SSD OCZ Vector 256GB, la forza nel controller Barefoot 3
OCZ arriva sul mercato con un prodotto maturo, frutto degli investimenti fatti per puntare tutto sul settore SSD. OCZ Vector è ciò che nasce da questo duro lavoro, che farà felice ben più di un appassionato grazie a prestazioni molto elevate e ad un controller che non mostra cedimenti
di Alessandro Bordin pubblicato il 13 Dicembre 2012 nel canale StorageOCZ
Iometer test
Abbiamo scelto di analizzare il comportamento prestazionale in differenti scenari utilizzando Iometer test. In particolare abbiamo preso in esame la lettura sequenziale, impostando quindi il 100% di letture 100% sequenziali. Questo test ha richiesto un'impostazione abbastanza complessa dei pattern di utilizzo, in quanto abbiamo chiesto a Iometer di eseguire run differenti con pacchetti di 512B, 4k, 16K, 128K, 512K, 1M e 2M, ognuna delle quali con differenti queue lenght: 1, 2, 4, 8, 16 e 32. Ogni singolo disco analizzato in lettura sequenziale è stato quindi sottoposto a misurazioni in 42 scenari differenti, di cui riproponiamo un sunto (pacchetti da 512B, 4k, 128K, 512K, 1M e 2M queue lenght da 1, 8 e 32).
Abbiamo inserito nella nostra comparativa solo modelli compatibili con l'interfaccia SATA III. I valori ottenuti dall'unità OCZ Vector, con scenari a singola queue, non sono così elevati come alcuni della concorrenza, anche se occorre considerare che gli scenari a singola queue, nell'utilizzo normale, sono veramente pochi.
Portando a 8 e 32 il numero di queue torniamo a vedere i numeri che hanno entusiasmato nei test precedenti. Come già spiegato in altri articoli simili, la bandwidth viene saturata da più operazioni in contemporanea e non una a una come nello scenario a singola queue. OCZ Vector si dimostra una ottima unità, con valori che si spingono fino a 531MB al secondo.
Il valore massimo di oltre 70000 IOPS, pur distante dai 100000 dichiarati, è decisamente elevato. Si noti però come modelli diversi operino in maniera differente a seconda del carico. OCZ Vector offre il meglio quando è messo sotto stress, mentre altri modelli risultano più performanti con un carico minore, andando in crisi quando questo aumenta. Sono scelte, sebbene poco percettibili nell'utilizzo di tutti i giorni.