Confronto tra masterizzatori: Yamaha CDRW6416SZ vs Ricoh MP7060A
In queste pagine sono analizzati, in comparazione, due masterizzatori di produttori differenti, rispettivamente Yamaha e Ricoh, dotati di meccaniche riscrivibili dalle caratteristiche velocistiche simili.
di Paolo Corsini pubblicato il 22 Novembre 1999 nel canale StorageRicoh
Introduzione
Il masterizzatore sta diventando un
accessorio sempre più spesso inserito all'interno di una configurazione sin dal primo
acquisto; questo fenomeno è spiegabile sia con la comodità di poter creare propri
CD-Rom, contenenti quello che si preferisce, sia per la necessità di effettuare copie di
backup delle proprie applicazioni e dei propri file di lavoro per maggiore sicurezza dei
dati.
I CD-Rom sono supporti memorizzabili sono una volta; il costo ridotto raggiunto dai
supporti memorizzabili fa si che questo non rappresenti un problema ma la diffusione di
unità riscrivibili, capaci cioè di incidere oltre ai tradizionali CD-R anche i CD-RW (CD
Rewritable), permette di superare questo limite e di utilizzare un singolo CD-RW come
supporto di backup (ad esempio, per salvare al termine di ogni giornata i propri lavori
e/o file importanti). Attualmente la maggioranza dei masterizzatori in commercio è basata
su meccanica riscrivibile.
Il secondo aspetto da analizzare nella valutazione di un CD-Rom è il tipo di interfaccia
di collegamento utilizzata, che può essere EIDE oppure SCSI. La prima ha dalla sua la
diffusione (pressoché tutte le motherboard in commercio hanno almeno due canali EIDE, ai
quali è possibile collegare fino ad un massimo di 4 unità contemporaneamente) e il costo
inferiore (i masterizzatori con interfaccia EIDE hanno un prezzo d'acquisto in genere
leggermente inferiore agli stessi modelli dotati di interfaccia SCSI, non richiedendo
oltretutto un controller esterno per funzionare). L'interfaccia SCSI è, d'altra parte,
più "professionale", nel senso che ad un controller SCSI è possibile
connettere un numero maggiore di periferiche e risulta essere molto più indipendente dal
sistema di quanto non sia quella EIDE: in altre parole, è più difficile (almeno in
teoria, all'atto pratico intervengono numerosi altri fattori) che utilizzando
l'interfaccia SCSI si incappi in errori di buffer underrun durante la masterizzazione,
soprattutto se contemporaneamente si utilizza il sistema per altre operazioni non troppo
esigenti in termini di risorse di sistema (web browsing, word processing e simili, non di
certo giochi 3D).
In queste pagine sono analizzati, in comparazione, due masterizzatori di produttori differenti, rispettivamente Yamaha e Ricoh, dotati di meccaniche riscrivibili dalle caratteristiche velocistiche simili (velocità massima di scrittura pari a 6x, in riscrittura di 4x e in lettura di 16x per lo Yamaha e di 24x per il Ricoh). I modelli sono lo Yamaha CDRW6416SZ, con interfaccia SCSI, e il Ricoh MP7060A, con interfaccia EIDE.