Android festeggia il nono compleanno: uno sguardo al passato

Android festeggia il nono compleanno: uno sguardo al passato

Android arriva al nono compleanno: la piattaforma nata dall'iniziativa di Andy Rubin è nel frattempo giunta alla versione 8.0, ha conquistato la maggioranza del mercato mondiale ed è quella più utilizzata dai produttori. Uno sguardo agli ultimi nove anni dell'evoluzione di Android tramite le novità introdotte nelle varie versioni del sistema operativo

di pubblicato il nel canale Sistemi Operativi
AndroidGoogle
 

Android ha da poco spento la nona candelina: era il 23 settembre 2008 quando Google lanciava il suo sistema operativo per smartphone, ora diventato realtà dominante sul mercato e in continua crescita a scapito dei concorrenti.

Android nasce nella sua forma attuale (o quasi) nove anni fa, a bordo dell'HTC Dream (noto anche come T-Mobile G1). Nato come sistema operativo per fotocamere grazie ad Andy Rubin, Android viene acquisito da Google che lo sfrutta per creare un sistema operativo per smartphone.

La rivoluzione degli smartphone moderni prende il via un anno prima, con il lancio del primo iPhone. Proprio con questo avversario deve fare i conti Android, che invece era pensato per competere con BlackBerry e - soprattutto - con Windows Mobile.

Google intuì il potenziale di iPhone, riprogettando Android per adeguarsi al nuovo standard. Il nuovo sistema operativo era dotato di una sorta di desktop, con un cassetto delle applicazioni che si poteva estrarre dal lato inferiore dello schermo e la possibilità di collocare diversi oggetti (chiamati widget) per accedere velocemente alle informazioni.

Il 23 settembre 2008 nasce Android, il suo antenato è un sistema operativo per fotocamere

La prima versione, rilasciata il 23 settembre, contava già sull'Android Market, negozio di applicazioni che permetteva di scaricare da una fonte unica e affidabile le applicazioni da installare (una differenza sostanziale rispetto a Palm OS, ad esempio). Gran parte della suite di applicazioni Google era già presente, con Gmail e Calendar tra i nomi più noti.

Nel febbraio 2009 arriva la versione 1.1, che porta novità minori per l'utenza. Ad aprile arriva Android 1.5 Cupcake, che porta con sé il supporto alle tastiere sviluppate da terzi e la possibilità di fare il copia e incolla. Dopo meno di sei mesi, nel settembre 2009, viene rilasciato Android 1.6: tra le altre cose viene introdotto il supporto alle VPN e alla risoluzione WVGA (800 x 480), che rimarrà la risoluzione dominante fino al 2010.

Alla fine di ottobre del 2009 fa il suo esordio Android 2.0 Eclair. Il supporto al Bluetooth 2.1, a Microsoft Exchange, alla ricerca tra gli SMS, al flash della fotocamera e ai live wallpaper aggiunge ulteriori funzionalità e capacità al sistema. A gennaio del 2010 viene presentato Android 2.1 Eclair, di fatto versione minore del sistema che non porta grandi novità ma segna l'arrivo del Nexus One.

Una novità particolarmente interessante, ovvero la dock con due applicazioni selezionabili velocemente, arriva con Android 2.2 Froyo. Questa versione include il supporto alle notifiche push, al tethering via USB o WiFi, ad Adobe Flash e alla disattivazione della connettività dati.

Android 2.3 Gingerbread fa il suo esordio in contemporanea con il Nexus S. Troviamo, tra le altre cose, il supporto a NFC e il passaggio a ext4 come file system predefinito per il sistema.

Una nuova rivoluzione in termini di interfaccia grafica arriva con Android 3.x Honeycomb, che viene lanciato nel 2011. Si tratta della prima volta che Google fa uso del linguaggio grafico Holo, ispirato a Tron nei suoi colori al neon che fanno contrasto con il nero di base. È il primo rilascio di Android a essere pensato per funzionare sui tablet e con il supporto esplicito ai processori multi-core.

Android 4.0 Ice Cream Sandwich vede lo sbarco di Holo anche sugli smartphone, con un ulteriore raffinamento dell'interfaccia grafica e l'imposizione di un modello grafico e di funzionalità che rimane molto vicino a quello tuttora impiegato. Arriva il supporto ai tasti software, di cui il Galaxy Nexus si fa il primo sostenitore. Questa versione è rivoluzionaria sotto più di un aspetto, in particolare per quanto riguarda l'interfaccia utente.

