Hard disk Hitachi: il punto della situazione

Hard disk Hitachi: il punto della situazione

Hitachi Global Storage Technologies è la società fondata da Hitachi dopo l'acquisizione del settore storage di IBM; analisi della roadmap dei dispositivi di archiviazione che vedranno la luce nei prossimi mesi in ambito EIDE, SerialATA SCSI e non solo

di pubblicato il nel canale Storage
IBM
 

Parte 1

Hitachi Global Storage Technology è una società nata in seguito all'acquisizione da parte di Hitachi, nel 2002, del settore Storage di IBM. Hitachi dunque raccoglie l'eredità ed il know how di IBM del settore, accuratamente affiancato a quello che la stessa Hitachi ha sviluppato nel corso degli anni, soprattutto nel campo dei dischi da 2,5".

In seguito alla presentazione stampa della filiale italiana avvenuta a Milano in data 9 settembre abbiamo avuto modo di conoscere i programmi futuri dell'azienda a breve e medio termine, esposti in questo breve articolo.

La produzione Hitachi è caratterizzata da un'ampia gamma di dischi (1", 1,8", 2,5" e 3,5"), coprendo praticamente tutte le esigenze del mercato, informatico e non. Abbastanza inusuale la scelta di produrre il maggior numero di componenti possibile in casa (95%), per evitare di dipendere troppo da aziende esterne.

Importante innovazione tecnica, adottata nella serie 7K60 da 2,5" e sul Microdrive 3K4 da 4GB, è la tecnologia femto-slider, già esposta in un nostro focus. Questa tecnologia, con la quale verranno poi equipaggiate altre serie in futuro, permette di aumentare linear density dei piatti e di ridurre il consumo di energia d parte dell'unità.

La prossima generazione, prevista per la primavera 2004, sarà in grado di offrire al pubblico dischi da 2,5" per notebook da 120GB.

Nei comuni dischi prodotti fino ad ora veniva utilizzata una testina di tipo "ring head", che permette di magnetizzare la superficie longitudinalmente.

Una novità presente sui dischi di nuova generazione (7K250 3,5", Microdrive 3K4 4 GB e 7K60 2,5") è costituita da una tecnica di registrazione più recente. Ovvero la perpendicular recording, ottenibile utilizzando testine di tipo single pole. I vantaggi sono quelli di una maggiore densità dei dati per piatto. In futuro, sui dischi da 3,5", sarà possibile abbinare la testina femtoslider alla tecnologia single pole head, in modo da avere una maggiore densità di dati unita ad un minor consumo energetico e ad un ulteriore incremento dell'areal density.

La roadmap degli incrementi dell'areal density sono riassunti in questo grafico, che però lascia un ventaglio molto aperto per quanto riguarda i dati riferiti al futuro non immediato.

Un'altra novità prevista per l'immediato futuro riguarda la serie Travelstar Automotive, una serie da 2,5" pensata per un utilizzo extra PC (sistemi satellitari per auto ecc ecc). Ovviamente la serie è molto più robusta rispetto alla normale serie Travelstar. Le temperature di esercizio in cui il funzionamento del drive è garantito vanno da -20°C a + 85°C, il rotore Fluid Dinamic Bearing utilizza fluidi diversi  e il braccio delle testina non è "lasco" come sui classici dischi.

Assolutamente apprezzabile lo studio di un tale disco, in quanto l'esperienza maturata potrebbe portare benefici anche alla grande produzione di massa per le generazioni di dischi future, soprattutto nel campo dell'affidabilità.

L'evoluzione naturale di dischi da 2,5" sarà comuque l'adozione di 8MB di cache e una capienza sempre più elevata. Verrà introdotto inoltre un disco da 1,8" da 20 e 40GB per utilizzi sia in ambito notebook (a vantaggio delle dimensioni totali del PC) che in altri ambiti, per esempio lettori mp3 portatili.

Sempre nel campo dei dischi da 2,5" una novità assoluta è costituita da un disco con interfaccia SCSI da 10.000 giri al minuto, destinato soprattutto ai blade server. Non è previsto un utilizzo su notebook, ma si può sempre sperare ad un ripensamento. E' risaputo infatti che ormai il vero collo di bottiglia in un sistema è il disco rigido, quindi c'è da sperare che qualche prova venga fatta anche su un notebook: sognare non fa di certo male!

 
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