Revodrive contro Revodrive X2, SSD OCZ in test

Revodrive contro Revodrive X2, SSD OCZ in test

Analisi comparativa fra le unità OCZ Revodrive e Revodrive X2, per capire se il raddoppio della componentistica offre quanto promette. Oltre a questo, la comparativa si arricchisce di un SSD da 2,5 pollici che sfrutta il medesimo controller, SandForce SF-1200, utilizzato in configurazione multipla negli OCZ Revodrive

di pubblicato il nel canale Storage
OCZ
 

OCZ RevoDrive e RevoDrive X2

I modelli OCZ RevoDrive si presentano nella veste di scheda PCI-Express, dotati di connettore fisico x4. Siamo dunque di fronte a una soluzione anomala, che non passa per i classici connettori Serial ATA. OCZ ha realizzato queste unità per gli utenti più esigenti in ambito home, come i gamers che non vogliono compromessi, oppure per l'utilizzo in ambito server.

Concettualmente siamo di fronte a qualcosa che ricorda molto i vecchi controller RAID, sebbene in questo caso siano presenti sulla scheda anche i supporti fisici di storage. Analizzando più in profondità la logica di gestione, occorre fare delle premesse. I normali dischi SATA da 2,5 pollici sono di fatto realizzati "configurando" in RAID 0 i singoli chip memoria, con un numero di linee differenti a seconda del modello. A gestire tutto provvede un controller, a sua volta in grado di dialogare con il chip che gestirà il flusso finale da e verso il cavo fisico SATA.

Nel caso dei RevoDrive la situazione si complica. Oltre al già nominato collegamento "occulto" in RAID 0 dei chip memoria, troviamo una ulteriore aggregazione dei differenti stack di memoria, presenti in numero di 2 sul modello RevoDrive, ben 4 invece sui modelli RevoDrive X2. Per spiegarci meglio, sui modelli RevoDrive troviamo 2 controller SandForce serie 1200, ognuno impegnato a tenere a bada due differenti blocchi di memoria. Questi due stack convergono poi in un'unica catena RAID 0, gestita da un altro controller di casa Silicon Image.


Particolare dei 4 controller SandForce 1200 su RevoDrive X2

Con RevoDrive X2 la situazione si ripropone, questa volta però con 4 stack e 4 controller, sempre SandForce 1200. Ecco spiegato il motivo per cui queste unità raggiungono prestazioni dichiarate ben superiori ai modelli tradizionali da 2,5 pollici. Una vera e propria cascata di catene RAID 0 convergono su un unico controller, che smisterà poi le operazioni di I/O sul bus PCI-Express, scelto per non avere problemi di bandwidth. Viste le prestazioni dichiarate, che superano i 700MB al secondo in lettura, dichiarati, appare chiaro che non solo l'interfaccia Serial ATA 3Gbps sarebbe stata inadeguata, ma anche quella a 6Gbps avrebbe costituito un collo di bottiglia.

 
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