Drobo 5N: lo storage via NAS fatto con dischi diversi tra di loro

Drobo 5N: lo storage via NAS fatto con dischi diversi tra di loro

Grazie alla tecnologia BeyondRaid le soluzioni di storage dell'americana Drobo possono venir configurate utilizzando hard disk di differente produttore e capacità, sfruttandone al meglio tutto lo spazio a disposizione. Drobo 5N è un NAS per l'utenza consumer e il piccolo ufficio in grado di bilanciare flessibilità nella configurazione con un funzionamento semplice e intuitivo

di pubblicato il nel canale Storage
Drobo
 

Drobo è un'azienda americana presente sul mercato da oltre 10 anni, specializzatasi nella produzione di soluzioni di storage per aziende e installazioni domestiche con dispositivi che riprendono dai NAS in commercio la forma e le dimensioni, ma non l'approccio alla base legato alle tradizionali configurazioni Raid. I prodotti Drobo infatti si caratterizzano per la tecnologia BeyondRaid, con la quale l'azienda, come il nome lascia chiaramente pensare del resto, vuole porsi oltre quelle che sono le tecnologie Raid tipicamente utilizzate in ambito NAS.

[HWUVIDEO="2184"]Drobo 5N: il NAS con hard disk diversi[/HWUVIDEO]

BeyondRaid è una tecnologia proprietaria di Drobo che permette, con tutti i dispositivi dell'azienda e a prescindere dal numero di hard disk presenti, di gestire in modo più flessibile lo spazio di storage a disposizione superando alcune delle limitazioni proprie delle tecnologie Raid. Ad esempio BeyondRaid permette di rimuovere e inserire hard disk nel dispositivo anche quando acceso, oppure mischiare hard disk di differente capacità e tecnologia (SATA oppure SAS, ad esempio), senza che questo possa creare malfunzionamenti. Molto interessante in particolare la possibilità di mischiare hard disk di capacità differente tra di loro, che andranno a configurare l'unità di storage finale in funzione delle loro specifiche caratteristiche e del numero.

La tecnologia BeyondRaid permette di superare alcune delle limitazioni proprie delle tecnologie Raid

In parole molto semplici la tecnologia BeyondRaid opera assicurando i benefici tipici delle tecnologie Raid in termini di ridondanza dei dati e di salvaguardia dell'integrità e dell'accessibilità dei dati in caso di malfunzionamento di alcuni componenti, senza però doverne gestire la complessità e i limiti in termini di modalità di configurazione.

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Una unità Drobo punta quindi tutto sulla facilità di installazione e su una fase di configurazione iniziale che vuole per sua natura essere la più semplice possibile: il cliente tipo è tanto un privato come la piccola e media azienda, che comprende la necessità di avere una soluzione nella quale centralizzare e mettere in sicurezza i propri dati ma che non vuole o non è interessato ad opzioni di configurazione eccessivamente complesse.

La gamma di soluzioni Drobo si differenzia in funzione del tipo di connessione offerta, tra Thunderbird, USB 3.0 e Ethernet, oltre che per tipologia tra DAS (Direct Attached Storage), NAS (Network-Attached Storage) e SAN (Storage Area Network); in funzione delle dimensioni esterne cambia anche il numero di hard disk che possono venir installati, selezionando tra modelli da 3,5 pollici di differente capacità. Drobo 5N è una delle soluzioni più interessanti della gamma in quanto è una proposta NAS, collegata alla rete locale attraverso una porta LAN Gigabit, offrendo spazio interno per installare sino a 5 hard disk da 3,5 pollici affiancati da una unità mSATA SSD quale opzione accessoria per accelerare l'accesso ai dati.

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A dispetto del numero, 5, di hard disk da 3,5 pollici che può ospitare, Drobo 5N ha dimensioni complessive contenute rispetto alla media dei NAS in commercio di simile capacità: 15x18,5x26,2 cm, per un peso di poco inferiore a 4 Kg. Design e ingombro lo rendono più di altri NAS un prodotto che può trovare spazio anche in ambiente domestico, non necessariamente celato alla vista. La parte frontale integra una copertura in plastica rigida che cela alla vista gli hard disk, con led che riportano l'alimentazione e lo stato di funzionamento dell'unità e degli hard disk installati. In quella posteriore troviamo il solo pulsante di accensione e il connettore ethernet.

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Da questi primi componenti emerge una peculiarità delle soluzioni Drobo: il colore del LED abbinato ad ogni hard disk indica in modo semplice e chiaro all'utente come debba intervenire.

