Microsoft Surface Pro: siamo alla generazione n°5

Microsoft Surface Pro: siamo alla generazione n°5

Evoluzione, non di certo rivoluzione: questo in sintesi Surface Pro, che giunge alla quinta generazione perdendo l'indicazione numerica nel nome ma mantenendo quel pacchetto di caratteristiche tecniche e funzionali che ha portato la gamma ad essere riconosciuta come la migliore tra le proproste 2-in-1 detachable in commercio

di pubblicato il nel canale Tablet
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Le performance di Surface Pro con CPU Core i7

Delle varie versioni di Surface Pro in commercio Microsoft ci ha messo a disposizione una top di gamma, basata su processore Intel Core i7-7660U in abbinamento a 16 Gbytes di memoria di sistema e SSD da 512 Gbytes di capacità. Non è di certo questa la versione di Surface Pro che tenderemmo a consigliare all'acquisto, in quanto caratteristiche hardware molto avanzate si controbilanciano ad un costo d'acquisto decisamente elevato. Al pari di quanto evidenziato nel corso della nostra analisi di Surface Pro 4 riteniamo che anche in questo caso la configurazione più equilibrata sia quella con processore Core i5, 8 Gbytes di memoria di sistema e 256 Gbytes di storage via SSD.

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Il processore Intel Core i7-7660U è dotato di GPU Intel Iris Plus Graphics 640 ed è proprio questa la principale differenza tecnica rispetto alle proposte Core i5 della stessa famiglia. Questa GPU integra infatti 48 Execution Units al proprio interno, contro le 24 della CPU Intel HD 620 adottata dai processori Core i5, in abbinamento ad una memoria Embedded DRAM d1 64 Mbytes che non solo incrementa le prestazioni velocistiche con applicazioni 3D ma permette anche di influenzare le performances non grafiche della CPU.

Acquistare una versione di Surface Pro con CPU Core i7 è quindi consigliato a quegli utenti che ricercano le massime prestazioni velocistiche possibili con questo prodotto anche e soprattutto con applicazioni 3D, per quanto sia importante ricordare come il livello prestazionale offerto da una GPU integrata nel processore Intel Core non sia tale da pareggiare quello di una soluzione dedicata. D'altro canto le dimensioni compatte di Surface Pro e il consumo contenuto non permettono di utilizzare un chip video discreto in questo prodotto, costringendo ad accontentarsi di quanto fornito dalla GPU integrata nel processore.

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Pensando alle sole caratteristiche tecniche legate alla componente CPU il processore Intel Core i7-7660U è dotato di architettura dual core con tecnologia HyperThreading, esattamente come il modello Intel Core i5-7300U. La cache L3 condivisa tra i core è superiore, 4MB contro 3MB, e la frequenza di boost clock che è più elevata di 500 MHz (4 GHz contro 3,5 GHz), con un incremento di 300 MHz per quella di base clock (da 2,2 GHz a 2,5 GHz).

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Nessuna sorpresa dal processore Intel Core i7-7600U di Surface Pro, capace di far registrare i migliori risultati complessivi tra i notebook più sottili e i modelli 2-in-1 analizzati in queste pagine: la superiore frequenza di clock, unite alle caratteristiche tecniche del processore evidenziate poco sopra, permettono di ottenere questo risultato. All'atto pratico Surface Pro risponde molto bene alle varie modalità di utilizzo tipiche di un prodotto di questo tipo, compresi scenari per i quali si necessita di quel qualcosa in più rispetto a quanto messo a disposizione da un tradizionale notebook di fascia media.

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GeekBench conferma il margine di vantaggio dei processori Core i7 rispetto a quelli Core i5, prendendo ovviamente in considerazione le versioni con architettura dual core abbinate a sistemi notebook ultraportatili e ai modelli 2-in-1: il risultato nel test Multi-Core è molto elevato per via sia della cache L3 superiore sia per la frequenza di boost clock più alta che la CPU Core i7 permette di ottenere in presenza delle corrette condizioni di utilizzo.

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I test del benchmark GFX Bench ci permettono di evidenziare l'impatto della GPU Intel Iris Plus Graphics 640, integrata nel processore Intel Core i7-7600U, rispetto alle proposte dei processori Core i5 dotate di GPU Intel HD. Le prestazioni complessive sono ben più elevate, con un margine medio di oltre il 50% in più di frames al secondo medi rispetto ad esempio al modello Surface Pro 4 basato su processore Core i5-6300U, e confermano per quale tipologia di scenari di utilizzo sia preferibile investire una somma addozionale dotandosi di un processore Core i7 per il proprio Surface Pro rispetto al modello con CPU Core i5.

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Sempre valido anche il comportamento con PCMark 8, tool che permette di valutare le prestazioni velocistiche generali di un sistema con differenti tipologie di applicazioni di produttività personale. Il risultato finale di Surface Pro beneficia dell'impatto dato dalla soluzione SSD integrata che si è dimostrata essere di buone capacità grazie all'interfaccia PCI Express con la quale è collegata al processore.

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L'SSD da 512 Gbytes di capacità integrato in Surface Pro è basato su interfaccia PCI Express, come ben evidente osservando i valori di scrittura e lettura dei dati: siamo a poco meno di 1 Gbytes al secondo in scrittura e poco più di 1,5 Gbytes al secondo in lettura, valori che permettono di assicurare una pronta risposta ai comandi senza percezione di latenza. Più in generale è da evidenziare come anche la famiglia di 2-in-1 Surface Pro 4 sia stata abbinata a SSD dalle elevate prestazioni: questo è un elemento hardware che permette ad un sistema di assicurare una risposta ai comandi sempre pronta e di conseguenza una esperienza d'uso per l'utente che è preferibile nel complesso.