Le successive tre versioni, tutte sotto il nome Jelly Bean e indicate da un numero di versione tra 4.1 e 4.3, portano miglioramenti incrementali senza stravolgimenti, migliorando quanto messo in opera da Ice Cream Sandwich.

Android 4.4 KitKat vede il passaggio, nel 2013, da un'interfaccia scura a una più chiara, nonché l'arrivo - in via sperimentale - della virtual machine ART. È l'ultima versione a utilizzare Holo e ad essere più legata al "vecchio" Android da un punto di vista funzionale ed estetico.

Con Android 5.0 Lollipop si ha il passaggio al Material Design, linguaggio tutt'ora utilizzato. Arriva anche ART come unica virtual machine disponibile, in sostituzione della Dalvik precedentemente utilizzata. Questa è altresì la prima versione a supportare i processori a 64 bit - un fatto in realtà di poca rilevanza per le applicazioni scritte con linguaggio Java. Android 5.1 Lollipop vede arrivare il supporto ufficiale a più SIM.

Android 6.0 Marshmallow, lanciato nell'ottobre del 2015, vede l'arrivo del supporto nativo allo standard USB Type-C, ai lettori di impronte digitali, ai permessi da approvare singolarmente e alla ricerca contestuale nelle app.

L'anno dopo esordisce Android 7.0 Nougat, che aggiunge il supporto alla realtà virtuale (Daydream) alla piattaforma e un nuovo compilatore JIT che riduce del 75% i tempi di installazione delle app e ne riduce del 50% le dimensioni del codice compilato.

Con Android 8.0 Oreo arriviamo ai giorni nostri: la novità più grande è il fatto che Android si slega dalle personalizzazioni dei costruttori grazie a Project Treble, che rende più semplice aggiornare i dispositivi.

Android è ora il re del mercato e può essere eseguito su una quantità notevole di dispositivi

Da un sistema operativo pensato per le fotocamere si è passati a un sistema operativo che può essere eseguito su smartphone, tablet, lettori musicali portatili, dispositivi da collegare alle TV, console portatili, orologi (tramite Android Wear) e altro ancora. Le archietture supportate includono ARM, x86 e MIPS, segno della grande varietà di dispositivi presenti sul mercato.

La strada fatta dal sistema operativo di Google è molta e la competizione con il rivale iOS è sempre accesa, seppure Android abbia da tempo superato la piattaforma di Apple in termini di quote di mercato.

Non sono mancate le difficoltà, come durante la causa intentata da Oracle a Google (poi vinta da quest'ultima) per l'uso del linguaggio Java in Android, oppure le numerose cause tra Apple e i produttori di dispositivi Android, o gli scontri con Microsoft.

L'ultimo pezzo del puzzle è stata l'acquisizione di una fetta di HTC da parte di Google, che vuole continuare lo sviluppo degli smartphone Pixel indipendentemente dalle sorti del produttore taiwanese. Il prossimo passo nell'evoluzione dell'ecosistema sarà la presentazione dei nuovi dispositivi a marchio Google durante la prossima settimana, il 4 ottobre.

3 Commenti
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Axios200630 Settembre 2017, 15:57 #1
Android, sistema operativo usato da oltre l'81,7% degli smartphone, tutta l'evoluzione in ben 16 foto. Wow!

iOS, usato solo dal 17,9% degli smartphone, appena 100 foto...
http://www.hwupgrade.it/news/apple/...ne-x_71182.html


Fonte: https://www.theverge.com/2017/2/16/...blackberry-2016
baronz30 Settembre 2017, 20:35 #2

Ok

Bell'articolo però il material design non è un linguaggio.
Slater9101 Ottobre 2017, 09:42 #3
Originariamente inviato da: baronz
Bell'articolo però il material design non è un linguaggio.


Ciao,
Il Material Design è un linguaggio di design: https://en.wikipedia.org/wiki/Material_Design
Lo sono anche Holo (Android 4.0 - 4.4), Metro (Windows Phone 7) e Neon (Windows 10).

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