  • verde: funzionamento corretto
  • giallo: l'hard disk necessita di venir sostituito a breve
  • verde e giallo lampeggianti: questo hard disk non deve essere rimosso
  • rosso: hard disk che deve essere sostituito per espandere la capacità
  • rosso lampeggiante: hard disk rotto, da sostituire immediatamente

Un approccio visuale di questo tipo è semplice e intuitivo per qualsiasi tipo di utente, soprattutto pensando a coloro che non hanno esperienza nella configurazione di modalità Raid.

In caso di malfunzionamento di uno degli hard disk presenti nell'unità Drobo i dati vengono automaticamente riconfigurati tra gli altri hard disk presenti, lasciando all'utente l'unico compito di sostituire il disco danneggiato con altro funzionante. Nel momento in cui si necessita di maggiore capacità di archiviazione l'unica cosa da fare è quella di sostituire hard disk piccoli con altri di maggiore capienza, lasciando che sia Drobo a redistribuire automaticamente i dati tra le unità disponibili massimizzando la capienza di ciascuna.

Drobo permettere la configurazione di soluzioni di storage che utilizzano hard disk di differente capacità

La flessibilità di Drobo, e della tecnologia BeyondRaid, è quella di permettere la configurazione di soluzioni di storage che mischino hard disk di differente capienza oltre che provenienti da aziende diverse. Con impostazioni di default Drobo 5N è protetto dal malfunzionamento completo di un singolo hard disk, in modo molto simile a quanto accade con la modalità Raid 5 in un NAS tradizionale. E' possibile da interfaccia di amministrazione abilitare un doppio livello di protezione, corrispondente quindi a quello Raid 6 in un NAS tradizionale, a costo di una riduzione dello spazio di archiviazione complessivamente a disposizione.

La procedura di configurazione iniziale di Drobo 5N prevede il download del software Drobo Dashboard, che una volta installato sul proprio PC o MAC permette di rilevare e configurare Drobo 5N. Una volta inseriti almeno due hard disk è possibile accendere l'unità, già collegata alla rete locale o direttamente al PC con il quale stiamo procedendo alla configurazione.

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L'intera operazione di configurazione iniziale viene completata da Drobo in modo automatico, senza necessità di interazione specifica lato utente. Una volta giunti al termine Drobo 5N è accessibile alla rete dai vari dispositivi: potremo assegnare il nome che vogliamo all'unità e configurarne l'interfaccia di rete assegnando un IP specifico o lasciando la selezione automatica dei parametri di configurazione. A differenza di altre unità NAS Drobo 5N può venir configurato e monitorato solo servendosi del software Drobo Dashboard e non anche con accesso da una interfaccia via browser: questa scelta punta a semplificare l'approccio e non rappresenta un limite nel momento in cui sia un singolo utente a dover accedere per amministrare l'unità. Avremmo preferito una maggiore flessibilità nell'accesso all'unità, visto come alcuni NAS permettano l'accesso via web anche quando non si è collegati alla rete locale in modo diretto, ma per la stragrande maggioranza degli scenari d'uso una interazione di questo tipo via Drobo Dashboard è più che indicata.

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Non manca la possibilità di scaricare delle App dedicate, che vengono installate su Drobo e da queste eseguite. E' un approccio a funzionalità avanzate che abbiamo già visto adottato dai produttori di soluzioni NAS negli ultimi anni, volto a sfruttare al meglio l'architettura di queste soluzioni che di fatto altro non sono che dei piccoli PC x86 o con architettura ARM dotati di un sistema operativo custom a base Linux. Anche in questo caso Drobo punta all'essenziale, fornendo App che offrono alcune funzionalità specifiche ma senza voler pretendere di utilizzare questa soluzione di storage per ogni esigenza specifica possa capitare all'utente. Semplificare, quindi, non solo in termini di interfaccia ma anche di funzionalità accessorie così da fornire bene quello che viene considerato fondamentale in una soluzione di storage.

Installando più hard disk all'interno del sistema Drobo qual è la capacità complessiva a disposizione? Sul sito web dell'azienda è disponibile, a questo indirizzo, un pratico configuratore che permette di avere una visione d'insieme in funzione di quanti hard disk vengono installati e di quale ne sia la capacità individuale. Il dato è fornito sia con riferimento ad una protezione di tipo ordinario, quindi che assicura continuità del servizio con un singolo hard disk che vada in failure, sia con una doppia ridondanza che assicura continuità anche con due hard disk fuori uso.

