Guild Wars 2: è il momento del verdetto

Guild Wars 2: è il momento del verdetto

La nuova Tyria è finalmente arrivata. Guild Wars 2, il Mmorpg di Arenanet che ha polarizzato l’attenzione degli appassionati in questi ultimi anni, e soprattutto in questi ultimi mesi, ha aperto le porte a tutti il 28 agosto. E’ stata una lunga attesa, specialmente per chi ha dedicato molto tempo al primo Guild Wars e sognava di vedere sotto una nuova luce Ascalon e tutte le altre aree del vastissimo mondo esplorato nel corso delle tante espansioni del primo gioco.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

A costo di scatola

Le novità tra il primo e il secondo capitolo di questa saga sono tante: la cosa più importante da sapere è che Gw2 toglie finalmente qualunque dubbio sul fatto di essere a tutti gli effetti un Massive Multiplayer Online Role Playing Game, mentre il primo Guild Wars per tutta una serie di motivi era stato etichettato come qualcosa di diverso e a se stante, più una sorta di gioco multiplayer coop che un vero Mmorpg.

Personalmente ho sempre rifiutato queste osservazioni: ritengo che nascano da un confronto erroneo tra il primo Gw e l’ammiraglia Blizzard, World of Warcraft, uscito nel lontano 2004 meno di un anno prima del titolo Arenanet. Laddove Wow garantiva un mondo immenso e aperto a tutti, con un senso di immersione mai visto prima in un gioco multiplayer, Guild Wars ricordava più l’impostazione di giochi come Diablo, con un mondo diviso in tante mappe istanziate, città più simili a lobby che a luoghi dove vivere, e un senso di esplorazione e interazione col mondo molto più limitato. Una delle critiche più comuni, diventata ormai quasi simbolica, era che in Guild Wars i personaggi non potevano saltare: una caratteristica apparentemente secondaria, ma in realtà piuttosto forte per indicare la limitazione nel senso di libertà e di movimento del proprio personaggio all’interno del mondo di gioco.

Con Gw2, la software house di Washington ha deciso di giocarsi il tutto per tutto, irrompendo in modo radicale nel mercato dei mmorpg, un mercato che ormai sembra essere dominato dalla maledizione dei tre mesi: tanto dura la vita dei titoli in uscita, prima di soccombere al crollo di utenti e finire spazzati via dalla storia. Per molti versi, ne avevamo accennato nell’anteprima, Guild Wars 2 rappresenta l’ultima speranza dei fan di questo genere di poter mettere le mani su qualcosa di diverso dalla supercorazzata Blizzard, fatta forse eccezione per l’altrettanto atteso Planetside 2 che però si configura in un genere un po’ diverso. Dal canto suo, Guild Wars 2 si è presentato alla release con tutte le carte in regola per sfondare: ottimo lancio, con qualche inciampo nella stabilità dei server senza però creare disservizi troppo prolungati (a differenza di altri titoli, anche in tempi recenti), poca lag, zero code grazie a un innovativo sistema che sposta i giocatori “in coda” in un server apposito chiamato Overflow, permettendo a tutti di giocare anche se il proprio server di riferimento è pieno.

Dalle prove dei primi giorni sembra anche che i bug in gioco siano molto limitati, finora i problemi più evidenti hanno riguardato le opzioni delle gilde che funzionano un po’ a singhiozzo, e la casa d’aste che per i primi giorni è sempre stata in costante manutenzione. Il gioco in sé, per il resto, funziona benissimo ed è completo di tutte le cose promesse dagli sviluppatori: un lungo e completo sistema di leveling Pve, un sistema di crafting basato sulla scoperta di nuove ricette, ma soprattutto una massiccia struttura Pvp che va dalla guerra di massa del World vs War ai più classici battleground del Pvp strutturato.

E tutto, nel caso che ancora qualcuno non lo sapesse, è semplicemente a costo di “scatola”: non c’è alcun canone mensile per giocare a Guild Wars 2, l’unico costo è quello della copia del gioco in sé. E’ invece possibile acquistare oggetti di vario con un sistema di microtransazioni interne, per abbellire esteticamente il proprio personaggio o comprare bonus secondari, non impattanti sul bilanciamento di gioco, come nuovi slot per l’inventario o per la banca, bonus all’esperienza guadagnata e così via.

 
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