Intel Centrino alla quarta generazione mobile

Intel Centrino alla quarta generazione mobile

Intel aggiorna la piattaforma mobile Centrino proponendo una nuova cpu, un chipset di ultima generazione e un modulo wireless con tecnologie MIMO. Tutti i componenti offrono rinnovate tecnologie di risparmio energetico e viene introdotta l'ormai nota tecnologia Intel Turbo Memory che verrà ulteriormente sviluppata in futuro

di , Fabio Boneschi pubblicato il nel canale Portatili
Intel
 

Intel Turbo Memory, pen drive e dischi ibridi

Intel Turbo Memory in ogni caso non è l'unica soluzione basata su memoria NAND Flash a promettere questi risultati, in quanto attualmente vi sono due alternative dalla logica di base identica. E' opportuno dunque capire se e in che misura Intel Turbo Memory può avvantaggiarsi dalle soluzioni alternative, costituite dalle pen drive e dai dischi cosiddetti ibridi, comuni hard disk ai quali viene aggiunto un piccolo quantitativo di memoria NAND Flash.

E' bene ricordare che con Microsoft Windows Vista una pen drive USB di sufficiente velocità può essere sfruttata per le medesime mansioni promesse da Turbo Memory, ovvero permettere l'archiviazione dei file più utilizzati dal sistema operativo per sfruttare il migliore seek time precedentemente menzionato delle memorie NAND Flash. La stessa funzionalità è garantita dai dischi rigidi ibridi, che iniziano proprio di questi tempi a fare la propria comparsa.

Intel fa notare, con buona probabilità a ragione, come il modulo Turbo Memory sia di fatto avvantaggiato rispetto alla soluzione su pen drive. Intel Turbo Memory sfrutta un'interfaccia di connessione con il PC di tipo PCI-Express, mentre qualsiasi pen drive vede per forza essere connessa alla porta USB che, per quanto in versione 2.0, mai potrà competere con PCI-Express in termini di bandwidth reale. A far pendere la bilancia dalla parte della soluzione Intel rispetto alla pen drive troviamo il consumo di quest'ultima, superiore di ben tre volte rispetto al modulo Turbo Memory. Con il modulo Intel inoltre non è previsto un intervento da parte dell'utente per collegare o scollegare la periferica come nel caso della pen drive.

Le differenze invece vengono praticamente annullate mettendo a confronto Turbo Memory con le potenzialità dei dischi ibridi, se non in termini di capienza, come vedremo. Annullati i problemi di interfaccia, così come tutti gli altri precedentemente citati, in quanto anche con dischi ibridi non è previsto l'intervento dell'utente ed il disco risulterà poco sfruttato anche nel caso di utilizzo della memoria NAND Flash presente sul disco stesso.

La scelta da parte di Intel di fornire il modulo in opzione trova fondamento proprio in quanto si crerebbe una sovrapposizione di funzionalità qualora i dischi rigidi ibridi diventassaro largamente diffusi. Intel quindi, se adottasse su ogni piattaforma Sant Rosa un modulo di memoria fontamentalmente inutile perché già presente nei dischi rigidi, potrebbe perdere numerose quote di mercato per via del prezzo sicuramente superiore a quello di chipset concorrenti.

Agli assemblatori dunque la scelta se utilizzare un chipset Santa Rosa con modulo Robson in abbinamento ad un disco rigido tradizionale od optare per la stessa piattaforma Intel senza modulo Robson, ma con un disco ibrido. Nelle soluzioni di fascia media e bassa in ogni caso sarà difficile trovare sia il modulo Robson che un disco ibrido, almeno inizialmente. Sarà l'evolversi del mercato a sancire la bontà dell'una o dell'altra soluzione.

La situazione attuale in ogni caso vede Intel primeggiare in termini di quantitativo messo a disposizione degli assemblatori, con moduli Turbo Memory da 512MB e 1 GB, contro i 256 MB e 512 MB dei modelli 2,5 pollici annunciati da Seagate di imminente rilascio sul mercato. Il prezzo indicato da Intel, per gli assemblatori, parla di un surplus che varia da 13 a 21 Dollari USA, a seconda dei quantitativi.

 
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