Solid state drive, valida alternativa?

Solid state drive, valida alternativa?

Con questo articolo andiamo ad evidenziare alcuni elementi caratteristici delle unità a stato solido: se elementi come la velocità di trasferimento dati e il tempo di risposta sono oramai vantaggi assodati rispetto agli hard disk tradizionali, ancora poco chiaro è il comportamento di tali dispositivi nell'utilizzo prolungato nel tempo

di pubblicato il nel canale Storage
 

...e lo strano caso del toolBox di Intel

Parallelamente a TRIM, Intel propone sul proprio sito e sottoforma di utility freeware un software che prende il nome di toolBox. Per tutti gli interessati, l'applicazione è scaricabile a questo indirizzo. Tra le numerose funzioni di diagnostica e monitorizzazione dei dispositivi SSD (a patto che siano ovviamente Intel, altrimenti toolBox non funziona) spunta quella denominata SSD Optimizer. Cosa fa tale funzione? Per spiegarlo riportiamo un passo della guida in PDF di toolBox redatta da Intel stessa:

"Select Intel SSD Optimizer to remove deleted data files from the NAND Flash management blocks on the SSD. This drive management tool helps the Intel SSD retain its out-of-box performance by utilizing the ATA Data Set Management Commands. When files are deleted by the user, the operating system marks them for deletion, but does not immediately physically erase them. Since the SSD does not know which files are deleted, it still thinks all its files contain valid data. This situation causes the SSD to continue managing the deleted files in addition to the valid data in the drive. By running the Intel SSD Optimizer, the tool identifies which files the user deleted and communicates that information to the SSD. This notification allows the SSD to clean up".

Per i meno avvezzi alla lingua inglese, proponiamo un piccolo riassunto: "La funzione Intel SSD Optimizer serve per rimuovere i dati cancellati dai blocchi dell'SSD. Questa gestione dell'unità a stato solido consente di mantenere le prestazioni uguali a quelle originali del prodotto, utilizzando l'ATA Data Set management command. Quando i file sono cancellati dall'utente, infatti, il sistema operativo li marca come cancellati ma non li cancella fisicamente: dato che l'SSD non sa quali file siano cancellati e quali no, questa situazione rallenta le operazioni, costringendo l'unità a gestire sia i file cancellati sia quelli validi. Intel SSD Optimizer riconosce quali file sono stati cancellati, li comunica al disco, e vengono cancellati. Questa semplice operazione consente all'unità SSD di ripulirsi". In altre parole, la stessa operazione che, almeno teoricamente, TRIM dovrebbe effettuare.

Procediamo così all'operazione di SSD Optimizer, attraverso il tutorial guidato offerto dal ToolBox di Intel: la procedura impiega pochissimi secondi, al termine dei quali, secondo l'applicazione, il disco è stato ottimizzato. Possiamo ora andare ad analizzare il comportamento prestazionale dell'unità in seguito a tale ottimizzazione. Prima di procedere ricordiamo che lo stato del disco, prima dell'ottimizzazione, era lo stesso che abbiamo riportato nella pagina precedente e cioè con il 25% della capienza totale prima scritta con dati casuali e successivamente cancellati.

In questo caso i grafici non mostrano alcun calo prestazionale in corrispondenza di quel 25% di celle che erano state in precedenza scritte e successivamente cancellate. A differenza di quanto notato nella pagina precedente il tool di Intel è in grado di ridurre, e in modo sensibile, il problema legato al decremento prestazionale delle celle su cui sono stati scritti dati e successivamente cancellati. Riuscire a trovare una spiegazione logica, in questo senso, è meno semplice: l'applicazione di Intel è ovviamente un tool sviluppato appositamente per questo compito, mentre Windows è un sistema operativo che deve coordinare il funzionamento di tutto il PC, TRIM potrebbe quindi essere implementato in modo meno efficace. Si rende però importante sottolineare un aspetto: TRIM è una funzione che ha senso se applicata in modo invisibile all'utente che, una volta cancellati i dati, si aspetta che vengano rimossi dall'unità se non nell'immediato almeno prima che questi vadano ad intaccare le prestazioni del disco. L'applicazione di Intel riesce nell'intento ma richiede una partecipazione attiva da parte dell'utente, lanciando la funzione di TRIM in modo manuale.

 
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