Netflix in Italia: basteranno le nostre connessioni internet?

Netflix in Italia: basteranno le nostre connessioni internet?

Secondo il parere tecnico di Neil Hunt, Chief Product Officer di Netflix, saranno in molti ad essere stupiti della fluidità del servizio. Abbiamo scambiato qualche parola proprio con lui nel corso dell'IFA di Berlino, che riportiamo in forma di riassunto in questo articolo

di pubblicato il nel canale Multimedia
Netflix
 

A ottobre arriva Netflix

Le origini di Netflix sono lontane, si parla del 1997 (coetanea di Hardware Upgrade), anno in cui Marc Randolph e Reed Hastings fondarono quella che all'epoca era un'azienda online per l'affitto di videocassette e dei primi DVD. Oggi l'azienda è di fatto sinonimo di streaming per contenuti video, tanto da contare oltre 50 milioni di iscrizioni al servizio, 35 dei quali nei soli Stati Uniti d'America.

Netflix però non è solo una questione a stelle e strisce, essendo presente anche in altre decine di paesi alcuni dei quali europei. L'annunciato approdo di Netflix anche in Italia a ottobre ha ovviamente acceso l'interesse degli appassionati del Belpaese, motivo per cui risulta interessante sapere qualcosa in più già prima del debutto. Quale occasione migliore se non avere notizie di prima mano da Neil Hunt, Chief Product Officer di Netflix? Abbiamo avuto l'occasione di incontrarlo a margine dell'IFA di Berlino, poco fuori dalle aree espositive della fiera, scoprendo alcune cose interessanti.

I punti di forza di Netflix, e gli appassionati lo sanno, hanno a che fare con la qualità del sevizio offerto, poiché sono molti gli accorgimenti tecnici adottati per garantire la massima qualità possibile e la continuità del flusso.  Neil Hunt ci ha infatti esposto l'enorme lavoro del suo staff (oltre 1200 persone) attive proprio sul fronte tecnico, per trovare il miglior compromesso possibile fra qualità dei contenuti e Mbit necessari.

Abbiamo ovviamente esposto alcune nostre perplessità dovute a problemi infrastrutturali dell'Italia, dove le connessioni non sono certo quelle degli USA, ma abbiamo ottenuto risposte rassicuranti in tal senso. Neil si dice convinto che saranno in molti a rimanere stupiti della qualità pur con una connessione non ritenuta all'altezza, e sicuramente le prove tecniche sul campo sono già state fatte da tempo. Uno speciale algoritmo analizza la banda disponibile, facendo una stima di quale sia il miglior compromesso fra risoluzione e fluidità, il tutto anche in base al dispositivo sul quale verranno visualizzati i contenuti Netflix.


Neil Hunt a Berlino durante il nostro incontro

Per fare un esempio: qualora si volesse vedere un film su un vecchio iPad 2 (1024x768 pixel), difficilmente si avranno problemi pur con una connessione basic, mentre lo stesso contenuto su una TV full HD avrà necessità di banda maggiori, sebbene l'algoritmo adattivo sia pensato per passare alla migliore risoluzione possibile senza interruzione. 

L'algoritmo è pensato per analizzare e apprendere quale sia il limite di flusso costante di Mbit della nostra connessione e non certo i picchi teorici, motivo per cui Mr. Hunt ha sottolineato come sia di gran lunga preferibile avere una linea nominalmente più bassa come picco massimo ma costante, piuttosto che una 20Mbit che ha medie di trasferimento sensibilmente più basse. Insomma, a livello tecnico tutto è pensato per non richiedere l'intervento umano nel selezionare la risoluzione e tutte quelle complicazioni tecniche non alla portata del grande pubblico da salotto. Lo scopo è quello di offrire un servizio che funzioni, con l'esperienza d'uso e la facilità di una comune televisione, con tutti i pregi dello streaming (si vede quello che si vuole quando si vuole).

I problemi però possono essere anche a monte della nostra connessione, ad esempio a carico dei provider. In passato, negli USA, un massiccio utilizzo di Netflix ha portato a forti rallentamenti per tutti i clienti dei provider, in quanto la banda utilizzata in contemporanea può essere notevole una volta che il servizio si diffonde in maniera capillare. Ecco perché anche in Italia verranno installati server direttamente dai provider, laddove nascerà l'esigenza. Per meglio spiegarci, il nome della soluzione è Netflix Open Connect; si tratta di server di storage ospitanti su hard disk buona parte dei contenuti più richiesti, che non richiedono quindi di essere caricati dai server Netflix (occupando la banda da Netflix agli ISP) ma erogabili direttamente dagli ISP. Contenuti, banda e modalità offline? Ne parliamo nella prossima pagina.

 
^