L'utilizzo di Drobo 5N è molto semplice e alla portata anche dell'utente poco esperto

In generale possiamo dire che la capacità complessiva segue le stesse dinamiche delle configurazioni Raid nel momento in cui si utilizzano hard disk della stessa capacità: abbiamo quindi che lo spazio di archiviazione a disposizione è pari alla capacità di un singolo disco moltiplicata per il loro numero -1 in caso di configurazione standard, o numero -2 quando si abilita la doppia protezione. Utilizzando hard disk di capacità differente tra di loro lo spazio complessivo si riduce, ma in misura ben inferiore a quanto avverrebbe con una configurazione Raid: in quest'ultimo caso infatti la capacità complessiva sarebbe sempre limitata da quella dell'hard disk più piccolo, con le altre unità che verrebbero utilizzate solo per lo spazio a disposizione dell'hard disk più piccolo sprecando completamente la capacità addizionale.

L'utilizzo di Drobo 5N è molto semplice e alla portata anche dell'utente poco esperto: come abbiamo visto la configurazione dell'unità e l'inizializzazione degli hard disk richiede solo l'installazione del software Drobo Dashboard sul proprio computer e l'inserimento degli hard disk, scegliendo tra i modelli e le capacità che si hanno a disposizione con un numero minimo pari a due. All'interno di una rete locale l'unità viene identificata dalle periferiche collegate in modo identico a quanto avvenga con un NAS, ferma restando la possibilità di collegare in modo diretto Drobo 5N al nostro PC con un cavo ethernet: in questo caso tuttavia è consigliabile servirsi di un modello Drobo della serie DAS, abbinato a interfaccia USB 3.0 oppure Thunderbolt a seconda del tipo di computer ad esso sia collegato.

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Le prestazioni di Drobo 5N sono speculari a quelle di un NAS con configurazione hardware comparabile: la velocità di trasferimento dei dati è tale da avvicinarsi a quella massima dell'interfaccia gigabit ethernet utilizzata per il suo collegamento alla rete e in generale per operazioni di backup e condivisione di dati non si avverte un rallentamento nelle operazioni dovuto alle caratteristiche del NAS o alla sua interfaccia. L'inserimento di una unità SSD permette di velocizzare l'accesso ai dati, più evidente nella lettura e scrittura di piccoli pacchetti di informazioni: è da segnalare come Drobo abbia predisposto uno slot M.2 per unità SSD evitando che uno degli slot per hard disk venga occupato per questo tipo di compiti sottraendo capacità di storage complessiva al dispositivo. L'azienda fornisce sul proprio sito web una lista degli SSD M.2 che possono venir utilizzati in quanto certificati: rimandiamo a questa pagina e a quest'altra pagina per gli approfondimenti.

L'inserimento di una unità SSD permette di velocizzare l'accesso ai dati, più evidente nella lettura e scrittura di piccoli pacchetti di informazioni

Cosa succede se un disco funzionante viene rimosso da Drobo? L'unità continua ad operare correttamente ed è possibile accedere ai dati ma sarà necessario ripristinarne l'integrità aggiungendo un nuovo hard disk in sostituzione di quello rimosso. Il sistema avvia la procedura di data protection, operando sugli hard disk rimanenti così da eseguire una verifica dei dati; una volta aggiunto un hard disk al posto di quello rimosso Drobo procede con la sua aggiunta alla configurazione di storage procedendo all'aggiornamento dei dati su tutti gli hard disk. L'intera procedura è completamente automatizzata e cosa sia possibile fare e non fare con i vari hard disk è chiaramente indicato dal colore dei led oltre che riportato dal pannello di Drobo Dashboard.

Mantenendo spenta l'unità abbiamo provato a cambiare posizione a due hard disk: riacceso Drobo 5N nulla cambia in quanto il dispositivo riconosce immediatamente la differente posizione degli hard disk adattandosi di conseguenza e rendendo da subito accessibili i dati.

Drobo 5N è un NAS indicato in modo particolare per quegli utenti, tanto consumer come professional, che ricercano una soluzione di storage compatta ma espandibile che sia facilmente configurabile. Viene da riassumere come il funzionamento di questa unità sia estremamente intuitivo: in molti casi è sufficiente seguire le indicazioni fornite dai led posizionati accanto agli hard disk per assicurare il funzionamento corretto, anche quando si verificano problemi con un hard disk e sia necessario intervenire a sostituirlo.

