Processori Pentium M su Socket 478

Processori Pentium M su Socket 478

L'adattatore Asus CT-479 permette di utilizzare i processori Intel Pentium M, pensati per piattaforme notebook Centrino, su alcune schede madri Socket 478 per sistemi desktop. L'occasione ci permette di confrontare le cpu Pentium M con le soluzioni Pentium 4, Pentium D e Athlon 64, in un confronto tra 25 processori

di , Paolo Corsini pubblicato il nel canale Processori
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Introduzione

Nel corso del primo trimestre dell'anno 2003 Intel ha presentato la ben nota piattaforma mobile Centrino e, con essa, la prima versione, conosciuta con il nome in codice di Banias, del processore Intel Pentium M. Si tratta di una CPU, destinata prevalentemente all'impiego in sistemi mobile, che pur non rappresentando una vera innovazione in senso stretto, ha saputo suscitare molto interesse nel campo dei processori.

Uno dei principali pregi delle soluzioni Pentium M, per via del primario impiego in sistemi notebook, è la capacità di assicurare prestazioni convincenti a frequenze di lavoro relativamente basse: tali processori sono infatti disponibili in versioni che partono dai 1,6 ai 2,2 GHz, rispetto ai 2,80 - 3,8 GHz degli attuali processori desktop proposti da Intel.

Oltre alle basse frequenze operative, i processori Pentium M sono caratterizzati da un thermal design power di soli 27 Watt. Per continuare il parallelismo con i processori desktop ricordiamo che gli attuali processori Intel Pentium 4 basati su core Prescott sono caratterizzati da un TDP che in alcuni modelli raggiunge i 115 Watt, mentre per le cpu Pentium D con architettura dual core tale valore raggiunge i 130 Watt. Se poi il processore Pentium M opera in condizioni di massimo risparmio energetico (deep sleep power), il TDP si abbassa addirittura sino a 1.1Watt, in abbinamento ad un voltaggio di alimentazione di 0,726V.

Il Thermal Design Power rappresenta un'indicazione del calore (energia) generato da un processore. E' un concetto che Intel e AMD considerano in due modi differenti. Per AMD il TDP è facilmente assimilabile al cosiddetto concetto di "worst case scenario" di un processore, ovvero la massima dissipazione termica per ogni transistor che costituisce il core della CPU. Si tratta quindi di un limite pressoché irraggiungibile nell'impiego comune di un processore e prossimo al punto di fusione dei componenti che costituiscono la CPU. Intel considera invece il TDP come un indice secondo il quale è necessario certificare una soluzione di raffreddamento. Il valore di TDP fornito per i processori Intel non rappresenta, quindi, la massima dissipazione termica possibile per un processore, ma quella che secondo Intel un processore può raggiungere quale suo massimo nell'utilizzo possibile in ambito PC.

In virtù di quanto appena affermato, un Thermal Design Power basso è indice di basse temperature d'esercizio e, conseguentemente, anche di limitato consumo energetico. Per certi versi è quasi possibile affermare che le CPU Pentium M sembrano essere in controtendenza rispetto i processori detinati ad uso desktop, in quanto sono in grado di mantenere temperature operative contenute senza sacrificare le prestazioni.

I processori LGA775 attualmente disponibili sul mercato sono divenuti "tristemente" famosi per l'elevata temperatura e il consumo energetico e anche la precedente generazione di processori con package a 478 pin era caratterizzata da un TDP di 103 Watt nelle versioni da 3,2 GHz di clock in poi.

Quando un processore è caratterizzato da un'elevata temperatura d'esercizio, occorre che esso venga raffreddato efficacemente per evitare di incappare in problemi di stabilità del sistema od addirttura al danneggiamento fisico del processore. Al di là di costose soluzioni di raffreddamento a liquido, la maggior parte dei dissipatori tradizionali ad aria sono equipaggiati con ventole caratterizzate da un elevato regime di rotazione che, giocoforza, generano spesso un rumore di elevata intensità che difficilmente riesce a passare inosservato.

In questa ottica si rivela quindi interessante la possibilità di adottare un processore Pentium M su piattaforma desktop. E' innegabile che la maggior parte degli utenti che utilizzano un PC non necessitano realmente di prestazioni elevatissime ma che, anzi, preferiscono sacrificare queste ultime, entro certi limiti, a favore di una minore rumorosità di funzionamento.

E' in questo scenario che si inserisce un prodotto di ASUS che analizzeremo nel corso di questo articolo. Si tratta di CT-489, un particolare adattatore che permette alle CPU Pentium M di essere installate anche sulle schede madri con socket 478. Tale dispositivo ci permette inoltre di effettuare una analisi delle effettive prestazioni che un processore mobile riesce a sviluppare quando impiegato su una piattaforma desktop.

E' necessario segnalare, tuttavia, che l'adattatore proposto da ASUS è in grado di operare solamente su alcune schede madri della compagnia e con particolari revision di BIOS, che vedremo dettagliatamente in seguito.

 
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