Surface Pro ha una batteria da 45 Wh di capacità, un valore complessivamente interessante in considerazione delle dimensioni ridotte e soprattutto superiore rispetto ai 39 Wh della batteria integrata nei modelli Surface Pro 4. Il processore Core i7-7600U ha un TDP pari a 15 Watt, superiore rispetto ai 4,5 Watt del modello Core m3-7Y30 utilizzato per la proposta Surface Pro d'ingresso nella gamma. E' ipotizzabile che per questo motivo l'autonomia nel funzionamento con batteria di quest'ultimo modello possa essere superiore rispetto a quella già molto valida di Surface Pro dotato di CPU Core i7.

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Il dato di autonomia registrato da Surface Pro nel test di navigazione web è di poco inferiore a 9 ore, un risultato allineato a quello delle altre propose più sottili analizzate in queste pagine e più elevato rispetto a quello del modello Surface Pro 4 con CPU Core i5. Del resto non poteva essere diversamente, vista la superiore capacità della batteria integrata e le innovazioni architetturali introdotte da Intel nei processori Core con architettura Kaby Lake rispetto a quelli Skylake di precedente generazione.

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Cambia di molto poco l'autonomia nel test di riproduzione di serie TV con Netflix, eseguito mandando in streaming la prima stagione della serie "The Queen" eseguendo in loop le varie puntate sino allo spegnimento del sistema tenendo collegate delle cuffie a volume massimo: anche in questo caso Surface Pro si comporta molto bene, domostrandosi capace di assicurare una lunga autonomia di funzionamento lontano dalla presa della corrente.

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Ultimo test di autonomia è quello con PCMark 8, utilizzato con il sottotest Creative in loop sino a spegnimento del sistema. Buon risultato anche con questo tipo di utilizzo, per un tempo di autonomia che scala quasi linearmente con l'incremento nella capacità della batteria.

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In Surface Pro Microsoft ha implementato uno slider che permette di selezionare rapidamente una serie di impostazioni per CPU e GPU, gestite automaticamente dal sistema, con le quali massimizzare le prestazioni o incrementare quanto più possibile la durata del funzionamento con batteria. L'impostazione di questo slider ha ovviamente dirette ripercussioni anche sulla rumorosità di funzionamento, ovviamente con le sole versioni Core i7 dotate di ventola interna: più si spinge verso le pure prestazioni velocistiche, maggiore sarà il livello di intervento della ventola di raffreddamento in funzione del carico di lavoro del momento. Da ultimo un cenno ai tempi di ricarica: la batteria di Surface Pro torna al 100% in poco più di 2 ore di tempo; dopo circa 1 ora dal collegamento dell'alimentatore la batteria raggiunge una carica del 50%

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Mandando in esecuzione l'applicazione Prime 95 così da stressare Surface Pro al massimo della potenza elaborativa abbiamo rilevato, dopo una ventina di minuti di test ininterrotto, le temperature della parte posteriore del prodotto. I valori sono complessivamente tali da non creare alcun tipo di problema, con un picco attorno ai 44° nell'area centrare superiore in corrispondenza della quale si trova il processore. E' possibile tenere tra le mani senza problema Surface Pro anche quando utilizzato a pieno carico per lungo tempo, senza che il calore dello chassis porti a problemi. Evidenziamo come le misurazioni della parte superiore siano avvenute sulla superficie sotto il kickstand, cioè l'area che è a diretto contatto con i componenti interni: il kickstand è a temperatura leggermente più contenuta essendo staccato dallo chassis vero e proprio.

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Nel corso del test con Prime 95 abbiamo monitorato, grazie all'utility Core Temp, alcuni dei parametri di funzionamento della CPU. Il primo è la frequenza di clock, che all'inizio del test balza subito a 3.600 MHz con un po' di variabilità per i primi 2 minuti di test, trascorsi i quali la frequenza scende prima al valore di 2.500 MHz per poi aumentare sino a 2.800 MHz nel momento in cui entra in funzione il sistema di raffreddamento con ventoila. Da questo punto il comportamento del processore rimane stabile, dino a circa 14 minuti dove la frequenza di clock scende ancora per stabilizzarsi sul valore di 2.400 MHz e restare.

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La temperatura ha un comportamento speculare a quello della frequenza di clock: nei primi 2 minuti circa di test il sistema di raffreddamento opera in modo completamente passivo e questo spiega la temperatura elevata; in seguito entra in funzione la ventola abbassando rapidamente la temperatura sino a circa 75°, dove rimane per poi assestarsi attorno ai 70° nel momento in cui la frequenza di clock si stabilizza sul valore di 2.400 MHz.

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L'andamento del consumo della CPU è speculare a quello dei due grafici precedenti: prima si porta sino a oltre 30 Watt quando la frequenza di clock è portata via tecnologia Turbo Boost al massimo, per poi assestarsi poco sopra i 15 Watt quando entra in funzione la ventola di raffreddamento e la frequenza di clock della CPU si stabilizza. In seguito il dato di consumo cala leggermente sotto i 15 Watt, che è proprio il valore di TDP del processore Core i7, per una frequenza di funzionamento che si stabilizza a 2,4 GHz.

 
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