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La tecnologia BeyondRaid opera in modo altrettanto semplice ed efficace: permette di sfruttare al meglio configurazioni che vedano hard disk di differente capacità utilizzati senza le tipiche limitazioni di configurazione delle tradizionali soluzioni NAS basate su una delle tecnologie Raid. Da apprezzare quindi la possibilità di utilizzare hard disk di dimensioni e produttore differenti, per quanto riteniamo che l'approccio preferibile sia quello di installare hard disk della medesima capacità ove questo sia possibile.

Drobo 5N viene proposto in vendita nel mercato italiano ad un listino di circa 549,00€ IVA inclusa, cifra allineata a quanto richiesto per NAS dalla simile capacità di espansione; in questo periodo di debutto ufficiale nel mercato italiano Drobo 5N è offerto in promozione a 499,00€ IVA inclusa.

52 Commenti
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Davis504 Ottobre 2016, 12:49 #1

le configurazioni raid JBOD ci sono da decenni...

perche' si sono avventurati in configurazioni avventurose di questo tipo?

Qualche pazzo vuol fare un raid 0 con hdd differenti in capacita' e prestazioni?
Cfranco04 Ottobre 2016, 12:53 #2
Il problema grosso di questi NAS è che quando si rompono ( e lo fanno piuttosto frequentemente ) recuperare i dati è impossibile a meno di comprare un' altra unità, hanno perfino coniato il termine "Drobo death spiral" appositamente per descrivere la situazione.
Non affiderei mai dei dati importanti a una soluzione proprietaria che mi permette l' accesso solo attraverso un' unità di quella marca
Bestio04 Ottobre 2016, 13:04 #3
Prezzo? Sto aspettando un po un NAS da almeno 6 dischi (ma 5 potrei farmeli bastare) economico per utilizzo casalingo con cui fare un Raid5.
demon7704 Ottobre 2016, 13:13 #4
Originariamente inviato da: Cfranco
Il problema grosso di questi NAS è che quando si rompono ( e lo fanno piuttosto frequentemente ) recuperare i dati è impossibile a meno di comprare un' altra unità, hanno perfino coniato il termine "Drobo death spiral" appositamente per descrivere la situazione.
Non affiderei mai dei dati importanti a una soluzione proprietaria che mi permette l' accesso solo attraverso un' unità di quella marca


Quoto.
Preferisco di gran lunga un buon nas tradizionale.
andbad04 Ottobre 2016, 13:37 #5
Originariamente inviato da: Cfranco
Il problema grosso di questi NAS è che quando si rompono ( e lo fanno piuttosto frequentemente ) recuperare i dati è impossibile a meno di comprare un' altra unità, hanno perfino coniato il termine "Drobo death spiral" appositamente per descrivere la situazione.
Non affiderei mai dei dati importanti a una soluzione proprietaria che mi permette l' accesso solo attraverso un' unità di quella marca


Riquoto. Con un decimo dei soldi si mette su un NAS con tecnologia open e prestazioni più che decenti. E, cosa più importante, con dati accessibili anche se il NAS salta.
Vero, magari c'è da perderci un po' di tempo nella configurazione, ma non è nulla di esasperato (e ci sono distro fatte apposta che rendono il compito elementare).

By(t)e
Opteranium04 Ottobre 2016, 13:50 #6
come lo vedete openmediavault e raspberry pi3 per un nas casalingo?
smanet04 Ottobre 2016, 14:08 #7
Originariamente inviato da: Cfranco
Il problema grosso di questi NAS è che quando si rompono ( e lo fanno piuttosto frequentemente ) recuperare i dati è impossibile a meno di comprare un' altra unità, hanno perfino coniato il termine "Drobo death spiral" appositamente per descrivere la situazione.
Non affiderei mai dei dati importanti a una soluzione proprietaria che mi permette l' accesso solo attraverso un' unità di quella marca


Accidenti: https://youtu.be/VdEpS1LvTkE


Originariamente inviato da: Bestio
Prezzo? Sto aspettando un po un NAS da almeno 6 dischi (ma 5 potrei farmeli bastare) economico per utilizzo casalingo con cui fare un Raid5.


Se fai solo storage, con hw standard puoi fare belle cose. Perchè RAID5? Sprechi un sacco di spazio...!

Originariamente inviato da: Opteranium
come lo vedete openmediavault e raspberry pi3 per un nas casalingo?


