando afferma che il PC non è più al centro di tutto, probabilmente non ha tutti i torti. Sarebbe estremamente limitante associare Intel alla generica locuzione "quella dei processori", sottointendendo i modelli per PC portatili e non; la tecnologia si sta evolvendo prendendo sentieri e diramazioni non ancora chiarissimi e per certi versi dietro le quinte. Server, Big Data e connettività sono cose di cui l'utente comune può anche ignorare l'esistenza, salvo però goderne dei benefici ad essi connessi in maniera diretta senza averne percezione. Eppure tutti i big si muovono per andare lì, convergendo in un enorme terreno di scontro che non sarà visibile sugli scaffali della grande distribuzione come è stato grosso modo fino ad ora.
Tirando le somme, l'IDF appena finito si presta a diverse letture a seconda dell'approccio mentale con cui lo si rivive. Il nostalgico potrebbe lamentare la presenza di poco "ferro", nessuna prova di muscoli al silicio e un futuro tutto sommato nebbioso, che poco sembra avere a che fare con il mondo reale e soprattutto con alcune edizioni passate della kermesse. Il progressista potrebbe uscirne fin euforico, con l'entusiasmo del vivere alla vigilia non di una ma di più rivoluzioni. Intel, complice sicuramente il timoniere Brian M. Krzanich, ha voluto parlare più ai secondi che ai primi, mostrando non certo ai giornalisti ma agli sviluppatori (non a caso è Intel Developer Forum) tutti gli strumenti a loro disposizione per costruire un panorama tecnologico molto più vasto e articolato rispetto a quello attuale.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon è che sia necessaria chissà quale potenza di calcolo per fare andare una lavatrice/frigo o dispositivo mobile per un utilizzo "normale".
Sembra quasi un "hey ragazzi, basta con lo sviluppo tecnologico, ormai c'è il frigo che vi dice quando andare a comprare il latte, per noi è un traguardo più che sufficiente"
Non è che sia necessaria chissà quale potenza di calcolo per fare andare una lavatrice/frigo o dispositivo mobile per un utilizzo "normale".
Sembra quasi un "hey ragazzi, basta con lo sviluppo tecnologico, ormai c'è il frigo che vi dice quando andare a comprare il latte, per noi è un traguardo più che sufficiente"
Ma no. Lo sviluppo tecnologico va sempre avanti ma sarebbe molto stupido ragionare ora come se fosse il 1995.
Tante cose stanno cambiando anche per via del fatto che la potenza di calcolo a bassissimo costo è più che sufficiente per svolgere una enormità di compiti.
Non investire su queste nuove tendenze sarebbe una pessima scelta.
Amd dove sei!!
lo sviluppo su console frena abbastanza la corsa alla textura pesante.
Amd dove sei!!
Dalla regia si parla di inizio 2017 ...
Amd dove sei!!
Intel aveva stravinto nel mondo PC, poi si è seduta sugli allori, ora invece si sente il fiato sul collo, e non solo da parte di AMD, complice il fatto che, come sono solito dire, sta raschiando il fondo del barile dalle tecnologie al silicio come oggi le conosciamo, mentre la concorrenza ha paradossalmente il vantaggio di avere più da raschiare prima di bucare il fondo.
Non voglio dire che sia il discorso della volpe con l'uva acerba, ma quasi: sentendosi prossima ad essere raggiunta sul terreno che è sempre stato il suo punto di forza, e non avendo più le condizioni per spadroneggiare, fa prima e trova più furbo svicolare dichiarando che il suo focus non è più il modo PC ma tutto quello che c'è di contorno e di derivato, dove da grattare ciccia ce n'è ancora senza correre il rischio di raggiungere il fondo del barile.
Certo con la potenza di fuoco e la credibilità di cui gode lei o ancor meglio il patto d'acciaio Wintel, è in grado di impostare (o imporre) nuove tendenze e creare nuove esigenze, che dai patiti di novità tecnologiche possono essere viste ed accolte con anche grande entusiasmo, ma che francamente da chi ha ancora i piedi per terra e non sulle "nuvole", sono viste e sentite come non fondamentali per non dire superflui esercizi di novità destinati ad un'umanità che si vorrebbe fatua e viziata che dovrebbe essere ricca e che se non lo è si indebita per far finta di esserlo!
Sarò vecchio stampo e poco propenso a farmi affibbiare gingilli e processi tecnologici di cui potrei far tranquillamente a meno senza alcuna sofferenza, ma mi chiedo, e vi chiedo, vi sembra logico un incubo di comunicazioni di ogni autovettura (con chi poi, i server della combutta?) per vari TB/day, come si vede nell'immagine riportata nella recensione. Abbiate pazienza, io sono nato libero ed intendo restarlo, anche quando guido la mia auto; se avrò bisogno di marchingegni supplementari (e forse solo uno può essere davvero utile con un passaggero che gli presti attenzione, e lo abbiamo già tutti), allora me ne doterò, ma dovrò essere io a deciderlo e non trovarmi in un mondo da incubo in cui il prodotto è così oppure così perchè lo ha detto Intel o peggio Wintel o chi per loro!
Nota:
Sperando che lato Pc riesca a riprendersi Amd.
la vita media del PC è aumentata notevolmente e se un tempo si usavano molto di più gli assemblati dove potevi fare un upgrade della CPU (e magari della scheda madre perché CPU nuova -> slot nuovo...) oggi vanno molto di più i portatili o gli AIO e va a finire che compri tutto in blocco, esattamente come fai per smartphone e tablet
il cambio alla fine lo fai perché non va più qualcosa e sostituisci tutto quanto o perché è diventato lento, ma quante volte la lentezza è dovuta allo storage o alla poca RAM?
il mercato importante del futuro è quello del mobile e del IoT e lo hanno capito benissimo
non è che sparirà il PC, ma sarà meno importante, verrà aggiornato meno di frequente e non ci sarà più la corsa alla potenza pura perché alla fine dei conti serve a pochi
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