SSD e dischi tradizionali: test, differenze e sorprese

SSD e dischi tradizionali: test, differenze e sorprese

Sempre più Solid State Drive nei listini dei produttori, talvolta con prezzi decisamente inferiori ad altre unità apparentemente simili. Con questo articolo analizziamo le prestazioni di alcuni modelli, a confronto con una unità da 2,5 pollici tradionale, oltre a cogliere l'occasione per fare luce su un settore dove è sempre più facile fare confusione

di pubblicato il nel canale Storage
 

Copia di file

Prendere in considerazione il solo boot sarebbe però riduttivo e ne emergerebbe un quadro incompleto e fuorviante. Abbiamo condotto quindi un test di lettura-scrittura contemporanea, copiando una cartella da 9,19GB contenente più di mille file di differente tipo e dimensione.

Il test non è stato condotto spostando la cartella da un disco ad un altro, poiché così avremmo introdotto troppe variabili. Pensando per esempio di spostare la cartella dall'unità Intel a quella Super Talent, avremmo ottenuto un risultato del tutto condizionato dalla velocità di scrittura di quest'ultima unità. Non avrebbe avuto senso nemmeno spostare la cartella sullo stesso disco da una posizione ad un'altra, poiché di regola quando si effettua questa operazione a cambiare è l'allocazione, senza alcun trasferimento fisico dei dati. Abbiamo risolto creando su tutti i dischi una partizione da circa 20GB, spostando la cartella dalla partizione primaria a quella creata ad hoc.

In questo modo si ha la certezza che la cartella venga fisicamente ricreata nella partizione nuova, oltre ad essere altrettanto verificato che i tempi necessari allo spostamento sono interamente imputabili al singolo disco e non dipendente da altre unità. Dimensioni su disco della cartella: 9871884288 byte. Per la media di trasferimento abbiamo trasformato questo valore in MB (dividendolo per 1024 ottendo i KB, poi ancora per 1024 per avere i MB), dividendo poi il tutto per il tempo in secondi.

Disco utilizzato Tempo per la copia Media MB/s
SSD Intel X-25M 80GB 2:58 52,89
SSD Team Group Combo SATA II 128GB 5:42 27,52
Seagate Barracuda 7200.10 250GB 7:43 20,33
Western Digital WD3200BEKT 320GB 8:13 19,09
SSD Super Talent 60GB 16:48 9,33

I risultati ottenuti mostrano uno scenario decisamente differente rispetto a quanto visto coinvolgendo la sola lettura dati da disco. Lo scenario è particolare, in quanto la stessa unità disco è chiamata contemporaneamente a leggere e scrivere dati, situazione che può grossolanamente ricordare quanto avviene in situazioni di lavoro. Immaginiamo ad esempio di effettuare delle modifiche ad un'immagine utilizzando un software di fotoritocco. Per ogni modifica il programma utilizzato crea una cache che permette di tornare indietro più più passi, salvando temporaneamente i dati su disco. Chi ha modo di lavorare spesso in questo scenario, saprà che i file temporanei raggiungono in fretta valori di GB.

Riusciamo in questo caso a capire perché i Solid State Drive non possono fornire una risposta certa a problemi certi, a meno di non utilizzare unità molto costose. La media di trasferimento, che ricordiamo essere un test molto grossolano per simulare letture e scritture contemporanee, mostra in modo evidente come l'unità più costosa e performante, Intel X-25M, possa garantire evidenti benefici. Con l'unità Tema Group Combo SATA II abbiamo sì dei benefici, ma non certo in misura da fare gridare al miracolo, prendendo sempre a riferimento l'unità Western Digital con meccanica tradizionale.

Osserviamo i risultati dell'unità Super Talent, che in fase di boot aveva distanziato nettamente il disco Western Digital: se ne deduce che in un utilizzo dove la scrittura ha un ruolo determinante, con buona probabilità questo SSD porterebbe ad un peggioramento delle prestazioni rispetto al disco Western Digital, proprio per la lentezza con cui scrive dati e per evidenti limiti di contoller.

Ecco un quadro interessante ma scoraggiante allo stesso tempo. Un sistema con SSD è più veloce? Sì e no allo stesso tempo, poiché tutto dipende da quale SSD si utilizza e non è per nulla vero che i tempi di accesso più rapidi siano da soli garanzia di prestazioni più elevate. Non abbiamo preso in considerazione in questo articolo i test I/Ometer, per concentrarci maggiormente sulla pratica. Seguiranno comunque articoli che prenderanno in considerazione tutti i test e gli aspetti comunemente trattati.

 
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