Una ciabatta. Quanti dischi?
-=MirO=-04 Ottobre 2016, 14:28 #8
Originariamente inviato da: Opteranium
come lo vedete openmediavault e raspberry pi3 per un nas casalingo?


Io consiglio piuttosto un MicroServer HP ProLiant Gen8 con OpenMadiaVault ...
Ne ho uno da un anno, acceso di continuo e lo trovo perfetto!
La soluzione con Pi3 è certo più economica, ma se poi vai a prendere un box per HD (da 4-5 dischi) non è che alla fine costi molto meno!

Io ho preso la versione con Celeron e per uno uso NAS evoluto va più che bene. Se servisse più potenza, si può mettere il modello XEON LW anche in seguito (a patto di trovarlo, non è comunissimo).
Gli ho messo 8 GB di RAM per far girare anche qualche VM (su VirtualBox), ma per OMV basterebbero 4 GB alla grande.

L'unica cosa un po' delicata è la scelta dell'HD su cui mettere OMV: OMV occupa TUTTO il disco in cui viene installato, per cui o si sacrifica un disco (si può ripartizionare dopo, ma una parte va comunque al SO, e il SO in RAID non è così utile ...) oppure si usa un disco SSD (scelta ovviamente migliore) montato sulla porta ODD e fisicamente al posto del CD. Peccato che il server non possa fare Boot sulla porta ODD, per cui sei costretto a mettere un dispositivo USB di boot (io ho messo una chiavetta vecchissima sulla porta USB interna) come dispositivo di Boot, e da lì tramite bootloader partire sul SO sull'SSD.
Non proprio del tutto immediato, ma si trovano in Internet molte buone guide.
Io ho messo un disco SSD da 120 GB, ma ne basterebbe abbondantemente uno da 16 per OMV (al momento OMV mi occupa 4 GB). Solo che quelli da 16 costano abbastanza poco di meno e sono tecnologicamente vecchi. Una volta fatta l'installazione, ho ripartizionato lasciando ad OMV 25 GB (per stare sul sicuro) e lasciando il resto come storage che richiede velocità (piccole VM WindowsXP e Linux con GUI + librerie di programmi)

Spesa (dall'Amazzonia):
Server 250 Euro
RAM 4 GB ECC 39 Euro
SSD 120 GB 45 Euro
a cui vanno aggiunti un paio di cavi che trovi indicati nelle guide (adattatori alimentazione Floppy-SSD e cavo SATA ODD-SSD) che costano insieme una decina di euro circa

Per di più il Server supporta ance Esxi, quindi ideale per mettere macchine Virtuali. Con il Celeron è sconsigliato (mancano le istruzioni per l'accesso diretto alla CPU da parte di Esxi stesso) e anche OMV sconsiglia di essere installato come VM. Ma l'HW lo supporta e con sumplice upgrade di CPU diventa davvero un serverino interessante!
Wonder04 Ottobre 2016, 14:40 #9
Tutte cose già visto con gli storage pool della QNAP...
Ma non mi sembra abbiate fatto un articolo ad hoc.

Originariamente inviato da: Cfranco
Il problema grosso di questi NAS è che quando si rompono ( e lo fanno piuttosto frequentemente ) recuperare i dati è impossibile a meno di comprare un' altra unità, hanno perfino coniato il termine "Drobo death spiral" appositamente per descrivere la situazione.
Non affiderei mai dei dati importanti a una soluzione proprietaria che mi permette l' accesso solo attraverso un' unità di quella marca

Veramente la soluzione c'è sempre stata, si chiama backup. Io ho un NAS ma è backuppato su altri dischi (in NTFS così li leggo da PC Windows), è backuppato una seconda volta su un disco molto capiente che ho messo a casa dei miei genitori ed è backuppato una terza volta in cloud su Hubic.
In quanto al fatto di recuperare i dati da ext3/4 si tratta di ricreare il volume logico e poi leggerlo anche con Windows con gli appositi driver per leggere ext.
Se NON sei per una soluzione propietaria, da come leggo, allora devi poi avere tutte le conoscenze per fare backup e restore e disaster recovery
Opteranium04 Ottobre 2016, 14:48 #10
Originariamente inviato da: smanet
Una ciabatta. Quanti dischi?

Un disco scherzi a parte, forse definirlo nas è troppo nobile. Diciamo server domestico su cui tenere una copia dei dati a disposizione per la rete di casa e accessibile anche dall'esterno in stile dropbox (magari usando roba tipo owncloud o seafile).
Penso che un rasp possa andare bene, minima spesa massima resa, no?

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