Gigabyte G1.Assassin: socket 1366 LGA per il gamer

Gigabyte G1.Assassin: socket 1366 LGA per il gamer

Supporto a configurazioni multi GPU di tipo avanzato e costruzione molto curata: questi i punti di forza della scheda G1.Assassin di Gigabyte, proposta socket 1366 LGA top di gamma della serie G1.Killer destinata al videogiocatore più esigente.

di pubblicato il nel canale Schede Madri e chipset
Gigabyte
 

Bios

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Gigabyte ha scelto di utilizzare un tradizionale bios Award per la scheda G1.Assassin, come possiamo notare chiaramente dalle immagini. La struttura è quella classica: le opzioni sono divise in sottomenu in funzione della tipologia di interventi che mettono in atto; non manca inoltre una pagina riassuntiva che delinea le specifiche di funzionamento istantanee del sistema. Nel caso della schermata proposta si tratta di un processore Core i7 990X con frequenza di clock di 3,47 GHz e tecnologia Turbo Boost attivata, abbinato a 3 moduli memoria DDR3 da 2 Gbytes di capacità ciascuno con frequenza di clcok di 1.600 MHz e timings 9-9-9-24 1T.

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Il menu MB Intelligent Tweaker (M.I.T.) permette di avere accesso alle varie opzioni per l'overclocking e il controllo di memoria, processore e chipset; la suddivisione dei differenti campi è nuovamente tradizionale, in tutto e per tutto simile a quanto già abbiamo avuto modo di vedere in altre schede madri basate su chipset Intel X58.

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In questa schermata vengono raccolte le principali opzioni di controllo di processore e memoria. La frequenza di base clock può essere selezionata manualmente da un minimo di 100 MHz sino ad un massimo di 600 MHz, fermo restando il valore di default pari a 133 MHz. Il moltiplicatore di frequenza della memoria DDR3 può essere selezionato sino ad un massimo di 18x, impostazione alla quale corrisponde una frequenza di clock di 2.400 MHz con base clock fisso a 133 MHz; non mancano ovviamente anche controlli sulla frequenza della componente Uncore della CPU, oltre più in generale sul moltiplicatore di frequenza.

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La gestione della memoria DDR3 segue quanto abbiamo avuto già modo di vedere con altre schede madri: oltre al moltiplicatore di frequenza è possibile modificare manualmente tutti i timings, quelli principali come quelli secondari, alla ricerca delle massime prestazioni velocistiche possibili.

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Tradizionali anche i controlli delle tensioni di alimentazione, sui quali è possibile intervenire con i seguenti valori:

  • CPU Vcore: da 0,5V a 1,9V a passi di 0,00625V;
  • QPI/VTT Voltage: da 1,075V a 2,015V a passi di 0,02V;
  • CPU PLL: da 1,3V a 2,52V a passi di 0,02V;
  • PCI-E: da 1V a 2,140V a passi di 0,02V;
  • QPI PLL: da 0,8V a 1,6V a passi di 0,02V;
  • IOH Core da 0,920V a 2,380V a passi di 0,02V;
  • ICH I/O: da 1,05V a 2,3V a passi di 0,02V;
  • ICH Core: da 1,3V a 2,6V a passi di 0,02V;
  • DRAM Voltage: da 0,53V a 1,235V a passi di 0,2V e 0,15V;
  • DRAM termination: da 0,53V a 1,235V a passi di 0,2V e 0,15V.

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Ultimo pannello è quello di hardware monitoring, grazie al quale poter tenere sotto controllo le principali tensioni di alimentazione, la velocità di rotazione delle 5 ventole di raffreddamento tachimetriche eventualmente collegate al sistema oltre alle temperature di funzionamento del processore e del sistema.

 
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